Koffee è Koffee. Punto.

Approfondimento sulla più grande artista internazionale di musica reggae

9 Marzo 2022

Koffee, al secolo Mikayla Simpson, nata a Spanish Town nella periferia di Kingston, è una delle artiste più promettenti del mondo reggae giamaicano, il suo Rapture EP (2019) l’ha consegnata ai riflettori di tutto il mondo, valendole il Grammy Award 2020 come miglior album reggae del 2019. A soli 19 anni è la prima artista donna a conquistare questo prestigioso premio, nonché la più giovane vincitrice nella storia.

Non è un ambiente facile il reggae giamaicano per le donne, tendenzialmente relegate alla parte corale e solo raramente rese protagoniste in prima persona. Certo non mancano le donne passate alla storia per la loro incredibile voce e per aver contribuito allo sviluppo della musica giamaicana, soprattutto nel sottogenere della dancehall: Etana, Ikaya, Nadine Sutherland, Marcia Griffiths e Rita Marley solo per citarne alcune. Eppure, se si guarda alla produzione musicale dell’isola è inevitabile notare come riferendosi alla tradizione reggae si tenda a prendere in considerazione esclusivamente la produzione degli artisti maschi, comunque preponderante nella scena musicale dell’isola, escludendo in toto il lato femminile dalla tradizione internazionalmente riconosciuta.
Ecco che vedere Koffee impadronirsi del palco con una grinta incredibile per la sua giovane età, firmare un contratto discografico prima con la Columbia Records e ora con la Sony ed arrivare a vincere un Grammy, fa ben sperare che anche al reggae femminile possa finalmente essere riconosciuto il ruolo di primo piano che merita in questa tradizione musicale.

Con Sherwood Festival Koffee ha un rapporto speciale, finora il nostro palco è stato l’unico in Italia in cui la giovane artista giamaicana ha avuto la possibilità di esibirsi. La sera del 3 luglio 2019 ha fatto ballare la foresta di Sherwood suonando i suoi brani più iconici, RaptureToastThrone e Raggamuffin. Pezzi ripetuti anche più volte dato che la scaletta era ancora troppo corta per sostenere un intero concerto; tuttavia, il carico di emozioni e good vibes che ha saputo trasmetterci quella sera ci fa ben sperare che la pubblicazione del suo primo album Gifted, in uscita il 25 Marzo, possa essere una buona occasione per riaverla sul palco. Nell’attesa è già disponibile il singolo Pull Up che fa emergere sonorità diverse rispetto a Rapture EP, generando grande curiosità verso la musicalità che caratterizzerà il disco.

Koffee ha una personalità incredibile, chiunque conoscendola avrebbe l’impressione di avere a che fare con la propria sorellina minore, tanto è adorabile nel portamento e nei modi di fare: porta l’apparecchio per i denti ma sfodera grandi sorrisi che conquisterebbero chiunque, ringrazia sempre per i complimenti che riceve per la sua musica, and she feels blessed per tutti i risultati ottenuti finora. Una ragazza semplice e modesta in tutto, ma con maturità da vendere: è consapevole del cammino che sta conducendo, definisce la sua musica un flusso di coscienza e quando le viene chiesto quali siano le sue ambizioni per il futuro e per la sua carriera musicale risponde di non essere interessata alla fama o ai soldi, perché i suoi obbiettivi non sono tangibili e fisici ma spirituali. Per Koffee la musica è una continua ricerca di ispirazione, un vero e proprio modo per portare un cambiamento al mondo. Il successo personale non è importante quanto influenzare le persone:

«I want to bring positive change to the world because I think the world needs that more than just individual success. My personal success could be ten cars and a big house but that doesn’t influence many people other than myself, I want to create movements and good vibes to impact the world with positive change»
Koffee

È questa forse la maggior eredità del reggae anni '70 (quello di Marley per intendersi), il reputare la musica un’esperienza mistica, una continua ricerca spirituale ed introspettiva, volta ad impattare sul mondo intero senza ridursi a mera musica di consumo.
Certo in Koffee non sono presenti i grandi temi antimperialisti e religiosi che caratterizzano il Roots Reggae di anni '70, ma il ritmo in levare e il sangue giamaicano che alimentano i suoi pezzi la rendono di diritto l’erede della grande tradizione reggae.
Bisogna però fare attenzione a non limitare Koffee ad un unico genere: nella sua ricerca musicale il reggae si mischia alla dancehall, all’hip-hop e all’R&B: la ventenne vanta già collaborazioni con Gunna (importante rapper americano) e John Legend (artista R&B/soul). Ancora una volta non bisogna dare troppo peso alle divisioni in generi musicali, molto utili per chi come noi scrive di musica ma nella sostanza affatto soddisfacenti, Koffee è Koffee. Punto.

 
 

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