Il report del concerto del 5 luglio 2023 @Padova

Giancane + Gli Ultimi - Sherwood Festival 2023

6 Luglio 2023

Il cinque luglio si esibiscono sul main stage dello Sherwood Festival due band accomunate da diversi fattori. Il primo è la "romanità", il provenire insomma entrambe da Roma e dintorni. Il secondo l'aver collaborato entrambe alle fortunate serie TV di Zerocalcare, ovvero Strappare Lungo I Bordi e Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo. Stiamo parlando de Gli Ultimi e di Giancane.

Il concerto de Gli Ultimi sembra riprendere le fila di un discorso lasciato in sospeso l'anno scorso a Sherwood Festival 2022 con lo show dei Bull Brigade, band "gemella" di quella romana. Sono infatti questi i due nomi più noti dello street punk italiano o Oi! che dir si voglia, attivi più o meno dallo stesso arco di tempo, ovvero una quindicina d'anni. E così «sotto al palco, ai concerti Oi!»(cit.) si finisce per trovare sempre le stesse facce di un anno fa. A onor del vero, purtroppo quando la band romana attacca con Red Rose, tratta da Storie Da Un Posto Qualunque (2012), spiace constatare come di facce ce ne siano davvero poche sotto al palco. Che il main stage sia troppo per Gli Ultimi? Macché, tempo di arrivare all'accoppiata Maledetta Domenica e Nuvole Nere, tratte rispettivamente dall'ultimo e dal primo disco della band, e il pubblico si è finalmente raggruppato e sono partiti i primi poghi della serata. Ma chi scorgiamo in mezzo al pit? È proprio Giancane, che, preso dall'euforia del momento, pare abbia deciso di uscire dal backstage per pogare sulle canzoni de Gli Ultimi, per poi salire lui stesso assieme alla band per suonare un pezzo. 

Nel frattempo, ci avviciniamo al clou dello show, con alcuni tra i brani più noti: Pane E Rose, Tutto Sbagliato, Favole e Un Battito Ancora, fortunato singolo di apertura dell'ultimo disco, Sine Metu, nonché una delle canzoni presenti nella prima serie TV di Zerocalcare.

Si chiude con il groppo in gola che è Rimane Una Canzone, pezzo dedicato ad Angelo "Sigaro" Conti, anima e voce della Banda Bassotti, alla quale seguono i cori a lui dedicati dal pubblico di Sherwood. Davvero un ottimo modo per chiudere il concerto de Gli Ultimi!

La intro che accompagna la salita sul palco di Giancane e della sua band fa presagire l’ora e mezza di divertimento che ci aspetta: la sigla di Esplorando il corpo umano per qualche strano motivo non ben definito è scelta dal cantautore romano ex-Muro Del Canto come apertura dello show, che parte con Uomo, estratto dall’ultimo disco Tutto Male, uscito lo scorso 9 giugno per Woodworm. 

Raramente si è assistito ad un concerto in cui l’artista si sia divertito tanto quanto Giancane sul palco di Sherwood 2023. Tra bolle di sapone, pistole ad acqua a sanzionare chi non canta i cori, gli audio di Giorgia Meloni sul tema di Dragon Ball, e i momenti stucchevolmente trap di Sarni, in breve tempo sopra e sotto al palco si crea il delirio.

Giancane attraversa i brani più noti della sua discografia (Hogan Blu, La Vita) per poi passare ai singoli di lancio del nuovo disco: Sei In Un Paese Meraviglioso, sigla dell’ultima serie TV di Zerocalcare, e Voglio Morire

Come Stai e Papà Francesco vanno tuttavia ad interrompere il flusso altrimenti ininterrotto di sarcasmo a cui ci ha abituati l’artista romano; sono infatti brani insoliti nella discografia di Giancane, per la profondità e la complessità del messaggio.

Da sottolineare come, a fianco della componente cantautorale, si accompagni una certa passione per il tamarro sound dance anni ‘80, che viene proposto (e denunciato) con la solita ironia in brani come Limone e Disagio, e che via via ci portano a scivolare verso l’autotune della già citata Sarni e con la chiusura di La Stessa Estate. Impossibile poi non menzionare la dedica all’ex-Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in Pare Che Dorme: non ci è permesso qui spiegare approfonditamente il senso del “tributo”; cercate il resto del testo per comprenderlo meglio! (ehehe!)

Un'ora e mezza di concerto che sembra essere passata in un attimo tale è stato il divertimento sopra e sotto il palco; pogo quasi ininterrotto anche per il pubblico dell’artista romano, da lui stesso rilanciato in brani al limite del metal come Cadi Poi Cadi Poi Cadi Di Nuovo e si termina infine senza voce per aver urlato troppe volte «vecchi di merda!» assieme a Giancane.

 
 

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