Il 4 giugno apre al pubblico la 54ma Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia. Ed anche il Padiglione più criticato

Ettore Greco alla Biennale con la Débâcle

Lo scultore padovano ha accettato l'invito al Padiglione Italia

2 Giugno 2011

Il 4 giugno apre al pubblico la 54ma Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, ed anche il Padiglione Italia, al centro di un vortice di polemiche, grazie alle scelte del suo curatore Vittorio Sgarbi: criticato per il metodo selettivo scelto; per l'organizzazione che solo al 5 maggio, data della conferenza stampa nel Complesso di San Michele a Roma, ha ufficializzato la lista degli artisti invitati a partecipare; per la kermesse sulle sue dimissioni, annunciate in seguito alla nomina di Soprintendente ai Musei Statali veneziani di Giovanna Damiani, poi messe in stand by.

Un Padiglione quello italiano, esteso lungo il territorio, in celebrazione dei 150 anni di Unità d’Italia, per volere di Sgarbi, visto che oltre agli artisti scelti dal comitato dei 200 intellettuali, avrà una sede per ogni Regione e sedi nel mondo attraverso gli Istituti di Cultura italiani all’estero.

Proprio questo metodo di selezione ha suscitato forti critiche e gesti plateali di rifiuto come quello ad inizio marzo su facebook di Rossella Biscotti, invitata dall’Istituto di cultura ad Amsterdam, che ha lanciato un monito ai colleghi affinchè boicottino la manifestazione definita un’operazione populista volta a rappresentare il governo berlusconiano.

Dei criteri, dei rifiuti, sentiamo che ne pensa Ettore Greco, scultore padovano, visto che lui alla Biennale ci sarà, indicato da Giordano Bruno Guerri: "sarò alle Corderie. I criteri di selezione hanno sempre pro e contro, l’idea degli intellettuali che scelgono attraverso il loro gusto estetico l’ho trovata una bella soluzione. Poi sta alla loro coscienza. Se hanno segnalato parenti, si può dire che il sistema dà il polso di com’è l’Italia. Io di certo non ho cercato un intellettuale per essere invitato. Con Giordano Bruno Guerri ho lavorato per il centenario della rappresentazione a Parigi del «Martyre de Saint Sébastien», dramma di Gabriele d'Annunzio musicato da Claude Debussy, l’ho conosciuto grazie al critico Arensi. Oggi lui segue come direttore il Vittoriale e mi ha chiesto di realizzare un San Sebastiano da porre sotto il Mausoleo dove è sepolto D’Annunzio.

Ha seguito con entusiasmo tutto il lavoro, fin dalla creazione dei bozzetti. Non sapevo fosse uno degli intellettuali indicati da Sgarbi, poi al Vittoriale, all’inaugurazione il 5 marzo dell’opera ha annunciato che sarei stato alla Biennale. Per me è un sogno che si avvera e un tabù che si sfata. Non so se è la Biennale giusta o sbagliata, se politica o politicizzata. Se accetti entri in una macchina che fra un mese sarà al centro della bufera. Io vado e faccio le mie cose. Sono e resto uno scultore." Per la parte dislocata nei territori di provenienza, la Regione Veneto allestirà la mostra a Piazzola sul Brenta a Villa Contarini: "L’estensione della Biennale mi sembra riporti in luce lo spirito delle Biennali antiche, punti di incontro e di discussioni per chi fa questo mestiere. Fra gli artisti che ci saranno a Piazzola ci sono di Padova, Tanzola, Rinaldi, Minotto, Bordin che sono tutti nati prima del ’71. Una reale cernita di chi fa questo mestiere da anni, seriamente."

Alla Biennale Greco porterà la Débâcle, un’installazione di quasi mille figure con un allestimento più eclatante di quello esposto a Cento (FE) nel 2006 che occuperà un’area di venti metri quadrati, opera monumentale, ogni figura diversa dall’altra ed intersecata all’altra che ricrea nell’insieme la dimensione drammatica e profondamente umana della sconfitta. (Silvia Gorgi)

 
 

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