Fondazione March lancia una serie di incontri in cui l'Arte si sposa al cocktail

"Meet the artist" ... dove? all'ora dell'Aperitivo!

Un'iniziativa di Fondazione March

17 Novembre 2011

Spritz? Sì ma con una buona dose d’Arte fra gli ingredienti. Con questi presupposti si aprono gli appuntamenti di “Meet the artist” iniziativa di Fondazione March, curata da Susanna Boetto e Sara Busato, che ci farà incontrare nell’ora dedicata all’aperitivo un artista su cui la Fondazione, che si occupa d’arte contemporanea in città, ha puntato.


Giovedì 17 novembre , dalle 18.30 e fino alle 21, all’enoteca Il Gottino di via delle Piazze 16, abbiamo incontrato Daniele Zoico, classe 1985, veneziano, specializzato in video e performance, laureato allo IUAV e membro del collettivo Blauer Hase.

Ci ha presentato uno dei suoi ultimi lavori “Il baco del calo del malo”. Per rompere le barriere di comunicazione con l’artista, per offrire un’alternativa culturale al solito spritz, arriva a Padova “Meet the artist”. 

Silvia Gorgi

sinossi del video: Il baco del calo del malo

Ogni famiglia nasconde qualcosa dietro l’ombra di un silenzio o in alcune parole non dette o pronunciate solo per metà; Silvio Tanzi è solo una di queste sagome poco illuminate. Lo zio mai conosciuto di Natalia Ginzburg e il fratello di Drusilla Tanzi, moglie di Eugenio Montale, era un musicista che ‘sapeva suonare poco e male’ come lo inquadrava la madre, eppure capace di riscrivere le musiche per il Peer Gynt di Ibsen, dirigere Pagliacci del Leoncavallo e il Fedora di Giordano, il tutto a poco più di vent’anni.

Il documentario ‘Il baco del calo del malo’ è la storia di un possibile nucleo familiare di Silvio, con le contraddizioni e le vicissitudini di una famiglia qualsiasi del dopoguerra. La storia è narrata dai componenti della famiglia di Zoico. L’archivio fotografico e le immagini in pellicola in 8 mm, usate per il documentario, sono di diverse generazioni della stessa famiglia dell'artista.

Bio Daniele Zoico:

Nato a Venezia nel 1985, ha ottenuto la laurea magistrale in Arti Visive nel 2010 presso l’Università IUAV di Venezia. Si occupa di arti visive e, in particolar modo, di video, installazioni, performance, scrittura e musica. Nel 2009, insieme ai Blauer Hase ha vinto la residenze artistica con la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia per la durata di un anno e nel 2010 la residenza con la Fondazione March di Padova in collaborazione con LAGO spa.

In occasione di Indipendent Art Verona 2010 fondazione march ha invitato Daniele Zoico  a presentare Wiiiiiiiiiiiiissssssshhhhhhh, (installazione sonora, audio in loop, casse acustiche, 2008) che nasce dalla riflessione su ciò che è un desiderio partendo dall'etimologia della parola stessa: de-siderare nel latino antico significa guardare le stelle con attenzione e su ciò che comporta il desiderio e cioè l'attesa della realizzazione. L'opera come  Daniele Zoico racconta, descrive una notte in cui “a volte la luna e le stelle danno speranze. Ma accade anche che la notte sia del tutto priva di luci. 

Danile Zoico è  coofondatore di Blauer Hase  collettivo artistico che nasce nel 2007, proponendo forme sperimentali di produzione e di fruizione. L’idea di trascendere parzialmente le singole individualità e di lavorare come gruppo nasce dall'assoluta importanza che Blauer Hase dà alla discussione e alla collaborazione.

In quest’ottica, l’intero processo produttivo di un’occasione espositiva viene inteso come oggetto artistico, cercando di unire in un’unica entità progettuale: curatela, produzione, promozione e design. Perciò la singola opera assume la sua rilevanza completa solamente all’interno del concept espositivo e del contesto fisico e logistico dell’evento. Blauer Hase comprende Mario Ciaramitaro, Riccardo Giacconi, Giulia Marzin, Daniele Zoico.

Il video " "În forma lucrurilor care trebuie să vină" realizzato da di Riccardo Giacconi, Andrea Morbio, Daniele Zoico è stato selezionato per partecipare al Torino Film Festival 2011, il video ruota attorno alla figura di Nadia Comăneci è il perno attorno al quale si muovono gli elementi di In forma lucrurilor care trebuie sa vine, che indaga quattro diverse istanze della tensione verso la creazione di un’immagine perfetta. Nadia Comăneci è considerata la più grande ginnasta del XX secolo: fu la prima persona ad aver ottenuto il massimo punteggio, 10, in una competizione olimpionica - e quindi a realizzare un esercizio perfetto"

 
 

Links utili:
www.fondazionemarch.org

 
 
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