ReadBabyRead #50 dell'8 dicembre 2011

Carlo Lucarelli: "Il lato sinistro del cuore" (2/2)

8 Dicembre 2011

Carlo Lucarelli

Il lato sinistro del cuore (parte 2 di 2)


per info su Franco Ventimiglia e Claudio Tesser:


www.letturaealtricrimini.it


Legge: Franco Ventimiglia


“Alla fine, nonostante sia uno scrittore di romanzi, di racconti ne ho scritti tanti anch’io. Cercando di metterli assieme tutti ne sono saltati fuori centododici, e qualcun altro ancora ce ne sarà, nascosto da qualche parte. In tutti ho cercato di fare l’unica cosa che uno scrittore, di romanzi o racconti che sia, deve fare quando scrive: raccontare una storia che gli piace nel miglior modo possibile e con le parole più belle che sa. Se ci sono riuscito non lo so. Però ci ho provato”.
Così scrive Lucarelli. E noi diciamo che ci è riuscito eccome, naturalmente, e lo si può cogliere, tra tutti, nel bellissimo racconto “Il lato sinistro del cuore”, che da il nome alla sua più importante raccolta di testi brevi, il cui filo conduttore sono le trame del diavolo, che rappresenta un’entità capace di tutto, in grado di incarnarsi nei più svariati personaggi, come appunto in questo caso Rita, il transessuale del quale si innamora un ignaro investigatore privato. Come riconoscerlo, il diavolo? Facile. Preferisce sempre il lato sinistro del cuore. Energia narrativa senza pause, vertiginosa libertà d’invenzione, un ritmo incalzante che alterna paura, comicità, orrore, parodia, mistero. Un Lucarelli sensuale, ironico, comico, pauroso, inquietante, sarcastico, sogghignante come non mai. Come il diavolo, appunto.
Carlo Lucarelli è molto noto come autore di romanzi noir e del mistero. Riservato finora a una cerchia esclusiva di estimatori era invece il Lucarelli “breve”, autore di storie fulminee come di racconti più distesi. Lucarelli ha in realtà scritto storie brevi fin dagli inizi della sua carriera di narratore, e nulla più del racconto illumina sulla natura profonda, e sulle multiformi caratteristiche, del suo talento di scrittore. Quasi che egli abbia bisogno di scrivere bonsai ogni volta che un nuovo motivo si affaccia alla mente, prima di riservarsi di dispiegarlo in forma di romanzo. Ma accade anche, e molto più spesso, che la narrazione bonsai irrompa e germogli come pura felicità del narrare.
E difatti unica e del tutto inconfondibile è la voce che affascina il lettore in testi come questo. Forse la voce più autentica di Lucarelli, in tutte le sue modulazioni. Una voce che invita alla complicità, che coinvolge in una sorta di ininterrotta danse macabre, di gioco esplicito sui temi della morte e della colpa, in una a volte selvaggia cavalcata diabolica, in una vorticosa confusione di identità dove, alla fine, lo specchio sembra rimandarci l’immagine distorta, ma lucidissima, dei nostri desideri, e delle nostre illusioni.


Le Musiche, scelte da Claudio Tesser

ORB, Tower of dub (Fehlman, Weston, Paterson)
ORB, Blue room (Hillage, Giraudy, Weston, Fraser, Paterson, Wobble)
Massive Attack, Teardrop (Del Naja, Marshall, Vowles, Fraser)
Autechre, Montreal
Tricky, Brocken homes
Metallica featuting Marianne Faithfull, The memory remains (Hetfield, Ulrich)

 
 

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Una foto di Carlo Lucarelli

 
 

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