A Warm Love: Aldous Harding live in Milano

16 Aprile 2023

Riprogrammato di un anno (avrebbe dovuto tenersi a marzo 2022), il concerto milanese di Aldous Harding, unica data italiana, arriva quando ormai il quarto album della Neozelandese, Warm Chris è già da tempo entrato nel cuore di quanti, tra pubblico e critica, l’hanno annoverato tra i preferiti nei propri consuntivi di fine 2022, confermando l’artista tra i nomi in assoluto più intriganti dello scenario indie-folk/pop odierno, sempre più felicemente ricco di nomi interessanti.

Sold out al Santeria e attenzione alta già per l’opener, H. Hawkline, il gallese Huw Evans, recentemente autore dell’ottimo Milk For Flowers, quinto disco di studio, ottimo compendio di art pop d’autore vicino idealmente ai Sixties.

Il set del musicista, compagno della Harding di cui è collaboratore in studio nonché parte della live band ove si alterna tra chitarra e basso, è un po' penalizzato dalla scelta di esibirsi con basi pre-registrate: stanti la qualità delle canzoni e il carisma del musicista di Cardiff, rimane la curiosità di riascoltarlo un domani accompagnato da una band.

È quindi poi la volta di Hannah Sian Topp (vero nome all’anagrafe della Harding): facce, pose, mimica sono le stesse che abbiamo conosciuto dai suoi video e servono anche a sciogliere la tensione e, chissà, anche a concentrarsi meglio, sebbene l’esecuzione al piano di Bubbles salti perché improvvisamente l’artista non smette più di ridere, al punto da dover rinunciare al pezzo e passare al brano successivo: la musicista si scuserà per l’inconveniente, che sarà, a quanto pare, causa del taglio in scaletta di un’altra canzone, la splendida She’ll Be Coming Round The Mountain,  usuale chiusura di live, anch’essa pianistica e più raccolta. Nulla che infici comunque l’esibizione nel suo complesso, tutta concentrata sui pezzi degli ultimi due lavori, Warm Chris e il precedente Designer del 2019, con un solo recupero dal secondo lavoro Party del 2016 (Imagining My Man).

Il pubblico applaude convinto, sorride con lei e la incoraggia in occasione del succitato episodio di Bubbles, partecipa divertito ai coretti delle canzoni, sa ben regolare il volume durante la più delicata Treasure, canta in coro con lei senza sovrastarla: l’entusiasmo che accoglie The Barrel in particolar modo lascia pensare quasi che tra la Harding e il successo su più vasta scala manchi solo il singolo giusto, che potrebbe arrivare da un momento all’altro.

Oltre a questo pensiero viene da aggiungere infine che il magnetismo, la sensibilità e la capacità di resa live fanno dormire sonni tranquilli in previsione dei dischi a venire: la stella di Aldous Harding splende sempre più intensamente. Non ci resta che ammirarla.

 
 

 
 
loading... loading...