Bad Pritt, il neo-romanticismo del loop

intervista a cura di Mirco Salvadori

23 Maggio 2018

Abbiamo avuto modo di ascoltare in anteprima e dal vivo il prossimo e primo lavoro solista di Bad Pritt, già componente dei The White Mega Giant, al Fusion Art Centre, nello spazio culturale Neo di Padova, in occasione della rassegna Strategie Oblique curata da Giuliana Placanica. Questo il resoconto dell’intervista pubblica che ha preceduto il live set.

Abbracciare il neo-romanticismo elettronico mentre ancora imperversa il furore post-rock del White Mega Giant. Spiegaci.

Sai, credo non siano poi mondi così distanti; se ascolti il secondo disco dei TheWhiteMegaGiant, in profondità si possono già sentire elementi che poi si sono sviluppati anche nel mio lavoro. Li vedo entrambi progetti cinematici, forse potenziali colonne sonore di due film diversi ma dello stesso regista.
Strumentalmente parlando, in Bad Pritt è vero, non ci sono elementi rock. Ho avuto un rifiuto totale per tutto ciò che fosse riconducibile ad un suono rock, chitarre, pelli, bacchette, plettri, amplificatori ecc...all'interno del disco non c'è una chitarra ed è stata una sorta di disintossicazione. Tuttavia l'essenza secondo me è molto simile, il lato oscuro parla lo stesso linguaggio.


Una curiosità, dedichi del tempo all’ascolto delle produzioni di altri sound artists? All’interno del tuo nuovo lavoro ho percepito distintamente echi di Cortini, Bvdub, Tempelhof, per citare quelli che più sono balzati al’orecchio.

Ho la fortuna di poter ascoltare musica quasi tutto il giorno, non ascolto mille artisti o stili diversi, piuttosto mi concentro e macino fino a consumare. Mi piace percepire cosa mi risuona di più.
Nello specifico gli ascolti che probabilmente hanno influenzato di più questo disco sono:
Air-The Virgin Suicides. I suoni di mellotron in questo disco hanno decisamente influenzato il mio lavoro.
Fever Ray-Fever Ray
Ben Lukas Boysen-Golden Times I
Roger Goula-Overview Effect
Roll The Dice-Until Silence
Pieralberto Valli-Atlas
Sleep Party People-Sleep Party People e We Were Drifting On A Sad Song
Max Richter-Sleep
The Haxan Cloak-Excavation
Jon Hopkins-Asleep Versions
Clark-The Last Panthers
Arca-Arca
Arvo Pärt-Te Deum
Grouper-Ruins
Senza elencarli tutti, aggiungerei il 90% della produzione Erased Tapes, oltre alle già citate Vergini Suicide, molte altre colonne sonore fra cui:
Ex Machina-Ben Salisbury & Geoff Barrow
The Revenant-Sakamoto+Alva Noto
Arrival-Jòhann Jòhannson
AAVV-Ghost In The Shell
Dan Romer-Sleepwalking In The Rift

... e qui mi fermo per non annoiare.

Da dove giunge il bisogno di esprimere dei ‘sapori così antichi’con mezzi così moderni

Qualche tempo fa mi è stato regalato un libro, "Il Medium è Il Massaggio" di Marshall McLuhan. Un libro scritto alla fine degli anni 60' che affronta il tema delle evoluzioni tecnologiche introdotte dall'essere umano e delle ripercussioni che queste hanno nella società e nell'uomo stesso. Lo cito perché oltre ad essere a mio avviso attualissimo perché applicabile a qualsiasi epoca, esprime a pieno il messaggio di fondo di un progetto come Bad Pritt e probabilmente risponde alla domanda. L'umano inserito in contesti sempre meno umani che di fondo peró reclama la sua natura nonostante i mutamenti

Ascolto il tuo lavoro e percepisco molta melodia, ovunque. Sembra tu non riesca a non impiegarla.

Si, è un ingrediente a cui non riesco a rinunciare. Non so spiegarmi il perché ma non riesco a confrontarmi con musica che non la contenga.
E poi, sono un romanticone di fondo, e mi sciolgo di fronte ad una persona che suona uno strumento classico.
Durante le registrazioni di questo disco avevo scritto tutte le parti orchestrali con una tastiera usando suoni campionati. Poi Alberto De Grandis, che ha curato il mixaggio del disco, mi propone di registrarli nuovamente con strumenti veri. Un nome lo avevo già in mente, Valeria Sturba, ma pensavo fosse impossibile da raggiungere. Lei è una polistrumentista eccezionale ha suonato in moltissimi dischi di artisti che ascolto molto, e soprattutto ha la capacità di sapersi inserire alla perfezione in qualsiasi contesto. Insomma per farla breve, Alberto lavora fra i tanti anche con Capossela, nella band di Capossela suona Vincenzo Vasi, che suona con Valeria in altri progetti, per cui taaaaac...tutti gli archi che sentite nel disco sono stati registrati da lei. A livello di melodia ha fatto la differenza.

Tu fai un uso notevole del loop. Spiegaci il motivo.

Mi riallaccio al discorso precedente. Trovo che Bad Pritt sia un progetto sotto certi versi cyberpunk, dove le macchine, in parte, sostituiscono l'uomo e in questo scambio di ruoli capita che l'uomo stesso possa sentirsi a sua volta una macchina, confondendosi con il sintetico, reclamando emozioni e il diritto di essere vivo. Il loop con cui trascorriamo il nostro tempo è diventato una filosofia, se ci pensi tutto è loop. Quasi una reincarnazione di eventi che si ripetono finché non ne abbiamo consapevolezza per passare ad altri loop. E poi, musicalmente parlando, lo trovo piacevole all'ascolto, dona ritmo, trasforma anche una semplice frase campionata in qualcosa di melodico.

Esitono particolari suggestioni che ti aiutano a costruire il tuo racconto musicale

Solitamente ogni lavoro che ho prodotto è stato una fotografia di vissuto fra un disco e il successivo. Al suo interno convivono eventi grandi e piccoli, vittorie, sconfitte, film, libri, persone, sapori, quasi fosse la colonna sonora di un film autobiografico. È sempre bello poi riascoltarli, magari riascoltare anche materiale scartato e andare a riassaporare quel vissuto, vedere quanto si è progrediti. Alla fine però la suggestione più grande resta sempre il trovare cosa ti risuona dentro di più, al di là di tutto, al di là anche delle comodità, andando magari contro le aspettative altrui.
Usare questi strumenti per specchiarsi e fissarne un'immagine.

Una delle componenti del tuo suono è la sua anima pop. Cosa rispondi ad un’affermazione come questa

Che ci hai azzeccato… scherzi a parte, definirei il concetto di pop:
senza scomodare produttori da classifica, intendo pop tutta quella musica che ha fra i suoi obbiettivi, e non significa che sia il primario, l'arrivare a stabilire una trasmissione dati con l'ascoltatore senza rimanere descrittiva al solo sentire del musicista.
Detto ciò non significa che sia mossa da necessità di emergere, ma è più arrivare ad una radice ed emozione in comune alla quale poi ognuno darà un volto, un colore o un nome.
Vabbè diciamo che questa non è stata una risposta molto pop...

Si respira molta drammaticità nella tua musica. Perchè, cosa la scatena

Le mie origini sorrentine. Scherzo. Cioè ho origine sorrentine ma non credo sia dovuto a questo. Forse abbiamo tutti dei programmi installati in noi che ci fanno vivere gli eventi quotidiani in base al programma caricato; di fronte allo stesso evento due persone lo possono vivere in maniera diversa. Io uso spesso il programma Dramma. È una cosa che mi ritorna molto, e mettere in musica queste emozioni mi aiuta ad analizzarle, guardarle al microscopio per poi farle un po' alla volta scomparire e passare ad altro.

Tu pensi che certa musica, compresa la tua, abbia solo una funzione solo estetica o è anche portatrice di messaggi

L'estetica è già di per sè un messaggio. La connessione con l'emozione è un messaggio, l'ascoltatore che si guarda dentro, anche solo per contemplazione del suo sentire. Sono forme di comunicazione non verbale che parlano tanto quanto un testo.

Se in Cortini l’uso dello spoken word serve come metodo d’accesso al ricordo, nella musica di Bad Pritt quale ruolo ha.

Nel disco ci sono due pezzi con parti parlate e diametralmente opposti in tutto; uno lentissimo, l'altro frenetico, uno opprimente l'altro liberante e così via. I monologhi altrettanto. Rappresentano i due altari di cui parlavamo prima: la carne e il metallo. Non è tanto una lotta, è più un mantenere l'equilibrio.

Sempre parlando di voce, la tua: perché la scelta del vocoder?

Perché in realtà io sono un algoritmo

Quali i contenuti dei video che accompagnano il tuo live-set.

I visual che vedete durante il live sono video di pubblico dominio assemblati da Momi, organo vitale di Shyrec, label per la quale sono usciti tutti i dischi The White Mega Giant e sempre per la quale uscirà il primo disco a nome Bad Pritt.
Rigorosamente in bianco e nero, formeranno anche quello che sarà il primo video che verrà rilasciato ad anticipare l'uscita del disco.
Shyrec (l’etichetta discografica) è anche questo; persone legate da una comunione di intenti che si uniscono per farle accadere.

Progetti futuri e uscite discografiche, anche non nell’ordine.

Il disco uscirà nel prossimo autunno, ad anticiparlo ci sarà un video che verrà rilasciato qualche settimana prima. Stiamo lavorando anche ad un secondo video con un regista croato, ma è presto per parlarne.


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