Di come quella volta che i penultimi, preparandosi all'imminente edizione 2022 dello Sherwood Festival, sono stati colti da un dubbio: ma se è vero che 1€ può bastare, cosa succede se ne versiamo 100? E quando diciamo "non serve", indichiamo una reale assenza di necessità o stiamo suggerendo all'interlocutore di non fare qualcosa? Rosi dai dubbi, continuiamo a dare la colpa al capitalismo: come il titolo della sontuosa raccolta poetica con cui Francesco Targhetta, a otto anni di distanza dalla plaquette Le cose sono due (Valigie rosse, 2014) e a quattro dall'ultimo romanzo Le vite potenziali (Mondadori, 2018), torna in grandissimo spolvero sugli scaffali. Una chiacchierata sostanziosa in cui dissezionare la struttura della raccolta, capire perché la colpa è al (e non del) capitalismo, viaggiare con la mente tra Marghera e Skopje, soffermarci sulla recentissima trasposizione teatrale del fulminante romanzo in versi d'esordio Perciò veniamo bene nelle fotografie (1^ ed. ISBN, 2012) e, infine, trapanarsi la ghiandola pineale per far sgorgare tutta la resilienza che non sapevamo di avere (ma che invece avevamo).
Qui sotto i brani, di lato il podcast:
Stereolab - Miss Modular (da Dots And Loops, 1997)
Carnage feat. Mac Miller & MadeinTYO - Learn How To Watch (da Battered Bruised & Bloody, 2018)
RUBRICA: CONTROFATTUALE (13 a-c)
Opeth - Isolation Years (da Ghost Reveries, 2005)
A. A. Bondy - Diamond Skull (da Enderness, 2019)
INTERVISTA A FRANCESCO TARGHETTA (PARTE I)
The Cardigans - Celia Inside (da Emmerdale, 1994)
INTERVISTA A FRANCESCO TARGHETTA (PARTE II)
Manic Street Preachers - Doors Closing Slowly (da Journal For Plague Lovers, 2009)
RUBRICA: ORTONE, CUCIO E GIORGINA
Jay Rock - ES Tales (da Redemption, 2018)
Maria Violenza - Sbirri Reprise (da Scirocco, 2018)