Dischi del momento a cura della Webzine di Radio Sherwood - estate/autunno 2022

I migliori dischi di estate ed autunno 2022, selezionati per voi dalla Sherwood Webzine, in onda l'ultimo venerdì del mese alle 19:30 e live, a Sherwood Open Live, il giovedì

25 Novembre 2022

Giovedì 24 novembre 2022, in Vicolo Pontecorvo 1/A, nella serata promossa da OPS - Officina Pontecorvo Sherwood, ha esordito un nuovo format radio, curato dalla Webzine di Radio Sherwood: "I dischi del momento", ovvero i migliori album pubblicati, in Italia e all'estero, tra l'estate e l'autunno di quest'anno. 

Questa nuova trasmissione andrà in onda l'ultimo venerdì del mese alle 19:30 su Radio Sherwood. Di seguito trovate la trascrizione della puntata, a lato il podcast. Buona lettura e, soprattutto, buon ascolto!

Verdena – Volevo magia (23 settembre; Capitol, Universal)

Nel 1999 i Verdena cantavano la celebre frase ‹‹Sto bene se non torni mai›› di Valvonauta, ma i più appassionati e affezionati della scena rock indipendente italiana in un loro ritorno ci hanno sempre sperato e creduto. Ed è così, dopo sette lunghi anni, che i Verdena partoriscono Volevo magia il 23 settembre. Il disco è una vera montagna russa tra ballate, come ad esempio il primo singolo d’uscita – Chaise Longue – dall’aria malinconica, che sembra essere un monologo rivolto ad un amore che non può funzionare che tende a svanire nell’onirico; o ancora Sui ghiacciai e Nei Rami che ti lasciano entrambe con un nodo in gola; e pezzi più elettro-rock come Cielo super acceso dove Alberto Ferrari chiede di spegnere il cielo tra un ipotetico “noi”, ormai non più così tanto acceso, o addirittura punk come Crystal Ball e la stessa title track dell’album – Volevo Magia- che ci hanno fatto pogare sotto al palco durante il concerto. È stato scritto in due periodi diversi, uno pre pandemia che vede la composizione dei brani più calmi e uno post pandemia dove sono state scritte quelle più rockeggianti e punk. Nonostante non abbiano pubblicato nulla in questi lunghi sette anni, sono riusciti a mantenere intatto il loro fandom sempre più affezionato, portandosi a casa anche dei nuovi ascoltatori più giovani.

The Interrupters - In The Wild (Hellcat Records, 05 Agosto 2022)

Gli Interrupters non sono ormai più una rivelazione quanto una conferma nel panorama punk mondiale. Giunti al quarto disco di inediti (più un live), i californiani hanno ormai scalato posizioni tanto da essere passati in breve tempo da opening act a headliner di molti festival in giro per il mondo, passando anche al festival di Sherwood nel 2019. Il loro nuovo album, Into the Wild, vede la collaborazione con colleghi e amici ormai affiatati, da Tim Armstrong (Rancid) agli Skints e si inserisce perfettamente nel discorso iniziato otto anni fa con il primo omonimo lavoro: punk rock, molto ska, qualche accenno di reggae in un sound che riesce a essere un revival di gran qualità, senza cadere nel nostalgico, pur attraversando episodi anche discutibili (come il ritornello ululato di Raised by Wolves). Una band che è soprattutto una famiglia, la famiglia Bivona: batterista, chitarrista e bassista sono tutti fratelli, Aimee, la cantante, è moglie del chitarrista. A tutti gli effetti, portabandiera dello ska punk per le nuove generazioni. Ci ascoltiamo il singolo di lancio, As We Live, che vede la partecipazione proprio di Tim Armstrong, insieme a Rhoda Dakar, cantante della band 2tone dei Bodysnatchers.

Manuel Agnelli – Ama il prossimo tuo come te stesso (30 settembre; Island, Universal)

 Ama il prossimo tuo come te stesso è il primo disco da solista per Manuel Agnelli, frontman della band degli Afterhours, uscito il 30 settembre. L’album è figlio della pandemia, in quanto i testi sono stati scritti durante questo periodo e senza un’intenzionalità iniziale di comporre un disco senza il gruppo ed i suoni, a causa di una mancanza di uno studio in casa e del non poter vedere delle persone, sono nati grazie all’ausilio dell’oggettistica presente in casa del cantante. La prosa di Agnelli si riconosce tra testi che non hanno peli sulla lingua dal punto di vista linguistico colmi di passione e carnalità, ma che allo stesso tempo servono per filtrare le tematiche di cui l’artista vuole parlare: come percepiamo gli avvenimenti che ci accadono, che vanno dalla guerra alla pandemia, ai rapporti. La stessa Guerra e popcorn parla di come fin quando la guerra non ci tocca personalmente, la continueremo a vedere come qualcosa distante da noi, da guardare davanti alla tv con dei popcorn e coca cola. Anche dal punto di vista musicale, non si discosta da quello intrapreso finora con la band, in quanto trasuda di rock alternativo. Il brano Signorina mani avanti, sembra un pezzo ricollocabile all’album Ballate per piccole iene sia per il testo, che vuole essere una liberazione dalle aspettative che ci facciamo per qualsiasi avvenimento della nostra vita, e sia per il riff. Dunque, un ottimo risultato da portare a casa per Manuel Agnelli.

Talco - Videogame (30 settembre 2022, HFMN) 

Uscito il 30 settembre 2022, Videogame, il nuovo disco dei veneziani Talco, è un viaggio intimo del cantante Tomaso De Mattia ed un racconto del suo rapporto con l’ansia. Ma il disco tocca anche argomenti di natura politica, come in Descarrila, denuncia dello stato della attuale politica istituzionale, o Muro di plastica e Paradise Crew, che riguardano invece il tema delle migrazioni. Il tutto è narrato dal punto di vista di un giocatore, da cui appunto il titolo del disco, che ci accompagna nel suo viaggio, raccontandoci cosa succede all’interno di questo Videogame e delle sue impressioni. Anche in questo caso siamo di fronte alla conferma dei Talco come una delle migliori band ska punk in circolazione, non solamente in Italia ma anche a livello internazionale: ricordiamo che i veneziani sono stati chiamati per il festival Punk In Drublic dei NOFX e continuano a riscuotere, all'estero persino più che in Italia, un enorme successo.

Marlene Kuntz – Karma Clima (30 settembre; Ala Bianca Group Srl)

I Marlene Kuntz il 30 settembre hanno rilasciato il loro undicesimo album: Karma Clima. È un disco che parla di crisi climatica, un grido che ci supplica di svegliarci dall'indifferenza che proviamo nei confronti di un argomento che ci riguarda. E già lo si evince dalla prima traccia – La fuga – un pezzo noise rock che critica il sistema per averci donato una società interconnessa, ma al prezzo di un mondo inquinato e controllato. I brani più rock fanno spazio anche a ballate più speranzose, ma intrise sempre di senso di colpa come Tutto tace e Bastasse.   Il quintetto, attraverso la musica, vuole andare anche in soccorso alla scienza, che non ha ancora trovato un modo per comunicare alternativo per far sì che le persone si interessino alla problematica.

Fugitive - Maniac (autoprodotto, 08 agosto 2022)

L'8 agosto è stato il giorno di un atteso ritorno nel panorama metal internazionale: i texani Fugitive pubblicano infatti il loro primo EP, Maniac, con il quale salutiamo il ritorno sulla scena del chitarrista Blake Ibanez, dopo lo scioglimento dei Power Trip a seguito della morte del cantante Riley Gale nel 2017. Possiamo dire che siamo di fronte ad un vero e proprio super-gruppo, che raccoglie volti noti del panorama underground texano, visto che assieme ad Ibanez vi sono membri di Creeping Death, Skourge, Impaler e ANS, tutte band che gravitano nella scena death e thrash locale. Un disco consigliato a tutti gli amanti del thrashcore e del hardcore, riff non eccessivamente complessi ma sicuramente trascinanti, molto vicini a quanto avevamo ascoltato nell'ultimo disco dei Power Trip, Nightmare Logic. Ne è un esempio il bridge a metà del pezzo che andiamo ad ascoltare, Hell's Half Acre.


Viagra boys – Cave world (8 luglio; Year0001)

Quest’estate è uscito il nuovo disco dei Viagra Boys: Cave World. Una vera e propria danza post punk che balla sui resti della nostra idiota civiltà, che non riesce ad andare al di fuori della propria caverna. Abbiamo un Sebastian Murphy che entra prepotentemente tra melodie post punk composte da sassofono, basso e batteria del primo brano – Baby Criminal – come se fosse un ubriaco al bar che narra la storia del criminale Jimmy. In quest’album il gruppo svedese ironizza sulla situazione attuale in quanto agli individui che mettono su teorie complottiste e antiscientifiche come si evince in Troglodyte e Creepy Crawlers. O ancora, brani come Big Boy che descrivono il classico maschio alpha tra stereotipi maschilisti e machisti, con un’inclinazione vocale quasi canzonatoria. Il sound dei Viagra Boys ti lascia scombussolato, frastornato, quasi ubriaco ed in continua tensione, molto probabilmente anche per il cantato di Murphy, sempre così tumultuoso.

The Sade - Nocturna (28 ottobre 2022, Go Down Records)

Un po' Type O Negative, un po' post-punk anni '80, i The Sade dalla provincia di Padova arrivano al loro quarto album Nocturna che, come suggerisce il nome stesso, conferma il sound sempre più oscuro e funereo della band, ormai vicina al goth e darkwave. Il power trio è attivo dal 2008 e comprende Andrew Pozzy, ex membro degli OJM, alla voce, Silvia Sade al basso e Matt Sade alla batteria. Il disco è stato composto durante la pandemia, per cui forse i toni ancora più oscuri rispetto ai lavori precedenti derivano proprio da questo: colpiscono la voce funerea, le melodie quasi liturgiche, e soprattutto un basso in primissimo piano e gli arpeggi spettrali della chitarra.

The Black Angels – Wilderness of Mirrors (16 settembre; Partisan Record)

Li abbiamo lasciati nel 2017 con l’album Death Song, eccoli che i The Black Angels ritornano con la loro sesta e ultima fatica: Wilderness of Mirrors. Un disco dalla durata di quasi un’ora che ci trasporta tra il garage psych-rock dei primi brani, per poi spostarsi a pezzi più psych-funk che ci fanno rivivere un po’ gli anni ’60 con distorsioni di chitarre e batterie suonate in modo heavy. Se si vuole fare un viaggio psichedelico, Wilderness of Mirrors è l’album adatto: tra testi che infondono speranza in un mondo migliore come quello della traccia di apertura Without A Trace o in El Jardin. Riusciamo a scorgere questo filone speranzoso anche in La Pared, che nonostante i muri che si possono alzare, c’è sempre un filo rosso che riconduce le persone; per poi distruggere questa positività guardando ciò che succede nel mondo con occhi diffidenti, facendo leva solo su sé stessi per potersi salvare come narra Empires Falling. Ancora una volta, i The Black Angels riescono a riconfermarsi uno dei gruppi migliori in campo psych-rock del momento.

Ozzy Osbourne - Patient Number 9 (09 settembre 2022, Epic Records)

Forse uno degli ultimi grandi del metal, una delle ultime vere e proprie rockstar, Ozzy Osbourne, il "padrino dell'heavy metal", ci regala il suo dodicesimo album solista, nel quale si avvale della collaborazione di un gran numero di musicisti altrettanto noti. Una delle tante capacità di Ozzy è sempre stata quella di sapersi affidare a grandi musicisti nel corso della sua carriera (da Randy Rhoads a Zakk Wylde). E così in questo disco troviamo appunto il fedele Zakk Wylde, ma anche Mike McReady (Pearl Jam), Jeff Beck, Eric Clapton e, ovviamente, Tony Iommi, altro monumento del metal mondiale. Ci ascoltiamo quindi proprio un pezzo nel quale il timbro della chitarra di Iommi è inconfondibile: quel sound e quei riff fondamentalmente di derivazione blues (qua sottolineati poi dall'armonica) ribassati di due toni, che, assieme alla voce di Ozzy, ci ha fatto amare i Black Sabbath.

Arctic Monkeys – The car (21 ottobre; Domino Recording Co Ltd)

Rispetto a quando li abbiamo conosciuti, gli Arctic Monkeys hanno cambiato le loro vesti da rock alternative che ritrovavamo in album come Whatever people say I am, that’s what I am not e in AM per indossare quelle di un gruppo art rock e funk che ricorda David Bowie, mantenendo sempre un’aurea lussureggiante negli ultimi due album. Il concept del nuovo disco è stato ispirato da una fotografia scattata da Matthew Helders, il batterista, che raffigura una vecchia Toyota Corolla E90 parcheggiata all’ultimo piano di un edificio. Il tema della macchina ritorna in molte canzoni, ed i testi scritti da Alex Turner sono molto autoreferenziali tra storie d’amore e tormenti e dubbi.

Menagramo - Menagramo  (19 Novembre 2022, Wild Honey)

Il duo folk punk milanese dei Menagramo torna, a seguito tra l'altro di un tour negli Stati Uniti, con la riedizione del disco Ribcage, disco partorito in un momento quantomeno sfortunato, essendo stato pubblicato nel 2020, immediatamente prima dello scoppio della pandemia. La band si compone di Walter, già voce dei Secoli Morti, ed Enrico, dei McBain (tra gli altri) e propone un genere che potremmo definire come un punk rock al quale sia stata tolta l'elettricità ma con la stessa voglia di urlare a squarciagola. Con il supporto della casa discografica Wild Honey, i due danno al disco una nuova veste, sia grafica che a livello di sound, con l'aggiunta di alcuni pezzi nuovi, tra i quali il brano che andiamo ad ascoltare: in piena tradizione hardcore punk la canzone in questione dura appena 01:47, il titolo non so per quale motivo è in spagnolo ed è Siempre Hay Que Separar Las Drogas, che, almeno secondo Google traduttore, significa "Dobbiamo sempre separare le droghe". Un giorno chiederemo a Walter ed Enrico cosa significhi questo titolo.

 
 

 
 

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