Venezia80 - “Memory”, una storia difficile e potente, ma così struggente, sgangherata e romantica

Michel Franco affronta diversi temi strazianti in questo dramma ambientato a New York, presentando una storia d'amore non convenzionale tra due sopravvissuti

10 Settembre 2023

"Memory" di Michel Franco si inserisce nella tradizione dei film che raccontano di persone distrutte che inaspettatamente si ritrovano, con tutti gli strazi e i melodrammi del caso. Il tema centrale del film è senza ombra di dubbio il “trauma” in più di una declinazione: la violenza sulle donne, la perdita della memoria a causa dell’avanzare della demenza e la difficoltà di amare ancora o forse l’avere dimenticato come si ami. 

Il regista indipendente con in archivio film duri e thriller apocalittici del calibro di “New Orden” sorprende con una storia d’amore, una relazione inaspettata tra due persone interrotte, che di tormenti ne hanno già passati. Prima di incontrarsi a una riunione del liceo, Sylvia (Jessica Chastain), alcolista in via di guarigione e sobria da diversi anni, e Saul (Peter Sarsgaard), hanno già sopportato gran sofferenza. Lei ricorda di aver subito abusi sessuali da ragazza e crede che Saul possa essere uno dei ragazzi più grandi coinvolti. Lui soffre di demenza, il che rende difficile fidarsi di ciò che ricorda, sia che sia accaduto in un lontano passato o solo cinque minuti fa.

Lei è angosciata da un trauma del passato che non riesce a dimenticare, mentre lui è infastidito dall'incapacità di ricordare molte cose.

Sylvia lavora in un centro diurno per adulti e riduce al minimo la sua vita sociale, azionando compulsivamente l'allarme di sicurezza ogni volta che entra nel suo appartamento di Brooklyn. È iper-vigilante sul comportamento di Sara, vietando all'adolescente di frequentare alcolici o ragazzi. Saul è vedovo, molto benestante e non riesce più ad essere autosufficiente.   

Entrambi sono seguiti da membri della famiglia che tendono a infantilizzarli. La sorella minore di Sylvia assume il ruolo più responsabile, mentre il fratello di Saul esercita un controllo serrato sulla sua famiglia. "Memory" ha le sembianze di un'opera teatrale che si iper-focalizza sul dilemma centrale di una donna alcolizzata e di un uomo malato che cercano - nonostante tutto - di amarsi.

Lo sguardo misurato di Michel Franco sulle vite di due persone apparentemente estranee l'una all’altra, confonde sul tempo che passa e lo fa apposta per sottolineare quanto la storia sia quasi slegata dal tempo. Sia nella gioia che nel dolore, i giorni possono iniziare a sfumare l'uno nell'altro. Mentre i due personaggi centrali cercano di dare un senso al loro doloroso passato in modi sempre più inaspettati ma straordinariamente potenti, veniamo trascinati in un registro di eventi - che presto diventeranno ricordi - che vogliono mostrare come le persone colpite ingiustamente dalle circostanze, cercano molto spesso di riscattarsi. 

"Memory" prende il nome dall'ineluttabile dicotomia tra il dolore dell'incapacità di ricordare e quello dell'incapacità di dimenticare e in maniera mai prepotente, mai melodrammatica, mai troppo triste da sopportare, confeziona una storia d’amore sgangherata, imperfetta che arriva dritta e travolge.

 
 
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