Il primo album di Koffee is “Gifted” to the whole world

Koffee, giovanissima artista giamaicana, ha consegnato al pubblico il suo primo album. Di lei si parla ormai in tutto il mondo, dalle nostre parti non è ancora molto conosciuta, almeno per ora… Ecco la prima recensione di Gifted in Italia!

6 Aprile 2022
Gifted il primo album di Koffee, è stato consegnato all’attenzione musicale mondiale il 25 marzo 2022 da Promised Land Recordings/ Sony/ RCA. La giovanissima giamaicana aveva già conquistato la stima della scena reggae e RnB con il suo EP Rapture (2018) con cui aveva vinto nel 2019, prima donna nella storia, il grammy per migliore album reggae dell’anno. Se già Rapture aveva illuminato l’ambiente reggae rompendo una certa quiete come un lampo irrompe nel cielo notturno interrompendone l’oscurità, ora Gifted vi si impone come stella polare, verso cui il genere dovrà direzionarsi.

Lasciando da parte le similitudini, con questo album, la Generazione Z lascia un primo segno nella musica giamaicana: se la radice rimane imprescindibilmente il Reggae, Gifted contamina la terra natia con una lunga serie di influenze musicali provenienti da States e Africa. Traspare in tutto il disco un lungo percorso musicale che consacra definitivamente Koffee tra gli artisti più interessanti della nuova generazione
Gifted è un album che, paragonato all’EP Rapture, mette immediatamente in luce la maturazione dell’artista, i testi sono frutto di riflessioni in varie tematiche: dal rapporto personale con Dio alla critica sociale, accogliendo così i grandi temi politici della tradizione reggae. Esempio interessante è Shine, dove emerge la figura del “babylon vampirie” (la sistematica marginalizzazione che costringe ed intrappola i poveri nella povertà). Affianco a temi impegnati trovano spazio anche testi più leggeri come Pull-Up o West Insides che dimostrano una notevole polivalenza nella fase di scrittura.

X10- l’open track del disco si apre con lo storico arpeggio di Redemption Song, il pezzo non solo campiona il pezzo di Marley ma ne mantiene anche la progressione armonica. In pochi minuti Koffee dice già molto sull’intero progetto di “Gifted”, è un doppio tributo: a Dio, il padre trascendete verso cui porgere lode rendendo grazie per dieci volte, e a Bob Marley padre musicale e fonte di ispirazione artistica la cui voce emerge negli intermezzi e nella conclusione del pezzo.

Defend- intermezzo di 57 secondi che segna la via d’accesso al disco, presenta elementi Soul con una leggera linea di chitarra e pianoforte che accompagna la voce.

Shine- presenta una linea di chitarra skank tipicamente reggae ma la sezione ritmica si allontana dal genere: l’uso del charleston e la linea distorta di basso ricordano le sezioni ritmiche di molto pezzi Rap/Trap, o anche Revival. Un mix certamente insolito che sembrerebbe indigesto a parole, ma che all’orecchio colpisce per originalità. Nel testo traspaiono tutte le ambizioni di una ragazza che sa di essere destinata a brillare, ma che fa di umiltà e gratitudine le cifre del suo percorso. Il pezzo si qualifica fin da subito come brano di punta dell’album, al punto da essere stato pubblicato come anticipo alcuni giorni prima del disco.

Gifted- Il brano che dà titolo all’album risulta essere la colonna portante dell’intero lavoro, ancora una volta il reggae accoglie influenze esterne all’isola e si sposa alla perfezione con un Afrobeat-RnB, il pezzo è caratterizzato da cori infantili e percussioni tipo Jambè.


Lonely- pezzo Dancehall al 100%, si apre con un giro di grancassa, la chitarra skank incontra una linea di piano molto funky e organo Hammond, la sezione vocale è caratterizzata da molti cori, di chiara tradizione Soul. La linea vocale di Koffee all’inizio si mantiene cristallina e pacata, verso la fine tende invece ad accelerare, mentre gli strumenti lentamente tacciono.

Run Away- mette ancora in luce l’eredità africana del Reggae, in chiave più Pop rispetto a Gifted, la chitarra funky si unisce ad un piano elettrico, riproponendo poi le sezioni ritmiche già sentite nei brani precedenti.

Where I’m From- sicuramente uno dei brani più interessanti di tutto il disco, il ritmo reggae e funky della chitarra viene scandito da potenti colpi di grancassa, ma a farla da protagonista è la linea di basso che emerge potentemente in tutto il brano, il pezzo conferma una volta per tutte quanto l’incontro con la tradizione Soul-Gospel sia stata determinante in questo disco, cosa che nell’EP Rapture non era presente, ora i cori caratterizzano non solo i ritornelli ma accompagnano l’intero verso. Il testo parla della città natale Spanish Town e del contesto in cui la giovane è cresciuta.

West Indies- già pubblicato nel 2021 come singolo, è un pezzo dancehall caratterizzato dall’uso di sintetizzatori. La sezione ritmica del pezzo è stata prodotta da Iotosh, produttore ed artista giamaicano specializzato in musica dancehall, come emerge dal beat del pezzo. Di sicuro più commerciale rispetto al resto dei pezzi del disco

Pull-Up- anche questo brano è stato pubblicato prima del disco, come in West Indies il testo risulta più leggero, almeno per la mancanza dei temi che ritroviamo nei pezzi principali, la produzione di JAE5 (rinomato produttore inglese di origini ghanesi) dà al pezzo un respiro più internazionale mantenendo l’impostazione dancehall/ AfroPop.

Lockdown- traccia conclusiva del disco con caratura AfroPop, presenta un’interessante linea melodica. Il pezzo era già stato scritto e pubblicato l’anno scorso durante la pandemia.
 
 

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