Dischi del momento - Novembre 2023

I migliori dischi selezionati per voi dalla Webzine di Radio Sherwood

7 Dicembre 2023

Nuova puntata del format Dischi Del Momento, l'appuntamento mensile nel quale la Webzine di Radio Sherwood vi consiglia le migliori uscite del mese appena concluso.

Nella puntata dedicata agli album usciti nel mese di Novembre 2023, andata in onda in diretta giovedì 7 Dicembre, abbiamo anche parlato con m0m0 in occasione dell'uscita del disco, Antidoto Ad Uno Stato Mentale Caotico (Scissor Salad)

Trovate il podcast della trasmissione nel player e su Spotify.

Buon ascolto e buona lettura!

Madbeat - La Ballata Dei Bicchieri Vuoti (Motorcity Produzioni/Ammonia Records, street punk, 17 novembre)

Nuovo disco per la band street punk torinese, con collaborazioni di un certo rilievo: da Fabio Valente degli Arsenico in La Strada Più Dura Che C'è,fino al nome ormai più presente in questa rubrica, ovvero Carlame dei Discomostro in La Vita In Un Momento

La Ballata Dei Bicchieri Vuoti ci regala una mezz'ora buona di Oi!, perché in mezzo a tanto hardcore, che negli ultimi tempi sembra andare per la maggiore nel giro del punk, fa sempre piacere rallentare i ritmi ogni tanto e inserire un poco di melodia. 

Le tematiche sono quelle tanto care al genere: ne sono esempi Per Un Goal Nel Derby o la title-track. L’Oi! torinese negli ultimi anni ci ha dato grandi soddisfazioni, ei Meadbeat con questo ultimo disco continuano questo ottimo trend!

Strigoi - Bathed In a Black Sun (Season of Mist, death metal/crust, 3 novembre)

Gli Strigoi sono il side project di Greg Mackintosh, già nei Paradise Lost, e prendono il nome dagli spiriti che secondo la mitologia rumena sorgerebbero dalle tombe. 

Con questo monicker Mackintosh propone un death metal influenzato largamente dall’hardcore e dal crust, in una sorta di violenta valvola di sfogo rispetto al gothic doom della sua band di provenienza. 

Bathed In A Black Sun segue di un anno il precedente full-lenght Viscera, dalle cui registrazioni provengono le cinque canzoni che  compongono questo ultimo EP, distribuito “casualmente” in 666 copie fisiche, in formato CD.

Bar italia - The twits (Matador Records, post punk, 3 novembre)

Doppietta in questo 2023 per i bar italia che fanno uscire un secondo album post punkeggiante dal titolo The twits.

Il quarto album del trio londinese segue lo stesso filone dal punto di vista di genere musicale di Tracey Denim, con un alcuni brani che però risultano essere riempitivi e non proprio dettati dall’entusiasmo come Real House Wibes e Calm Down With Me che neanche al ritornello riescono ad esplodere.

Al suo interno troviamo però brani anche molto coinvolgenti come quello che apre l’album - my little tony - e worlds greatest emoter. Caratteristica è Jelsy, una conversazione blues malinconica tra due amici che si trovano a disquisire sulla solitudine.

Colapesce & Dimartino - Lux Eterna Beach (Sony, pop, 3 novembre)

Il duo pop italiano più dotato dai tempi di Dalla & De Gregori, dopo essersi confermati a inizio anno a Sanremo con un’altra hit centrata in pieno (Splash), pubblica il suo secondo disco, emanante un’aura di eleganza con pochi eguali nell’attuale discografia italiana.

Forti di un nucleo di artisti di alto livello ad accompagnarli (ad Adele Altro degli Any Other in uscita nel 2024 con il terzo disco si aggiunge Niccolò Carnesi), con Lux Eterna Beach i nostri sfornano 11 pezzi irresistibili, a partire da La Luce che sfiora la spiaggia mise tutti d’accordo, 6’20” di progressive pop con tanto di sitar ad accompagnare il crescendo.

Sesso e Architettura  si lascia ascoltare nelle radio da almeno un mese, mentre Ragazzo di Destra ci intenerisce con la loro cinica e beffarda ironia. Ci sarebbe ancora tantissimo da dire, a partire da I Marinai, l’inedito riscoperto di Ivan Graziani che ha messo in crisi Francesca Michelin a X-Factor, ma forse è meglio semplicemente schiacciare play ed ascoltare.

 

Iosonouncane - Qui Noi Cadiamo verso il fondo gelido (Sony, Avant-Rock, 10 novembre)

L’esperienza live di Jacopo Incani non è decisamente quella comune.Non è decisamente un aspetto secondario, tra le altre cose, se è degna di due pubblicazioni distinte nel giro di pochi mesi.

Se Jalitah  si rifaceva ad un ambito molto specifico, ovvero quello della collaborazione con Paolo Angeli, Qui Noi Cadiamo verso il fondo gelido  che altro non è se l’italianizzazione di un verso di Ojos, presente nel disco e tratto dall’ultimo album di inediti IRA, rappresenta l'evoluzione live dell’ultimo e in parte del penultimo disco, con delle rielaborazioni atte a suonare come ulteriori inediti.

Un disco-fiume anche stavolta, con 2 ore e 7 minuti di musica a disposizione, e per una metà si tratta di materiale inedito, per lo più tendente al campionamento sperimentale.

TA GA DA - This is how we dance (Dischi Sotterranei, dance-punk , 17 novembre) 

Possiamo dirlo? Era ora! I TA GA DA a Padova sono una realtà arcinota da più di un anno, gli inediti conosciuti da chiunque frequenti assiduamente le serate promosse da Dischi Sotterranei, mancava solo una pubblicazione che permettesse di ascoltare questi pezzi anche fuori dai concerti.

This is how we dance è una sintesi del revival dance-punk di Alberto Tex (chitarra) , Jesse The Faccio (basso) e Francesco Gambarotto (batteria), battezzati dall’autore dell’artwork del disco Damiano Rosa come «I Franz Ferdinand e i Kasabian che s’incontrano all’autogrill di Limenella». Ed effettivamente c’è quella sensazione di revival nella loro musica, come anche di una certa wave molto locale e personale, qualcosa di indefinito che però ‘suona proprio come Dischi Sotterranei’.

Dall’apertura al fulmicotone di Hamster Wheel alla trascinante title-track finale, passando per The Weather Song che era già tormentone un anno fa, venti minuti in 7 brani passano via abbastanza in fretta, potenzialmente pogando.

Bachi da Pietra - Accetta & Continua (La Tempesta, Alt-Rock, 24 Novembre)

Giovanni Succi e Bruno Dorella hanno costruito nei precedenti sette dischi una propria mitologia entomologica, disegnando attraverso una musica ora ovattata, ora ruvida e violenta la storia di un baco che volle farsi crisalide dopo almeno quattro dischi nel suo bozzolo.

Il quinto era Quintale, e ripetersi con tale potenza non sarà mai facile: quindi, dal precedente Reset hanno richiesto il supporto di Marcello Batelli (a proposito, tre dischi prodotti e/o suonati usciti in due giorni per lui, tra Non Voglio Che Clara e Alos: complimenti alle etichette che gli vogliono tanto bene!) che oltre a suonare ha interamente prodotto il disco. 

Ed il sound è effettivamente un good old Baco, duro e compatto, mentre la devianza rispetto al passato di Accetta & Continua sta invece nei testi, decisamente allineati contro il governo (Meno Male), il clero (Nel Mio Impero), i nostalgici (Mussolini).

Ci sono anche prove più elettroniche (Mai Fatto 31),  auliche (Un Lampo e  noi) o situazioni più personali, ma non per questo meno tese e toccanti (Fuori c’è il vicino).

Leatherette - Small Talk (Bronson Recordings, post punk / jazz, 3 novembre)

I Leatherette, il quintetto bolognese pubblica per l’etichetta Bronson Recordings il loro secondo album, dal nome Small Talk.

Il disco narra le vicende della band dell’ultimo anno tra cose positive e negative per ricordarci di essere umani tra le persone. Di questa ondata di post punk jazzato da Shame (il riff e la metrica di Spying on the garden ricorda tantissimo il brano 6/1) e Maruja, a rendere il tutto più magico è il sassofono che si contraddistingue in brani come Fade Away e Nightshift.

Troviamo anche delle influenze dai The Cure con Ponytail, dove la chitarra ci riporta su una new wave completamente malinconica. Le band da cui attingono i Letherette sono evidenti, ma non per questo il loro album viene penalizzato, in quanto riesce ad inserirsi a gamba tesa all’interno di questa nuova ondata di post punk che caratterizza gli ultimi dieci anni. 

m0m0 - Antidoto ad uno stato mentale caotico(Scissor Salad, alternative rock, 10 novembre)

Anticipato già dall’uscita dei duo singoli Senza te e In questo, Antidoto ad uno stato mentale caotico è un vero e proprio urlo di rabbia per la perdita di una persona cara e di se stesse.

L’artista m0m0 ha composto dei testi, immersi in un arrangiamento tra l’alternative rock e il grunge che trasudano di dolore e irrequietezza, il tutto confermato fino alla fine con l’ultimo brano ?? che sembra darci un po’ di tregua musicalmente parlando, ma anche qui viene versata «l’ultima goccia d’amore». L’

EP riesce ad essere ascoltato tutto d’un fiato e lo stato d’animo con cui ci lascia è quello di sentirci disarmati e senza speranza.

Claya UA . - Rosso temporale (Scissor Salad, indie folk/ elettronica, 23 novembre)

Rosso Temporale è il primo album di Claya UA., il progetto nato da Tommaso Zoppello, che vede un connubio tra la sua chitarra classica da cui fuoriescono note dal sapore indie folk e l’elettronica che dona un tocco molto più dreamy.

Il disco si apre proprio con Rosso Temporale, di cui la percezione che si può avere ascoltandola è proprio quella del voler ricreare il fenomeno meteorologico. Poi possiamo trovare brani che si presentano con una struttura da ballad per poi finire ad avere un ritmo più incalzante come Quello che sei te e Mani.

Il risultato? Un accompagnamento che sembra essere una vera e propria carezza per un modo di scrivere poetico ed astratto.

Capitano Merletti - Medusa (Beautiful Losers e Pipapop Records, indie folk, 24 novembre) 

Ascoltare la musica di Capitano Merletti è come indossare degli occhiali magici che trasformano il mondo in un caleidoscopio di suoni, in cui la psichedelia colorata dei Sixties si fonde con l’indie-folk più intimo.

Un’arte affinata negli anni e giunta al suo opus magnum con questo nuovo album doppio, Medusa, uscito il 24 novembre per Pipapop Records e Beautiful Losers.

Tre anni sono stati necessari al produttore, poli-strumentista e cantante veneto Alessandro Antonel, in arte Capitano Merletti, per scrivere e registrare le ventuno canzoni di Medusa. Un lavoro portato avanti in larga parte nella solitudine del suo Studio Garp, e completato con la collaborazione di alcuni compagni di etichetta: Dnezzar, Emma Grace e Rosita Kèss.

Da specificare: tutta l’attività di Capitano Merletti va in direzione ostinata e contraria: vive una vita lontana dalle scene, in un paesino vicino a Venezia, ispirato dalla natura, crescendo i suoi figli e coccolando il suo gatto. Un’attività che non gli ha impedito, negli anni, di salire sul palco con Fatboy Slim, Maxïmo Park, Yuppie Flu, Marta Sui Tubi, Marlene Kuntz, Brunori Sas, Tre Allegri Ragazzi Morti e Levante.

MacKaye - Non voglio che Clara (acustic, 24 novembre, Dischi Sotterranei)

Un disco composto, prodotto e curato interamente dalla band bellunese, che segna il suo ritorno sulle scene a distanza di 3 anni dal precedente Superspleen vol.1

«Uno sguardo rivolto al periodo della nostra tarda adolescenza: mi piace pensare sia un po' il nostro disco hardcore: diretto, conciso e resiliente» (Fabio De Min)

Dieci tracce scritte in un lasso di tempo esteso e solo in seguito affidate agli strumenti, anticipate dal singolo Lucio (in uscita a fine ottobre), entrato a far parte della colonna sonora de Il compleanno di Enrico, film di Francesco Sossai presentato al Festival di Cannes 2023 nella sezione Quinzaine de Cinéastes e vincitore dell’International Film Award al Festival Curtas Vila do Conde.

«So guidare a fari spenti come Lucio» svela il terzo Caronte, in ordine di tracklist, di questo vagabondare in compagnia di Non voglio che Clara. Si tratta di Battisti, con un’evidente eco ad Emozioni.

E se la canzone che dà il titolo all’intero lavoro, MacKaye, è uno spiritual elettrico suonato su un cardiogramma imbizzarrito, che immortala in una foto immaginaria lo scenario delle magliette dei Misfits in vendita da OVS, «i figli che siamo stati e i padri che diventeremo», ad accompagnare gli ascoltatori in questo viaggio c’è anche Miles, un brano che narra di adolescenza, noia e abbandono. Dove Miles è, chiaramente, Robert. Sì, proprio lui, quello di Children. Ma è un trip senza meta (anche) attraverso la storia e il vissuto degli ascoltatori, un rivivere i propri ricordi senza lasciar vincere la nostalgia sul presente. 

Dieci episodi che confermano la complessità e il fascino di un progetto che sembra non invecchiare mai.

 
 

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