Detonazione: report dello spettacolo di Lotta @Sherbooks Winter Festival 2023

11 Febbraio 2023

Domenica 29 gennaio, a chiudere il finesettimana dello Sherbooks Winter Festival 2023, il festival dedicato all’editoria indipendente, sul palco del C.S.O. Pedro di Padova sale Carlotta, in arte Lotta, artista poliedrica, che nel suo spettacolo, Detonazione, alterna musica odierna e del passato, teatro, pop e canto lirico, passando con disinvoltura da Verdi a Caparezza, sempre accompagnata dal suo fedele contrabbasso.

Lo spettacolo si compone di tre piéce: due sono quelle alle quali abbiamo assistito sul palco di Via Ticino, la terza in lavorazione.

Le tematiche attorno a cui ruota lo spettacolo sono la musica come lotta, il cambiamento climatico e il fast fashion, ovvero un modello insostenibile di business del settore dell’abbigliamento che produce capi di bassa qualità a poco prezzo, usa-e-getta, seguendo le tendenze più attuali della moda; famosi marchi del settore sono H&M e Primark.

La reazione che Lotta vuole indurre con il suo messaggio è già chiara a partire dal nome dello spettacolo stesso: una metaforica “esplosione”, un’onda dalla potenza e dalla velocità superiori a quelle del suono, che porti a sensibilizzare lo spettatore nei confronti delle tematiche ambientali care all’autrice.

Lo spettacolo segue un ordine temporale cronologico, in un viaggio che si apre con l’infanzia di Carlotta: le prime lezioni di canto, le esibizioni alle sagre a cantare le canzoni partigiane, spinta dal maestro. Da qui l’approdo al contrabbasso, un amore difficile nei primi tempi, ma che la porta fino al Conservatorio, dove fa il suo primo incontro con Mozart, Beethoven e, soprattutto, Verdi.

È all’interno di questo ambiente, tuttavia, che Lotta entra in contatto per la prima volta anche con la società della performance, dove tutto è gara, in una folle corsa alla produttività, sempre più simile agli Hunger Games, mentre tutto attorno il mondo muore. Una triste riproposizione dell’orchestra di violini che suona sul ponte del Titanic mentre la nave affonda.

Già dal primo atto si osserva questa commistione di cultura pop, quali i riferimenti alla saga di Suzanne Collins, e classica, che percorre l’intero spettacolo.

La presa di coscienza, la propria personale, metaforica, detonazione: il “punto di rottura”, per dirla con le parole del libro di Ferdinando Cotugno, Primavera Ambientale, presentato nel weekend. Questo segna la fine della prima parte dello spettacolo e l’inizio del viaggio di Lotta, assieme al fido contrabbasso, in giro per l’Italia per dare voce, mediante la sua musica, alla lotta.

È qui che si pone la prima sfida, che apre il secondo atto: è necessario sconfiggere il proprio peggior nemico, ovvero se stessi. L’artista si produce quindi in una conversazione con sé stessa, si potrebbe dire tra la Lotta autocosciente e la Carlotta (o la Carly) fashion addicted, i cui tempi del consumo sono scanditi dalle stagioni, schiava della propria immagine.

Tanto per restare sulla cultura pop, una dinamica che per certi versi ricorda la conversazione Gollum-Smeagol de Il Signore degli Anelli (a voi decidere chi sia l’uno e chi sia l’altro in questa situazione).

C’è pure il tempo per intonare alcune parti di Van Gogh, dall’album Museica di Caparezza, a sottolineare la pazzia insita nell’insostenibilità ambientale del fast fashion e ad invitare il pubblico a rifiutare questo meccanismo.

Un invito a prendere posizione, senza avere tuttavia alcuna pretesa di agire da maestra o di insegnare una lezione: la rivoluzione deve partire da sé stessi, afferma Lotta, e con questo spettacolo itinerante la sua speranza è di agire da innesco, affinché la “detonazione” vissuta dall’autrice, e raccontata nel primo atto dello spettacolo, possa coinvolgere quanti più spettatori possibile.

Con questo si chiude il secondo, e fin ora ultimo, atto. Un terzo è in lavorazione, ci informa l’autrice, e vedrà presto la luce. Non ci resta quindi che attendere questo atto conclusivo, e a invitare tutti voi a lasciarsi travolgere da questa onda d’urto in viaggio per lo stivale.

 
 
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