Due chiacchiere con i secondi classificati del contest

Eazy Chills e la sfida del punk underground ai tempi del mainstream

Interviste ai finalisti di Homeless Fest XVII

20 Febbraio 2024

Eazy Chills, della vostra biografia sappiamo molto poco se non che we play eazy to give some chills, e allora…innanzitutto…parlateci di voi, della vostra provenienza del vostro sound, della band per conoscervi al meglio!

È vero nella nostra biografia ci siamo limitati alla frase "we play Eazy to give some Chills", perché racchiude perfettamente ciò che siamo e da dove è nato il nome del gruppo. Ma tornando a noi siamo gli Eazy Chills una band delle Marche formata nell'estate del 2021 dall’idea di Prem Pazzaglia (chitarra e voce), appoggiata dall'ex compagno di squadra e grande amico Rick Roma (voce). Si è aggiunto in seguito Roberto Storteaux (basso e voce), che con la sua enorme esperienza ha cresciuto musicalmente (e non) Prem sin da piccolo, nonché tutta la band dalla sua formazione. 

Il cerchio si è concluso con l'arrivo di Elia Sampaolesi (batteria) conosciuto tramite amici di amici, che ha combaciato perfettamente con il resto della band, unita soprattutto dal cuore e dalla profonda amicizia.

Il nostro sound è impattante e potente nell'espressione. Nel muro di suono che ci piace creare c'è una pasta che congiunge ogni strumento al meglio portandoci verso un sound compatto.

Il vostro album Screaming Fucking Loud è del 2022, dieci tracce, immagino autoprodotte, alla quale sono seguiti i due nuovi singoli, nel 2023, la sbarazzina Please Touch me e la ballad Snowhome, vi percepisco come una band abbastanza prolifica e sempre in movimento, come sta andando la promozione della vostra musica?

Sì, il nostro primo album è stato una sfida (come per tutti) in quanto, oltre ad essere stato autoprodotto, è stato anche registrato completamente in analogico nello studio In Out del nostro bassista Roberto Storteaux. Dopo aver eseguito il mixing il lavoro è stato consegnato ad Andrea Mei del Potemkin Studio per il Master Finale. Qua sono infatti stati poi prodotti anche i 2 nuovi singoli presenti su tutte le piattaforme digitali, ed altri pronti ad uscire nei prossimi mesi.

Siamo una band che è sempre in movimento e che cerca sempre di smuovere qualcosa sia nell'animo che nel corpo delle persone. Motivo per il quale la nostra musica si poggia principalmente sui nostri live, dove vediamo le persone sotto il palco percepire le emozioni che vogliamo trasmettere.

All’Homeless vi siete piazzati secondi, facendovi “scavalcare” da un genere molto diverso dal vostro, nel tentativo di creare un sano dissing (lol), credete che ha vinto l’espressività italiana rispetto all’inglese o un genere forse più ‘modaiolo’ rispetto al punk?

Unire le risposte sarebbe il connubio perfetto. Sicuramente l'Italiano ha la sua influenza nel nostro paese, essendo la lingua madre, e suonare un genere più "modaiolo" aiuta, ma siamo stati tutti convinti fin da subito che Francesco meritasse la vittoria. D'altronde se siamo arrivati secondi cantando in inglese e facendo punk in Italia probabilmente la nostra musica ha toccato delle corde dell'anima dove non si guarda né lingua né genere musicale.

Motivo per cui, arrivare secondi è stata comunque una vittoria sorprendente considerando il nostro genere nel contesto.

Al momento siete autoprodotti, siete in cerca di un’etichetta? Avete avuto qualche proposta? Come riuscite a fare tutto da soli? È sicuramente difficile ma dall’altro lato forse molto soddisfacente…

Ci siamo sempre gestiti bene tutto quanto, prendendoci belle soddisfazioni anche se con duro impegno. Grazie alla buona organizzazione dal punto di vista dei live, della scrittura dei brani e delle registrazioni, abbiamo creato dal nulla quello che siamo e che portiamo avanti.

Siamo in cerca di un'etichetta per poterci espandere con la nostra musica e con i live, di proposte non ne abbiamo avute se non qualche piccolo contatto.

Avere un'etichetta, ci darebbe una mano per essere più concentrati nella musica evitando di dover fare tutto da soli, se non dovesse arrivare nessuna proposta continueremo ugualmente come abbiamo sempre fatto e non ci fermeremo qui.

Il vostro genere era molto di moda negli anni 90, al momento la scena forse è ridotta all’underground, siete d’accordo con questa espressione?

A noi piace l'underground perché nasconde sempre delle belle sorprese, le mode vanno e vengono mentre la qualità rimane sempre, basta saperla cercare. Il concetto non è più se essere mainstream o underground, quello in cui crediamo è che se una cosa è valida, come la musica in questo caso, va sempre bene.

Quali sono i vostri riferimenti musicali?

In noi ci sono esperienze ed influenze musicali molto vaste e disparate. Ogni membro della band ne ha di diverse, che ci portano a "contaminarci" a vicenda, aprendoci con sensibilità anche a ciò che non ci appartiene musicalmente.

Quali parole usereste per descrivere la vostra musica?

Energica, fresca, sentimentale e di tutti.

Cosa bolle in pentola, qualche spoiler…

Abbiamo diverse canzoni registrate tra dicembre e gennaio al Potemkin studio, ormai nostro collaboratore fedele, che sono pronti per uscire nei prossimi mesi e stiamo puntando al secondo album per il prossimo anno.

 
 

Instagram

 
 
loading... loading...