Esce per (R)esisto Records l'esordio dei Braski Lacasse "So afraid to be alone"

16 Gennaio 2016
 
 

Braski Lacasse
“So Afraid to Be Alone”
(R)esisto Records

Il gioco dei Braski Lacasse è molto semplice ma efficace perché usa elementi sani da far scontrare: il rock e le controversie dell’amicizia nata dall’amore per la musica. Sogni e deliri che ti svegliano la mattina in preda al panico e che poi decidi di affrontare con la creatività positiva, cercando l’aspetto migliore fino a far diventare simpatico il diavolo.
Due chitarristi e cantanti, Niccolò Rangoni Machiavelli (Brain) e Andrea Caselli (Cassa), iniziano il primo duello leale e proficuo nel 2011: dopo essersi annusati per bene, si sono piaciuti e così sono arrivati anche Vittorio Bilacchi alla chitarra, (Vix), Luciano Sibona al basso e contrabasso e Michele Ronchi alla batteria (Mitch Mitchell). La struttura della band così ha raggiunto il suo equilibrio e dopo un primo EP omonimo uscito nel 2013, è arrivato il disco pubblicato: breve, solo ventisei minuti ma in effetti intenso.
Salire sul furgone metaforico del quintetto ti porta a diverse esplorazioni, toccando spesso la teatralità che vuole essere il loro elemento più evidenziato e il glam rock provoca e scandisce i tempi tra il sacro e i profano, come ad esempio in “Metamorphosis”. Spinte dalla voce cavernosa e ficcante di Brain e da quella fulgida e indie di Cassa, i toni epici di “Go Into Th Shell” si drammatizzano con una sferzata noise che trasforma la voce e sembra cadere sempre più verso il caldo dell’inferno, segue poi un’accelerazione che evoca e supporta il momento.
“Wild and Lost” giustifica il titolo “So Afraid to Be Alone” e subito elimina il dubbio di rimanere soli con un caloroso coro di tutti i componenti che cantano con convinzione amicizia “Braski So Afraid to be alone”. Si sente ragazzi.

Francesca Ognibene

 
 
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