Diario di una quarantena - VII settimana

La vita in zona rossa, vista da Sherwood

2 Maggio 2020

Questa settimana son nate in me alcune fisse assurde inerenti acquisti altamente improbabili. Oggi il mio desiderio verteva su un aggeggio del demonio, udite udite, una scopa-a-vapore! Il congiunto, nel ribattere durante i miei vaneggiamenti ad alta voce, ha subito chiesto cosa avrebbe potuto apportare in più rispetto alla scopa, allo swiffer, all’aspirapolvere e al mocho. Semplice caro dilettante, racchiude tutti gli attrezzi citati in uno solo!

Spoiler: non l’abbiamo acquistata. Continueremo a pulire tradizionalmente, o anche, semplicemente, a non farlo!

Per quanto potessi aver ragione, in questo periodo sono - comunque - altamente ingiustificabile. Basti pensare che sono impazzita non appena quel folle logaritmo d’indicizzazione ha proposto dinanzi ai miei occhi un led fluorescente da water. Avrebbe svoltato l’intera stanza bagno. Ho poi fissato per dieci minuti le varie amache per gatto presenti su Wish. Mentre girovagavo nel mondo dello shopping a portata di click, ho verificato tra le recensioni dei clienti le funzionalità di una luce portatile per leggere a letto. Su quest'ultimo articolo ho pensato che la gente per recensire dettagliatamente con 36 righe una luce cinese da libro di 9,90 €, non c'ha veramente una minchia da fare (…ed io nemmeno).

Sono approdata sugli adesivi per prese elettriche (non chiedetemi a cosa servano, ci sto ancora pensando) e lo scopino del cesso a forma di cactus sahariano.
La mia cronologia Google riporta tra le recenti ricerche: come lucidare il parquet, come cucinare le piadine e come far crescere presto una pianta.

Quanto sinora riportato ha, lo giuro, una spiegazione. Sono oltre 50 giorni (?), aldilà della spesa e degli spostamenti necessari et similia, che siamo costretti in house, e lo spiraglio post 4 maggio che si intravede è decisamente d-e-p-r-i-m-e-n-t-e.
Le quattro mura son sempre le stesse, c’è bisogno di apportare dei cambiamenti, sentirsi diversi, migliorarsi, respirare e vedere qualcosa di diverso.
Se si è rinchiusi in casa, inoltre, prima o poi, la vena casalinga-disperata fuoriesce prorompente. Lo slogan della mediaset ci fa un baffo. «Mantieni l’ambiente pulito». Qui funziona così: si sporca senza un domani, per poi pulire il giorno dopo senza un domani. Il contrario di tutto, sempre.
All’ennesima briciola di biscotto o batuffolo di polvere che superi il limite massimo di sopportazione, accade. Come nella trasformazione di Hulk, gli occhi si iniettano di sangue, la vena si ingrossa alla tempia e pulsa visivamente. Impugno manici e detersivi, alzo la musica a volume incessante, impartisco ordini sulla divisione delle pulizie, e impreco ad ogni zampetta libertina di gatto sul bagnato.
Bisogna alzare le mattonelle, scucire l’imbottitura dei divani, smontare cose e poi rimontarle. Cosa volete… Normalmente uscivo.

Un’altra spiegazione che ho ben snocciolato in queste ore è semplice: ho necessità di frivolezze. Cazzate. E visto che quelle sentimentali come un abbraccio di un’amica o un caffè in piazza è improbabile quanto il ritrovamento del Sacro Gaal, il mio inconscio mi indirizza verso la quintessenza del capitalismo: il commercio online di surplus inutile e obiettivamente brutto.
Mi sento così avvolta dall’incertezza che ospito il mio “amico”, Futuro Nebuloso, ogni maledetta notte.
Questo insinua nella mia scatola cranica notizie subdole e piuttosto esagerate facendomi perdere sonno e senno e preparandomi ad un inizio mattinata – prima di poter finalmente carburare - con un umore taciturno e astioso.
Futuro Nebuloso è la voce dell’ansia che serpeggia anche di giorno, ma che riesce ad affogare ora nel detersivo, ora nello studio, ora nello smartworking, ora nell’impasto della pizza. Ma la notte, no, non riesce a tacere.

Sono quasi le due di notte. Forse è il caso di cercare un nuovo effetto placebo sul commercio on-line.
E perché no, lo spazzolone-cactus?

 
 
loading... loading...