Bud Spencer Blues Explosion - LiveReport

1 dicembre@New Age, Roncade (TV) - Nuovo disco, nuove energie per il rovente duo blues

10 Dicembre 2023

È il 2009. Il primo maggio cade di venerdì, e la tv trasmette il Concertone sin dal pomeriggio. Siamo felici (e lo sappiamo). Nell’attesa dei “pezzi grossi” della serata, dal palco girevole spuntano due ragazzi, una chitarra e una batteria, decisamente troppo poco per un palco così grande. Appena attaccano però c’è qualcosa che non torna: suonano in due ma sembrano dieci. Bud Spencer Blues Explosion, meglio segnarseli. E dopo il primo pezzo, nel frastuono di chitarre e batterie risuonano velocissime delle note già sentite: Hey Boy Hey Girl dei Chemical Brothers?? Fatta così?? Pazzi. 

Quel momento segna una tacca nella musica italiana: si può fare davvero un gran casino anche solo in due, con la strumentazione minima, se dentro si hanno dei vulcani in continua eruzione.

Il tempo di un battito di palpebre, e la stessa potentissima cover apre il concerto del New Age, è ancora venerdì, e in questi 14 anni ne sono successe di cose. Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio sono energia pulita, creano immediatamente una connessione fortissima con l’audience che, pur non riempendo del tutto la sala, è magneticamente attratta dai campi elettrici generati sul palco.

Come nel sorprendente album d’esordio del 2009, a Hey Boy Hey Girl segue senza soluzione di continuità Here I am, loop di decompressione dallo schianto distorto dell’apertura, che anticipa di molto le sonorità dell’ultimo (attesissimo) disco. 

Cambio di luci e l’atmosfera si fa più blues: i BSBE ci accompagnano, anche cronologicamente, verso i nuovi suoni con due classici, Giocattoli (da “D.O.I.T.”, 2011) ed E Tu? (da “Vivi Muori Blues Ripeti, 2018), indiscutibili dichiarazioni di intenti del power duo («Noi in due siamo come uno / Noi in due suoniamo come in dieci / Noi in due facciamo un casino di dio»), per presentarci finalmente Stranidei, primo singolo estratto dal nuovo “Next Big Niente, ultimo nato sotto La Tempesta. Lo ammettiamo, prima del concerto era percepibile fra il pubblico un misto di curiosità e di preoccupazione riguardo al nuovo disco, in cui giunge a compimento la decostruzione delle strutture tradizionali di rock e blues, forse unica possibile reazione alla disillusione degli anni recenti, offrendo però scenari inaspettati su potenziali innovazioni di generi così radicati e ormai codificati. E così Stranidei, nel percorso in cui i BSBE ci stanno accompagnando, trova facilmente il suo posto e la sua spiegazione, senza cali di tensione e di concentrazione.

I BSBE portano a questo live 5 nuovi brani, che corrispondono ai 5 (numero ricorrente in questo disco, che si è fatto attendere 5 anni dal precedente…) singoli estratti dall’album e pubblicati a coppie, un po’ come LatoA/LatoB di plausibili 45 giri: Vandali/Stranidei, Medioriente/Miku五, oltre all’ultima uscita Insynthesi

Prima però, per non farci dimenticare da dove tutto è partito, il viaggio spazio-temporale dei BSBE ci riporta nell’America del Nord del 2011 con i suadenti riff blues di Hamburger, trampolino per saltare all’estremo oriente di Miku五,.

Prossima fermata: Roma, e si torna a casa per ritrovare Esci Piano di Alex Britti, con una cover a cui i due sono particolarmente affezionati, che viene scaraventata a latitudini estreme da brucianti assoli e accelerazioni improvvise. 

Siamo pronti per andare un po’ più a fondo nel disco nuovo: in rapida successione, i BSBE attaccano con Medioriente (forse la nostra preferita?) il cui titolo descrive esattamente l’ambientazione ricreata dalla chitarra di Viterbini, che si trasforma magicamente in un Oud, fondendosi misteriosamente con toni decisamente più pop nel finale, e ci accompagna ipnoticamente verso Vandali, contraltare strumentale di Stranidei, pezzone con un potentissimo groove di sapore molto prog italiano anni ‘70.
Ed ecco la prossima hit dell’estate (ma magari!), Insynthesi, sintetizzatissima, fresca ma dignitosamente lisergica.

Si torna dalla pausa con un’iniezione di blues puro e cristallino, che lascia pian piano spazio alla fantasia e all’improvvisazione, nutrimento prezioso per i BSBE e per i loro seguaci.

Ci dirigiamo al finale, ci è rimasto qualche brandello di timpano.. no non c’è salvezza, si chiude con Mi sento come se… la devastante opening track del primissimo album e sì, anche noi ci sentiamo come se non ci sentissimo più. Il cerchio si chiude ma il viaggio con i BSBE non finisce qui: la chitarra di Adriano esplode in improvvisazioni fulminee, prendono fuoco i tom di Cesare, o almeno pare che tutto ciò accada, e l’energia prodotta è tanto piacevole che vorremmo non finisse ancora. Sul palco non rimane più nulla, se non una chitarra appesa al microfono, a gemerei i feedback delle ultime note.


La serata non termina qui, quei pazzerelli del New Age fanno seguire a questo concerto bomba l’adorabile set Golden Age of Electro, con i capolavori elettronici usciti dalla fine del secolo scorso ai primi del 2000… sembra di stare a un martedì del Black Mamba di Sherwood Festival, ma questa è un’altra storia…

 
 

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