Sherwood Festival 2022: Day 9

Willie Peyote + Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco #Sherwood22 - Live Report

24 Giugno 2022

 

Il 23 giugno 2022 lo Sherwood Festival ha ospitato il concerto di Willie Peyote aperto dai disinvolti quanto simpaticissimi Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco, ai quali è toccato rompere il ghiaccio con il loro personalissimo quanto inedito pop/folk, rinnovato di una nuova prospettiva anche grazie al nuovo album fresco di stampa Troppe Parole.

Quando i fari si dischiudono, il pubblico si stringe verso il palco per ascoltare l'incipit del live con la frase storica del film Santa Maradona, intro del pezzo Peyote 451, dal disco Educazione Sabauda (2015):

«Quale crede che sia il suo maggior pregio?
La sincerità
E il suo principale difetto?
La sincerità
Qual è la sua più grande aspirazione?
La sincerità
Un giovanotto sveglio vedo... E allora mi dica, qual è il reddito annuo della sua famiglia?
La sincerità»

Il rapper torinese da il via al concerto con il brano Fare schifo, dal nuovo disco Pornostalgia, sulle parole - ormai note - di Michela Giraud:

«In un'epoca in cui vogliamo tutti essere migliori e tutti siamo prigionieri dello sguardo degli altri darci la possibilità di fare schifo è un atto rivoluzionario.»

e ancora...

«Ragazzi, ma quanto è bello fare schifo? Ma che libertà incredibile è? Perché fare schifo, signori, è un diritto. Come è un diritto essere tutte le cose che ci accusano di essere. Ed è un diritto che rivendico con orgoglio, esultando. Oddio, per quanto siamo in Italia, e qua si esulta solo quando un diritto viene negato»

Quest'ultimo, un critico riferimento a quell'esultanza di coloro che in Senato hanno approvato il blocco del DDL Zan lo scorso 27 Ottobre 2021.

Scelta azzeccata, una intro che ha senza dubbio scaldato il pubblico che è subito coinvolto dalla canzone successiva Quando nessuno ti vede dall’album Iodegradabile.

Solo dopo la fine della seconda canzone, Willie saluta il pubblico felice di essere tornato al festival di Sherwood e preannuncia quello che succederà di lì a poco: lui assieme la band che lo accompagna (composta da Dario Panza alla batteria, Enrico Allavena trombonista, ma che si presterà a svolgere più ruoli durante la serata, Daniel Bestonzo alla tastiera, Luca Romeo al basso e Damir Nefat alla chitarra) proporranno un vero e proprio... medley!

Tra la folla in delirio, Willie e il gruppo partono dalle origini eseguendo la storica Willie Pooh che poi sfuma sul pezzo altrettanto celebre Effetto Sbagliato, con un pieno coinvolgimento della band che asseconda il cantante con incredibile armonia.

Prima di passare al brano successivo, Willie brinda alla salute dei suoi fan per poi cantare La Felicità È Un Furto, coronata dall’assolo di tromba di Enrico Allavena che oltre ad essere un poliedrico musicista, come ci dimostrerà in seguito, sembrerebbe essere anche un ottimo “compositore di gintonic” da quanto è stato reso noto al pubblico dal gruppo. 

Con il pezzo rap All You Can Hit il cantautore invita il pubblico a saltare a ritmo ed il brano finisce in maniera inaspettata sulle note di Bitch Don’t Kill My Vibe di Kendrick Lamar. Da questo momento in poi, anche altre canzoni verranno eseguite rispettando la stessa formula: l’incipit strumentale di Do I wanna know? degli Arctic Monkeys viene adattato al pezzo I Cani ed il pubblico è chiaramente entusiasta della scelta, dimostrandone l’efficacia ma anche l’affezione dell’audience ad entrambe le canzoni. Alcuni dei pezzi più vicini alla conclusione del concerto vedono ulteriori citazioni, uno in particolare, Ottima Scusa, celebra la scomparsa dell’artista Mac Miller che viene ricordato inglobando alcuni dei suoi versi nella canzone; invece verso la fine di C’era Una Vodka - canzone scelta per “Onorare i suoi fan veneti”- Willie inserisce il ritornello di Everybody dei Backstreet Boys.

Il mash up più complesso è però un altro: con il pretesto per cui attraverso qualsiasi brano è possibile arrivare al rap il tastierista guida il gruppo partendo dall’esecuzione di un brano dell’epoca vittoriana (che sembrerebbe esser una rivisitazione della Sonata Al Chiaro Di Luna di Beethoven), che prende le forme di Still D.R.E. di Doctor Dre, poi La Casa Dei Fantasmi sino a modificarsi ulteriormente e prendere il ritmo raggae di With My Own Two Hands di Ben Harper, dove Enrico Allavena non si risparmia e chiude l’esecuzione con un assolo di trombone.

Altri pezzi sono invece caratterizzati da una nota affettiva dove Willie non si dimentica dei suoi collaboratori: dopo l’assolo alla tastiera in Turismi ricorda che Daniel è stato anche il suo direttore d’orchestra a Sanremo e che le canzoni successive, Aglio e Olio e Le Chiavi in Borsa sono state realizzate anche grazie a, rispettivamente, Fulminacci e Dutch Nazari

Ovviamente il cantautore non si dimentica di celebrare la sua città natale, Torino, con Portapalazzo, ma si prende anche un momento per ringraziare l’attività di San Precario e per alludere a Giorgia Meloni e al suo viaggio in Spagna dove ha portato il suo tormentone «Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana», cogliendo così l’occasione per dedicarle Non Sono Razzista Ma.

Ma è solo dopo aver cantato Robespierre (che, a detta di Willie, è il pezzo più cattivo del concerto) che l’artista torinese fa commuovere davvero, cantando Sempre Lo Stesso Film e dedicandola a Libero De Rienzo detto “Picchio”, scomparso nell’estate 2021, e presente nel film citato all’inizio del concerto. All’attore attribuisce il coraggio ancora prima del talento perché «In fondo essere forti non vuol dire non sentire dolore, ma conviverci, uscirne migliore».

Quando fa per andarsene, il pubblico esorta Willie ad eseguire altri pezzi e nella rilassatezza più totale, fumando una sigaretta, il cantautore condivide Mango e Semaforo, dal disco Iodegradabile.

Il concerto si conclude con W.P. che dispensa la sua pillola di saggezza: siamo uomini e donne liberi e libere, nessuno ci obbliga a rimanere incastrati in una realtà che non ci appartiene.

I suoi movimenti sincopati, l’autenticità  e la capacità di lasciare un'autonomia artistica ai musicisti che lo accompagnano, hanno dimostrato ancora una volta la ricchezza che può offrire un concerto di Willie Peyote.

Veramente Che bella giornata! (pezzo conclusivo del live, ndr)

 
 

Sito web

Facebook: festival.sherwood
Instagram: Sherwood_Festival
Telegram: t.me/sherwoodfestival
Twitter: @SherwoodPadova
Youtube: sherwoodweb
Spotify: http://bit.ly/SHFSpotify

 
 

    audio

loading... loading...