Intervista a Luca Faggella autore di Maremma sangue (Zona Editrice)

Maremma sangue. La vera storia di Dante Busonero detto “Inferno” è un racconto ispirato alla “murder ballad” che chiude l’ultimo album di Luca Faggella, Ghisola (Goodfellas, 2010). La storia di un bracciante maremmano, ambientata nella cruda terra toscana di fine Ottocento, che si vendica del proprio destino di miseria e desolazione - che lo colpirà profondamente negli affetti più cari - con il brigantaggio. Il cantautore livornese - compositore, attore, qui al suo debutto da scrittore - rende un omaggio alla terra delle origini, al passato di povertà e riscossa del quale è figlio, ribelle e non allineato. Ma l'occasione, per Luca, è anche quella di fare il punto sulla sua scrittura. Nel volume sono contenute anche “Tredici Poesie” e tutti i testi delle sue canzoni, dall’inizio della carriera: immagini, evocazioni, testi asciutti e taglienti. Le canzoni stesse altro non sono che poesie in musica. In questa “opera prima” si rivelano dunque personalità e stile di un autore che, insieme ad altri e altre livornesi, ha raccolto l'eredità di quel grande artista ch'è stato Piero Ciampi. “Maremma sangue ci suggerisce una domanda, un dubbio, una lacerazione soffusa e netta. Che cosa significa la non appartenenza? Come si vive da non inclusi? L’esclusione è una condanna, una rinuncia, una scelta? È una soluzione? (...) Maremma sangue racconta le due condizioni: quella dell’escluso conclamato, del bandito e quella del non-incluso, dell’uomo che osserva, pensa e dubita. Perché l’artista, qualunque sia la sua arte, ha bisogno di concetti. Le emozioni sono entità concettuali, si esprimono in conseguenza di un vissuto, di una partecipazione. (...) L’artista è un eretico, perché etimologicamente eresia vuol dire scegliere. Il componente accetta, l’individuo sceglie. Il bandito sceglie. L’artista è un bandito? Lo è Luca Faggella?”.

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