Nello spazio rarefatto degli Spacepony: il nuovo album "Pinball Odyssey"

Recensiamo un disco da ascoltare lungo queste giornate incerte

6 Novembre 2020

Avete presente il film Eternal Sunshine of the Spotless Mind nel quale i protagonisti sono sempre divisi fra la voglia di passato e di futuro, di mantenere o disgregare i ricordi? Quella melanconia latente per tutta la durata della pellicola?

Il nuovo album degli Spacepony, Pinball Odyssey, ha lo stesso feeling di base durante l'intera durata dell'ascolto, ovvero un senso rarefatto, spaziale di melanconia agrodolce che ben si sposa con quella del film scritto da Charlie Kaufman.

Non si tratta di un senso negativo ma positivo perché permette di filtrare le durezze e lo stress della vita dentro un mondo musicale dove tutto coesiste e vira verso il sole, verso un senso spaziale dove ricordi e futuro stanno assieme, coesistendo, e dandosi forza a vicenda: buoni ricordi ovvero positività per il futuro.

Questo vi trovo come "messaggio e sensazione di fondo".


Le canzoni che spiccano maggiormente sono Did You Hear Horses, Whinny? dai ricordi morriconiani; Butterfly (2nd life) è una ballad alla Wilco style che parte lenta e si apre all'ascolto nel mentre dell'ascolto; Killie Willy the Ghost Clown raccoglie le ispirazioni dei primi due brani citati e colpisce per la sua evocatività. Sleepy diventa una corsa leggera per le praterie spaziali evocate dal titolo così da giungere alla alla conclusiva Back to Summer, quel classic rock necessario a dare la giusta conclusione dosata ad un lungo ascolto.


Disco consigliato agli amanti dell'indie rock, delle ballad intimiste e del suono rarefatto. Se vi piace il dream pop, le tinte country, la psychedelia sulfurea spaziale, andate su Bandcamp (si veda qui sotto) e premete play mettendovi comodi!


Pinball Odyssey esce per Uglydog Records

 
 

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