Anomalia Sanremo 2022 - Day 2

3 Febbraio 2022

 In ritardo, a poche ore dall’inizio della terza serata, mi accingo a scrivere il report della seconda ‘puntata’ della rinomata serie Tv in prima visione, ormai approdata alla settantaduesima stagione: Sanremo 2022.

La prima settimana di febbraio è saldamente legata a questo evento: che sia per la voglia reale di ascoltare musica nuova, di sentirsi parte di una narrazione mainstream e discuterne in ufficio, al supermercato, in casa…, per twittare o scrivere post a raffica, per sperare in eventi disdicevoli per scalare le classifiche del Fantasanremo.

Che sia per un motivo o per un altro, anche quest’anno, dopo due anni memorabili e che hanno rinvigorito i meme dando in pasto al pubblico dei social Morgan infuriato o palloncini a forma di pene nascosti tra le poltrone dell’Ariston, fa capolino un’altra edizione, per nulla innovativa in fatto di conduzione, scelte di “line up”, location, eccetera eccetera eccetera.

Per quanto uno speri in un Alessandro Borghese che, a spada tratta, intervenga per ‘ribaltare il risultato’, sembra essersi imbattuti in un Sanremo dalle basse pretese, sobrio come l’outfit di Achille Lauro, casalingo e noioso come un ambo urlato al primo numero della tombola da parte del simpatico zio Tonino.

Aldilà del cinismo più bieco, in cui il buio pesto come Calcutta si diffonde, bisognerà pur sempre trovare degli sprazzi di luce, o meglio di neon roboanti come un autotune messo a folle.

Innanzitutto, non l’ho letto altrove, l’acustica. Pulita, ben fatta, nonostante le coriste recluse in un metro quadro di plexiglass. L’orchestra: Dio benedica i musicisti, e che magari li faccia lavorare al di fuori dei nazionalpopolarshow.

Alcuni artisti in gara: ero molto interessata a Giovanni Truppi, conterraneo conosciuto, già ascoltato live. Avrei sicuramente apprezzato una maglietta, e forse, un pezzo diverso, perché questo, per quanto di estrema sensibilità, mi è arrivato poco – sebbene più di qualche farfalla stridula di Sangiovanni (a teduccio…). Su quest’ultimo una parentesi: perché per essere identificato in musica pop dai risvolti-ni trap è necessaria l’impostazione vocale che io definisco ‘coito interrotto’?

La prima cosa che ho pensato sulle Vibrazioni è stata: chissà se mi piaceranno o mi faranno schifo…tantissimo (è il titolo della canzone…). Ma alla fine, perché dovrei volerli male? Qualche schitarrata e chiodo di pelle sul palco fa sempre bene all’autostima, nonostante le stecche.

Di Emma, bello l’outfit alla Lady D, ancor più figo il fatto che la Michielin fosse Maestro d’Orchestra. Un pezzo da donna di successo, sanremese 101%, per quanto la parolaccia associata al simbolo della vulva faccia cascare parrucchini.

È il turno di quello che è stato scelto da tutti al Fantasanremo perché ormai avevi finito tutti i baudi a disposizione e si avevano 15 spicci da impiegare. Matteo Romano, che non so perché sia lì e non a Sanremo Giovani, ma immagino che google lo sappia (viene proprio da Sanremo Giovani…)! Il pezzo è bello, il sound è pazzesco ed a firma di Durdust, quindi, alziamo le mani e facciamo la ola (nonostante il blu abbinato al nero).

A questo punto della serata ha cominciato a scrivermi mio fratello, Iva al 22°, direbbero gli economi, ed invece, a quanto pare, la diva nazionale indovina il p(r)ezzo giusto regalando una suadente nostalgia a tutte le mamme e nonne d’Italia.

Diva dopo diva: Elisa dalle sembianze angeliche porta sul palco un pezzo emozionale alla Frozen, e proprio non riuscirei a definirlo in maniera diversa. Si piazzerà, lo immagino di sicuro, ma non ne sono entusiasta.

Doppia regina di cuori: Ditonellapiaga e Donatella Rettore, ho un flash: avrei bisogno di una lametta per tagliarmi le vene, sono profondamente imbarazzata dai tentativi di Dona nazionale gorgheggiare spezzoni. Non lo so. Boh.

Pezzo alla Diodato in stile 2003, Fabrizio Moro porta un pezzo di Fabrizio Moro, continuate pure a sonnecchiare.

Irama, conscio del fatto che Sanremo 2021 in dad gli aveva bruciato tre outfit, si veste con una rete, non senza sembrare un pesce lesso disorientato.

Sbuffo al vedere un altro giovane dal nome buffo e dai toni e dalle tonalità fotocopia fronte retro. Poi, al ritornello di quello con un 7 all’interno del nome, mi rendo conto che regge: è radiofonico il ragazzo, bene, sostituirà il Mi fai impazziiiiiiiiiiire sulle spiagge dell’estate 2022. Uomo avvisato…

I coma cose, ah no, questi sono bravi e sono fighi. Bravi, ma devo capirne di più.

Ma Sanremo non è solamente musica, ma anche intrattenimento, tra siparietti ironici sui virologi, pubblicità alla serie “L’amica geniale” (siiiiii evviva!!!), Laura Pausini e Mika, ma anche un monologo della co-conduttrice, l’attrice Lorena Cesarini che schiaffa sullo schermo i messaggi razzisti che l’hanno raggiunta non appena ‘Ama’ aveva fatto il suo nome.

La classifica generale incorona Elisa come vincitrice, dando al secondo posto Mahmood e Blanco ed al terzo posto la Rappresentante di Lista (con il culo con il culo ciao ciao).

 
 
loading... loading...