La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo - Recensione

"Ogni famiglia è infelice ma è felice a modo suo"

7 Novembre 2011
 - Lisetta

Napoli. Anni '70. Peppino di 9 anni e i suoi occhialoni. E il cugino Gennaro che si crede Superman. E poi le tre madri, e i tre pulcini, e la vita che è più forte della morte. E....la stupenda colonna sonora capitanata da David Bowie?? Non ce  la faccio, ce ne sono troppi, non sono capace di trovare gli elmenti-chiave di questa colorata commedia intrisa di humour, passione, eccentricità e vintage.

Com'era quella frase di Tolstoj?? "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice invece è disgraziata a modo suo". Quella di Peppino è un pò disgraziata come famiglia, ma ci fa così tanto ridere. Ivan Cotroneo, dirigendo questo film tratto dall'omonimo romanzo scritto dallo stesso regista, guida lo spettatore sù e giù per le strade e i personaggi di questa Napoli degli anni Settanta. Tutto è filtrato dallo sguardo di Peppino che, dietro a quegli enormi occhialoni, tenta di capire la crisi coniugale dei suoi genitori, e quella malattia di anima, e non di corpo, che costringe la madre (Valeria Golino) a letto.

Peppino non è solo. Ci sono gli zii giovani e hippie Titina e Salvatore, che passano le giornate a suon di balli in piazza, feste negli scantinati e riunioni di collettivi femminili; c'è l'amica della mamma, la zitellona Assunta che passa gran parte delle giornate al mare, in attesa dell'arrivo di un uomo che la salvi dalla sua cupa solitudine; ci sono pure Primo, Secondo e Terzo, i tre pulcini sventurati che il padre (Luca Zingaretti) regala a Peppino per insegnarli che la vita procede nonostante tutto; e poi c'è il cugino Gennaro, quello che si crede il Superman di Napoli, e gira in calzamaglia blu e mantello rosso scolorito. E' proprio questo buffo personaggio ad aiutare Peppino, a stargli vicino laddove le incongruenze degli adulti creano delle distanze con il mondo ingenuo dei bambini.

Sarà Gennaro ad insegnargli che "a stare un pò da solo, ad essere un pò particolare, non c'è nulla di male".

Il film di Cotroneo ha un tocco originale, uno sguardo diverso, ironico e colorato ma sempre misurato. Per certi versi ricorda quello dell'esordio del fumettista Gipi con L'ultimo terrestre. Luca Bigazzi è sempre una garanzia in merito alla fotografia, qui molto vintage, calda e ammaliante.

Se siete tra quelli che di fronte alle sventure ci ridono sù, allora non potete perdere questo film. E pure se siete tra quelli che si abbattano facilmente, il film non è da perdere, potrebbe essere un ottimo toccasana!

 
 

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