Figlia di Carlo Rosselli, il fondatore del movimento “Giustizia e Libertà”, esiliato in Francia e assassinato dai fascisti, e dell’irlandese Marion Cave, la poetessa Amelia Rosselli nasce a Parigi nel 1930. La sua poetica, risultato di un percorso tra più paesi, lingue e letterature, sfugge agli schemi di percezione e di classificazione. Si tratta di una lingua ibrida che porta Rosselli a collocarsi al di sopra delle alternative ordinarie, costruendo le trame di un’antidisciplina grammaticale rivolta a stanare quei meccanismi che da sempre fanno della parola uno strumento del potere. Amelia Rosselli muore suicida a Roma l'11 febbraio 1996, lo stesso giorno di Sylvia Platt.