Amleto a pranzo e a cena

Teatro Mpx, Padova (PD) - 10 Novembre 2011

12 Novembre 2011

Amleto a pranzo e a cena

di Oscar De Summa
da Amleto di William Shakespeare
con Oscar De Summa, Angelo Romagnoli, Armando Iovino, Roberto Rustioni
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

Dopo il geniale Riccardo III, dove portava in scena la tragedia shakespeariana interpretando schizzofrenicamente tutti i personaggi, Oscar de Summa torna a teatro con un Amleto molto particolare.
Ma perchè metterlo ancora in scena nonostante la proposta negli ultimi anni sia stata così sovrabbondante da farci pensare "ecco la solita minestra", insomma ad un Amleto a pranzo e a cena?
Proprio su questo gioca De Summa che ci propone questo dramma rivisto in chiave ironica e farsesca.  
Di fronte a noi si presentano 4 attori che ci spiegano la loro intenzione di mettere in scena l'Amleto, tagliando le parti soporifere e portandolo ad una molto contemporanea durata di un'ora ( lo spettatore medio oggigiorno non sopravvive a molto di più).
Nonostante le modifiche al testo, le battute in gergo quotidiano non cozzano con quelle originali, questo espediente rende meno evidenti i tagli e più leggero e divertente lo spettacolo.  
L'esiguo numero di attori non toglie spazio a nessun personaggio, anzi viene dato risalto a quelli secondari. Polonio finalmente viene rappresentato per il lecchino che è. Rosencrantz e Guildenstern, come dei predecessori di Vladimir  ed Estragon (Aspettando Godot), seduti su una panchina si interrogano sul motivo della loro presenza lì,  ad Elsinore, attendendo con terrore il "pippone", ovvero il monologo, di Amleto.  
E il Pippone arriva, rivisto prima in chiave rap, poi come ricerca interiore. Queste bizzarre interpretazioni spingono tutti gli attori a discutere su come vada recitato, per arrivare alla conclusione che, recitatato come farebbe un qualsiasi attore italiano, senza capirne realmente il senso, andrà comunque bene.
Numerosi sono anche gli episodi comici: Orazio che nella frenesia del cambio costume torna sul palco vestito da Ofelia o Laerte che di ritorno da Parigi si esprime solo attraverso luoghi comuni  in francese.  
Questo Amleto, mantiene la stessa carica dell'originale anche se dissacrato nella sua attualizzazione che lo avvicina ai giovani e dà una svecchiata alla rappresentazione tradizionale che è tanto cara agli abbonati.

 
 
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