Anomalia Sanremo - Day 4: Serata Cover

Il report della serata cover a cura di Sherwood Webzine

5 Febbraio 2022

Per parlare della serata cover di Sanremo 2022 non saprei davvero da dove iniziare. Forse sarebbe il caso di partire dalla fine, erano quasi le due di notte per un programma che è comunque iniziato in prima serata, alle 21:00. Stacchi pubblicitari continui, ampi spazi lasciati agli (eticamente discutibili) sponsor di questo Sanremo e forse anche troppo intrattenimento, per quello che comunque rimane un festival musicale in cui la parte intrattenente dovrebbe essere secondaria. E invece no, spazio ad attori, ospiti vari e soprattutto agli sponsor. Un po’ troppo per chi come me vede Sanremo soprattutto per valutare la musica che passa sul palco dell’Ariston, piuttosto che le fiction prodotte dalla Rai. In tutto questo Gianni Morandi (Gianni ti voglio bene quasi quanto ai Nabat, ma davvero no) e Jovanotti al primo posto della classifica della serata con un medley che, sono sincero, non mi è piaciuto per nulla e che ho trovato estremamente banale e scontato, sia come scelta musicale che come esecuzione dei due artisti.

Jovanotti è stato un po’ il re della serata, scatenato: esibizione con Gianni, monologo in cui, tra un intervallo pubblicitario e l’altro, ha sciorinato una serie banalità da imbarazzare anche me sul divano di casa, cercando in tutti i modi di fare “il Benigni” della situazione, e infine un bis a fine serata con il povero Gianni che non ce la faceva più neanche a cantare.

Una serata che insomma non mi è piaciuta molto, probabilmente anche ripensando alla serata cover dello scorso festival, in cui invece ci furono belle interpretazioni di brani abbastanza inusuali per il palco di Sanremo. 

Cercando quindi di trovare il positivo di questo penultimo appuntamento del festival della canzone italiana, andiamo direttamente a quello che mi è piaciuto, mi ha sorpreso e incuriosito, senza che mi dilunghi sugli artisti che, per usare un eufemismo, non mi hanno impressionato. 

Partirei da La Rappresentante di Lista, anche questa sera sul gradino più alto del mio personale podio. La scelta del brano è fantastica, Be my baby delle The Ronettes, canzone malinconica e simbolo della musica anni ’60, che adoro. Le percussioni dell’originale, che caratterizzavano l’apertura del brano non ci sono, dando spazio alla fantastica voce di Veronica, cantante della band. Il riadattamento è perfetto per l’ettronica di Cosmo e le due cantanti che affiancano Veronica nell’esecuzione del brano, Margherita Vicario e Ginevra, si superano nei cori rendendo la cover estremamente riuscita. Anche l’esibizione è bella da vedere, una coreografia semplice in stile con il brano, con i movimenti delle tre cantanti che seguono la musica e richiamano le Ronettes e gli anni ’60. Spazio poi nel finale a Cosmo, che urla “Stop greenwashing”, una chiara denuncia contro il principale sponsor del festival, Eni, che del greenwashing sta facendo la punta di diamante della propria comunicazione, e gli stacchi pubblicitari durante queste prime quattro serate di Sanremo ne sono una dimostrazione.

Al secondo posto metto sicuramente Irama, non tanto per l’esecuzione del brano, quello l’ha cantato Gianluca Grignani, ma proprio per la scelta della canzone e soprattutto aver voluto l’autore sul palco con lui. Grignani a Sanremo si prende tutto, la sua canzone La mia storia tra le dita, il palco e il pubblico. Irama non può nulla per contenerlo e va benissimo così, è il suo momento. Grignani rompe gli schemi, porta l’attitudine rock a Sanremo, chiama il pubblico a cantare con lui, scende dal palco e per qualche minuto l’Ariston non è più lui. La folla lo acclama, canta con lui. Si riprende quello che gli spettava, da promessa della musica italiana, dopo un periodo difficile. Vergognoso invece lo spettacolo andato in scena sui social negli stessi minuti, dove Grignani è stato denigrato e offeso, anche da “giornalisti” di testate acclamate. Alla fine Gianluca si congeda da Amadeus con un “Verrei a trovarvi più spesso se si facesse più rock!”, frase che lo rende ancora di più la vera star della serata.

Mi piace la scelta di Sangiovanni, che porta A muso duro del grande Pierangelo Bertoli. Si fa affiancare da Fiorella Mannoia la cui interpretazione è perfetta, non si può purtroppo dire lo stesso per Sangiovanni che però era il cantante in gara.

Mi piace molto anche Giovanni Truppi che porta sul palco dell’Ariston Nella mia ora di libertà di Fabrizio De Andrè, affiancato da un grande Vinicio Capossela. Bella la scelta della canzone, bella l’esecuzione, ma anche in questo caso è l’ospite a dare quel tocco in più alla riuscita della cover.

Brava Elisa con What A Feeling dal film Flashdance, accompagnata sul palco dalla ballerina Elena D’Amario, mentre mi deludono un po’ Emma e Francesca Michielin con una Baby One More Time molto scarica. Bravi anche Aka 7even e Arisa, che portano Cambiare del compianto Alex Baroni, mettendo in risalto le grandi doti canore di entrambi. Imbarazzante Rkomi, nonostante fosse accompagnato da una grande band come i Calibro 35. Mi hanno un po’ stancato anche Mamhood e Blanco, un po’ troppo uguali nell’esibizione alle altre sere che sono saliti sul palco, la cover de Il Cielo In Una Stanza di Gino Paoli sembra la canzone che i due portano in concorso, Brividi. Le Vibrazioni giocano a fare i Guns’n’Roses con la cover di Live and let die, scritta da Paul McCartney per il film di 007 Vivi e lascia morire, ma la band passa completamente inosservata sia durante l’ingresso sul palco che durante l’uscita in cui l’unico acclamato è stato il maestro Peppe Vessicchio.

Mi fermerei qui, senza prendere in esame tutti gli altri artisti che, diciamo, hanno fatto la loro parte senza eccellere e quelli che invece sono scaduti proprio nel trash. Quesito finale: perché Tananai aveva una maglietta degli Iron Maiden?

Qui la mia classifica finale della serata, in attesa di sapere chi vincerà Sanremo 2022.

1. La Rappresentante di Lista - Be My Baby, con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra

2. Irama - La mia storia tra le dita, con Gianluca Grignani

3. Elisa -  What a feeling

4. Giovanni TruppiNella mia ora di libertà, con Vinicio Capossela

5. Le VibrazioniLive and Let Die, con Sophie and the Giants

6. SangiovanniA muso duro, con Fiorella Mannoia

7. Noemi(You make me feel like) A natural woman

8. Giusy FerreriIo vivrò senza te, con Andy dei Bluvertigo

9. Iva ZanicchiCanzone (nella versione di Milva)

10. Aka 7venCambiare, con Arisa

11.EmmaBaby One More Time con Francesca Michielin

12. Mahmood & BlancoIl cielo in una stanza

13 .Ditonellapiaga e RettoreNessuno mi può giudicare

14. Massimo RanieriAnna verrà, con Nek

15. Gianni Morandi e Jovanotti -  Medley

16. Fabrizio MoroUomini soli

17. Achille LauroSei bellissima, con Loredana Bertè

18. Matteo RomanoYour Song, con Malika Ayane

19. Dargen D'AmicoLa bambola

20. Highsnob e HuMi sono innamorato di te, con Mr. Rain

21. Michele BraviIo vorrei... non vorrei... ma se vuoi

22. YumanMy Way, con Rita Marcotulli

23. Tananai - A far l'amore comincia tu, con Rosa Chemical

24. Rkomi - Medley di Vasco Rossi, con i Calibro 35

25. Ana Mena - Medley con Rocco Hunt

 
 
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