Le sonorità caratteristiche dei Marlene Kuntz messe a servizio della forza evocativa della scrittura di Tiziano Scarpa

Lo show dei tuoi sogni live report

Teatro Mpx, Padova (PD) - 27 Ottobre 2011

3 Novembre 2011

Tiziano Scarpa, teatralmente parlando, è uno che la sa lunga. Tanto per tagliare le cose con l'accetta: Groppi d'amore nella scuraglia (Einaudi, 2005) è andato in scena 150 volte, la lettura semi integrale del Premio Strega “Stabat mater” è stata ospitata in moltissimi teatri e ha messo in luce la nascosta parte attoriale di Scarpa.Ora, dopo un anno e mezzo di incubazione, “Lo show dei tuoi sogni” è pronto a stupire le platee.

Ad affiancare lo scrittore in questo spettacolo, come coprotagonisti e non come mere comparse, ci sono Luca Bergia e Davide Arneodo dei Marlene Kuntz. Un connubio che sulla carta promette scintille.

Sono parole messe in scena. Un racconto per voce e musica in cui la scrittura dalla carta rientra nel corpo, facendolo vibrare in un tappeto musicale che non è colonna sonora, ma parte integrante dello spettacolo.

Con un'abile trovata registica di Fabrizio Arcuri, Tiziano Scarpa entra in scena esortando il pubblico ad immaginare quello che non può vedere. Le gomme da masticare pestate grandi come due euro, le cortecce degli alberi, i palazzi di una città.

Immaginate le strade di questa città. Una domenica mattina in cui ci sono poche persone in giro. La penombra delle stanze riempite di gente assonata.Prendete un pensiero dal retrogusto quasi esistenziale tipo “Perché cono venuto al mondo anche se non lascerò niente?”. Mettetelo nella testa di uno di quegli uomini assonati che vivono nei palazzi della città che state immaginando. Ecco. È proprio lui, è proprio la sua testa che partorisce questi pensieri. È quella di Fabrizio Celli: il protagonista di questa storia.Bastano pochi minuti, ad un grande narratore come Scarpa, per far proprio il pubblico. Le luci in sala sono ancora accese mentre ci viene svelato che  Fabrizio Celli lava i vetri dei grandi palazzi finanziari, che d'inverno getta il sale sui marciapiedi ghiacciati, che in primavera aspira i pollini delle piante in fibrillazione, che d'autunno raccoglie le foglie cadute dagli alberi. Uno che fa manutenzione al Mondo.

Poi lentamente si scivola nella storia che parte da una dedica di una canzone in un programma radio. Arneodo e Bergia entrano in scena. Le sonorità sono post-rock e magari le radio passassero questi pezzi.

Fabrizio ci prende gusto. Chiama altre radio, usa Facebook, Twitter, Ebay, ma soprattutto le riviste di annunci. Tipo Aladino, Portobello, in cui si leggono cose così: “AAA. Cerco cucciolo di tigre perché sono stanco del mio gatto” oppure “Cerco un deltaplano a motore perché sono stanco di andare a lavorare in motorino”.

Tutti i mezzi sono validi per cercare qualcosa che resti dentro alle persone. Questo è il cruccio di Fabrizio che, come sostituto casuale di un cartomante, diventerà una colonna portante della televisione, una celebrità tele-onirica capace di penetrare dentro ai sogni degli italiani.Le musiche entrano ed escono continuamente dal corpo dello spettacolo. Scarpa su un “ti ho sognato” recitato e prolungato ricorda un Giovanni Lindo Ferretti pre-”illuminazione”.

Sono attimi intensi in cui la parabola tracciata dallo scrittore e sostenuta dai due musicisti tocca il suo punto più alto.

Fra l'onirico e il contemporaneo “Lo show dei tuoi sogni” diventa una critica alla società dell'immagine, in cui lo schermo, sempre più hd, sempre più emulatore del reale, mette chi gli è di fronte in una posizione di passività. Forse la voce, il racconto, l'immaginazione possono suggerire vie di fuga percorribili. Dunque, lunga vita alle parole.

 
 

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  • Tiziano Scarpa presenta "Lo show dei tuoi sogni"
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