Due chiacchiere con il vincitore del contest

Francesco Pecs, dal Premio Ciampi al Live in un Kebabbaro

Interviste ai finalisti di Homeless Fest XVII

20 Febbraio 2024

Francesco Pecs – anche famoso per quello che ha fatto un live in un kebabbaro. A parte gli scherzi, complimenti per la vittoria del contest dell’Homeless fest ma anche per tutto quello che stai facendo.

A proposito della tua ultima live session, proprio quella del kebab per intenderci, ho trovato il video bellissimo, originale. Le espressioni dei lavoratori erano fantastiche, quindi chapeau per l’idea e l’intuizione.

Nel testo troviamo un po’ di riferimenti politici, non è da tutti citare il Kurdistan, così de botto senza senso, anche se dinanzi ad una bandiera bella esposta.  Cosicché, visto il nostro mondo di riferimento, non possiamo che chiederci, da dove viene la tua coscienza politica, attualmente puoi definirti un artista impegnato?

Ciao! In realtà questa canzone è nata come piccolo racconto autobiografico di un paio di esperienze da due Kebabbari - uno a Macerata ed uno a Tallinn (Si lo so fa un po’ ridere) - E di chiacchierate con loro.

Al netto del fatto che tutto è politica non avevo e non ho grandi pretese di impegno nelle canzoni. Cerco e spero di scrivere per emozionare e non per convincere di qualcosa (per quello magari c’è il dialogo).

Comunque ho fatto scienze politiche all’università e quindi sicuramente ho letto e discusso spesso di tematiche importanti come quelle dei popoli che si sentono privati di una terra di appartenenza.

Nel 2022 è uscito il tuo primo album, dopo, a parte l’Homeless, degna di nota la menzione speciale al Premio Ciampi di dicembre 2023, di cui ti eri classificato secondo nel 2018. Spenti i riflettori dei contest com’è che va? Riesci a suonare in giro e a far ascoltare il tuo disco?

In questo momento sto dedicando molta attenzione all’arrangiamento del mio prossimo disco che, se Dio vuole, dovrebbe uscire quest’anno.

Quindi sì, un pochino suono, per fortuna insieme a bravissimi musicisti che inspiegabilmente si fidano di me, ma non tantissimo perché sto concentrando le mie energie in questo progetto che per me è tanto bello quanto faticoso.

Nella tua bio campeggia la definizione “rapper” per quanto inizialmente ti avrei incasellato subito in un cantautorato italiano con lineamenti pop. Ascoltandoti più a fondo, parrebbe invece che sei riuscito a sublimare entrambi i generi, con un sound dannatamente radiofonico e moderno. Quali sono i tuoi ascolti ed i tuoi modelli?

Diciamo che il termine rapper lo ho messo un po’ per provocazione anche se ho fatto brani dove faccio rap e anche tanto freestyle In un passato recente. Nel mio primo disco, ah! Fantasia, ho cercato di inserirlo tanto nel mio modo di scrivere, ed è stata una bellissima sfida e molto divertente. Nel mio prossimo disco lo stile sarà un po’ più legato a quello del cantautorato e del pop, un ritorno alle mie origini musicali. Comunque grazie dei complimenti, mi fanno tanto piacere.

I miei ascolti oggi sono molto legati, come quasi sempre nella mia vita, alla grande canzone italiana ha un po’ di folk, un po’ di pop. Il mio modello in realtà è Dino Buzzati. Però anche Tuono Pettinato, Gino Paoli, la Vanoni, Sergio Endrigo, Vinicio da Moraes.

Dopo ormai due anni dal primo album sei riuscito ad avere un’idea ben definita della tua musica passata e di quella che sarà la tua musica futura? Per esempio, l’accompagnamento da altri componenti può far sì che si crei una vera e propria band, o sei ancora orientato nel persistere in un progetto esclusivamente solista?

In questo momento ho una fantastica banda che mi accompagna: Giulio Santini, Nicola Marconi e Giovanna Sofia Principi. Tutto molto acustico, informale ed intimo, una dimensione che mi piace molto.

Quali parole useresti per descrivere la tua musica?

Un regalo stupido: una Pensiero che fai, sai che è inutile e che magari Poteva anche finire nel dimenticatoio ma speri che possa far fare un sorriso a qualcuno.

Cosa bolle in pentola, qualche spoiler…

Sto producendo il nuovo disco, un lungo lavoro ma spero bene. Inoltre ho scritto alcune canzoni con degli artisti che amo e che dovrebbero uscire abbastanza presto. Questa cosa mi fa tanto felice

 
 

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