SIBILLE. STORIE DI DONNE AI MARGINI DELLA LETTERATURA
Il destino delle donne scrittrici non è stato, e tuttora non è, sempre roseo: per lo più dimenticate, accantonate nello scaffale della cosiddetta narrativa femminile, sconosciute, a malapena citate nei programmi ministeriali e relegate ai festival femminili. Eppure scrittrici ce ne sono tante, e molte di loro hanno dato alla luce capolavori della letteratura. Ecco allora il senso di questa rubrica: andare a scoprire, o a riscoprire insieme autrici a cui tutt* dovremmo dare una possibilità.
Perchè Sibille? Perchè Sibilla Aleramo è forse l’esempio più lampante della svalutazione della scrittura femminile. Ma c’è un’altra Sibilla, la profetessa di Cuma, simbolo dell’irrazionale e del magico di cui le donne sono state accusate nel corso della storia, e per questo perseguitate o, nel migliore dei casi, relegate alla sfera emozionale e sminuite nelle loro capacità, considerate incapaci di creare arte dal valore universale.
Quindi, leggiamo, parliamo e studiamo tutt* di più di scrittrici donne: non è forse giunto il momento di riscrivere una storia della letteratura – e non solo – più autentica ed equa?