La posse delle lotte degli immigrati di Castelvolturno

Castelvolturno, 18 Settembre 2008: un commando camorristico guidato da Giuseppe Setola spara 150 colpi di kalashnikov contro un gruppo di immigrati che si trovano lì per caso: ne uccide sei.
Una strage.
La strage di San Gennaro.

Cinque ragazzi non ci stanno e cominciano ad alzare il volume dei propri microfoni a colpi di rap; italiano, inglese, francese e dialetti africani, tutto condito da ritmi reggae rigorosamente in levare.
Una posse di neri e di italiani: i Kalifoo Ground Music System. Il nome che hanno scelto ricorda la vita dei clandestini e degli “schiavi a giornata”, in fila ogni giorno per qualche ora di lavoro mal pagata, e i loro testi sono il megafono di un intera comunità.

KALIFOO è il termine con il quale gli immigrati vengono etichettati in Libia durante il loro soggiorno di transito verso l'Italia, significa "schiavo a giornata". KALIFOO GROUND, letteralmente "terreno dove trovare i kalifoo", è il posto dove la mattina alle 4 gli schiavi a giornata vanno a farsi  tirare su dai caporali.
12 ore di lavoro nei campi o nei cantieri per una paga da fame: 25 euro al giorno.
Nell'area di Castel Volturno i maggiori Kalifoo Ground sono a Giugliano, Licola, Aversa, Villa Literno, Cancello, generalmente dove ci sono delle rotonde.

Sbarcano coi loro ritmi al Laboratorio Morion nella Settimana dei diritti unversali dell'uomo per una giornata di dibattito e musica in collaborazione con la Rete Tuttidirittiumanipertutti.

ore 18.30 - incontro dibattito:
"immigrazione in Italia - I volti delle lotte di Castelvolturno" (Kalifoo Ground)
"Il porto di Venezia - il non luogo" (Rete Tuttidirittiumani)
"Rifugiati: è accoglienza?" (Rete Tuttidirittiumani)

ore 20.00 - le ricette lontane della cucina del morion
i sapori dell'Africa

ore 21.30 live - sul palco i Kalifoo Ground

per info: [email protected]

per saperne di più: www.kalifooground.it

 
 
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