Sherwood Festival 2022: Day 15

Trivel Party #Sherwood22 - Live Report

Punk e metal allo Sherwood Festival 2022 con Fulci, Despite Exile, Minatox69 e Mr. Woland

30 Giugno 2022

La serata del 29 Giugno allo Sherwood Festival è dedicata all’aggressività, all’orrore, al diavolo, all’oscurità, alla potenza… è insomma dedicata al Death Metal! Quattro le band, tutte italiane, che hanno calcato il palco, riunite dall'etichetta Trivel Collective: in ordine di apparizione, Mr. Woland, Minatox69, Despite Exile ed infine Fulci.

I primi a salire sul palco, come detto, sono stati i Mr. Woland, band padovana fondata appena cinque anni fa e già vecchia conoscenza di Sherwood, essendo stati ospiti in Radio nei mesi passati. Il gruppo è perfetto per aprire la serata, a partire dal nome, ovvero uno degli appellativi germanici attribuiti al diavolo in persona. La band – costituita da Simov alla voce, Millo al basso, Tiz alla batteria e Pupilla e GG Rock alle chitarre – si autodefinisce "Santan’s Boy Band" e lo stile musicale è vicino al punk rock e all’hard rock, con una grande influenza della scena scandinava (Turbonegro), ma anche di Motörhead e Danko Jones.

Mr. Woland sherwood22

I Mr. Woland ci hanno mostrato in diretta un suono pieno di potenza, travolgente, con un beat molto veloce e un atteggiamento punk, influenzato da glam e hardcore. Hanno iniziato e terminato il concerto suonando alcuni brani del loro primo album Kerigma (2019), evidenziando l'energica interpretazione di Margarita, inframezzando lo show con diversi pezzi del loro secondo album Burn the Streets Again, uscito tre mesi fa. Il suono si mantiene grezzo, ma attento all’armonia. La band cura i dettagli in riff precisi e, anche se senza innovare troppo, fa emergere il proprio stile, riuscendo a scaldare un pubblico inizialmente tranquillo.

Degna di menzione è la performance del chitarrista solista, che per tutta la durata dello show non cessa neanche un momento di dare spettacolo e caricare (ma anche provocare) il pubblico saltando, ballando e correndo in mezzo alla folla.

Segue un’altra vecchia conoscenza di Sherwood: i Minatox69, band aggressive metal di Bassano del Grappa, attiva dal 2008. Con Bocia (voce), Tado (batteria), Fox e Cupido (chitarre) e Checco (basso) la furia inizia a crescere sul palco. Essi stessi definiscono il loro suono come aggressivo, groovy, immediato e viscerale. Il concerto si è distinto per una interpretazione spinta, voci estreme, riff di chitarra e basso complessi, ma si nota non di meno quanto la band si diverta sul palco.

Lo show si apre con alcuni dei brani del loro album Collapse, pubblicato nel 2020: Nothing New Under the Sun, Can’t Believe e Collapse, canzoni dal contenuto di critica alla società attuale; la scaletta è impreziosita anche da alcuni nuovi singoli, presentati qui in anteprima sul palco di Sherwood.

Minatox69 Sherwood festival 2022_2

I terzi a suonare sono i Despite Exile, che ci regalano un concerto esplosivo! La band, che ha compiuto ben dieci anni di attività nel 2021, proviene da Udine e si compone di Giacomo Santini, Francesco Comuzzi e Alessandro Carminati alle chitarre, Giovani "Gio" Minozzi al basso, Jei Doublerice come cantante e Simoni Cestari alla batteria. Il genere della loro musica è più vicino al deathcore e al tech-death, anche se sono evidenti le radici nel metalcore.

Il concerto si apre con Scepter, nuovo singolo pubblicato pochi giorni fa, una riflessione filosofica sul potere e sullaviolenza nella società. Seguono alcuni dei pezzi più popolari della band: Venom, brano del 2020, e Torch, in cui è stato aggiunto un sottofondo orchestrale atmosferico più forte rispetto alla versione su disco. Dal loro album Relics (2017) la band propone Deviant; e da Disperse (2015) Herald of Blindess, con uno stile vocale decisamente molto vario e una prova veramente ammirevole del cantante. Si chiude con Dissipating Martyr, molto emotiva e dal suono malinconico.

Il concerto è stato caratterizzato da un mix di tecnicismi, di death metal, riff veloci e melodie potenti, creando così un deathcore profondo ma con melodie brillanti. Una presenza sul palco molto potente, da rivedere presto, magari proprio a Padova, di spalla agli As I Lay Dying tra qualche mese.

In un crescendo di potenza, orrore e violenza (e di pogo nel pubblico), si arriva all’esplosione del quarto e ultimo act, con i Fulci! La band proviene da Caserta, ed è attiva dal 2013. Il nome è un tributo al regista cinematografico Lucio Fulci, noto per i film horror, il cui gore e dark ispira i temi della band, tant’è che ogni album è un concept incentrato su un film del regista.

I Fulci si presentano sul palco con Dome, alla chitarra e sintetizzatori, Fiore alla voce, Klem Diglio al basso e Ando alla chitarra. Niente batterista, l'hanno sostituito con una drum machine. Il loro stile può essere definito come brutal death metal, con influenze della scena newyorkese (come Suffocation o Mortician) e floridiana. Da menzionare come siano stati considerati dalla rivista inglese Kerrang! una delle 50 migliori band death metal di oggi.

Lo show live include frammenti video e audio dei film del regista di culto, trasmessi su uno schermo al centro del palco. Inoltre, è interessante l’uso delle luci: sul palco prevale il buio, tranne che per la luce dello schermo e di alcune candele, andando a creare così un'atmosfera cinematografica. Spicca sempre l'ampio uso del sintetizzatore e l'influenza delle colonne sonore, alternando momenti di tensione, calma e potenza.

Apre il concerto la canzone che dà il nome al loro secondo album, Tropical Sun (2019), che poi ritorna con numerosi pezzi: Apocalypse Zombie, Matul Tribal Cult, Legion of the Resurrected, Eye Full of Maggots, Immortality Virus e Blue. Questo è infatti il loro album più popolare, ed è accompagnato da un artwork davvero molto curato, composto come un concept album che ci guida nelle immagini del film Zombie 2, i cui fotogrammi accompagnano il concerto. Dal loro primo album, Opening the Hell Gates (2015) hanno suonato solo Among the Walking Dead e City of the Living Dead, con un mood estremamente gotico e influenze old school; infine, dal loro album uscito l'anno scorso, Exhumed Information, la band ci ripropone dal vivo Tomb, Autopsy, Voices, Nightmare, chiudendo il concerto con Glass.

I Fulci ci hanno fornito un'interpretazione molto potente, brutale, caratterizzata dal growling ultra-gutturale in stile Burns del cantante Fiore, il cui pig squeal è a tratti impressionante. Non dimentichiamo le influenze slam nei tempi più lenti e groovy. Il risultato è stato sbalorditivo e volutamente orrorifico.

 
 

Sito web

Facebook: festival.sherwood

Instagram: Sherwood_Festival

Telegram: t.me/sherwoodfestival

Twitter: @SherwoodPadova

Youtube: sherwoodweb

Spotify: http://bit.ly/SHFSpotify

 
 
loading... loading...