dal 28 giugno al 3 luglio 2021 sul palco nel parcheggio dello Stadio Euganeo

I concerti della seconda settimana dello Sherwood Festival 2021

Ascolta i podcast delle interviste agli artisti qui a lato!

5 Luglio 2021

Quest'anno la Sherwood Webzine è in festival per redarre appositi report settimanali dei concerti che si tengono sul palco dello Sherwood Festival 2021! Ogni report è scritto da un diverso redattore o redattrice, con peculiarità personali e penne dal multiforme ingegno!

Vuoi scrivere anche tu dei report musicali? Scrivici a [email protected], con oggetto: Report Musicali SF2021!

28 giugno 2021 - Chiara Patronella e Nereo Fiori

Il sesto giorno di Sherwood Festival 2021 vede sul palco Chiara Patronella, accompagnata alla fisarmonica da Nereo Fiori. É un’edizione unica quella di quest’anno, che ci permette anche di apprezzare artisti che in altre edizioni, avremmo visto in Second stage. É il caso di Chiara, che dopo il classico dibattito politico del lunedi si esibisce sul main stage di Sherwood riempiendo il festival con un’atmosfera unica, fatta di un suono semplice ma che riesce ad arrivare nel profondo. Chiara canta e ha solo la sua chitarra ad accompagnarla, insieme a lei la fisarmonica di Nereo Fiori. La sua musica trova le sue radici nella musica popolare pugliese, come lei stessa poi ci racconta nella chiacchierata fatta su Radio Sherwood dopo il concerto, una passione nata nelle ore di musica a scuola. Canta in italiano ma anche in dialetto e proprio questa é una delle sue peculiaritá. Il dialetto la fa sentire a casa, ci spiega, é piú musicale e allora durante l’ora passata sul palco Chiara ci porta nella sua terra con la musicalità della sua lingua.

La sua musica è anche impegno sociale, che l’ha portata a essere scelta da Amnesty International per fare parte della compilation “Voci per la libertá”, e il suo impegno l’ha anche portata recentemente per un progetto musicale nel Kurdistan Iracheno.

Chiudiamo la serata insieme a Chiara Patronella nel nostro salottino dello stand “Libri, Media e Produzioni” chiedendole come è stato suonare al nostro festival e cosa rappresenta per lei Sherwood. Ci dice che per lei é stato emozionante salire su quel palco, che considera lo Sherwood Festival come un festival straordinario a cui ha legati anche tantissimi ricordi.

Il concerto ci è sicuramente piaciuto, un’ora di musica in cui Chiara e Nereo ci accompagnano in un viaggio fatto di diverse culture e sonorità che si intrecciano. Una nota di colore che mi ha fatto particolarmente sorridere, la sigla di Lupin fatta con la fisarmonica di Nereo e cantata da Chiara, un tocco in piú a coronare una bellissima serata.

29 giugno 2021 - Riff Green and Friends

Il trevigiano Riff Green si esibisce con il suo folk rock di ispirazione cantautorale americana, che spazia da Bruce Springsteen a Bob Dylan, senza dimenticare però la scuola del cantautorato italiano. Se siamo abituati a sentirlo con un accompagnamento fatto di sole chitarra e armonica, questa sera Riff Green si è esibito sul palco assieme a una vera e propria orchestra, che ha compreso, di volta in volta, fino a ben undici musicisti, tra chitarristi, bassisti, pianisti, organisti e coriste, adattando i propri brani al Festival e facendo divertire e ballare il pubblico di Sherwood. Nel dopofestival si è parlato anche del messaggio che Riff Green intende trasmettere con i propri pezzi, che spaziano dall’antimilitarismo all’attivismo politico. Molto apprezzata dal pubblico è stato il messaggio lanciato prima di Tidal Wave (e poi ripreso durante l’intervista), in cui l’artista ha sottolineato l’importanza delle manifestazioni contro il G20 della finanza di Venezia.

30 giugno 2021 - Espana Circo Este

Oltre ad avere una presenza dal vivo navigata (in 6 anni di attività hanno animato 500 concerti), fanno parte della famiglia Sherwood da parecchio tempo ed il loro brano Bucatesta è la sigla ufficiale che apre tutti i nostri momenti di diretta del Festival.  Violino, sintetizzatori, fisarmonica, basso e chitarra per suonare tutto il meglio del loro repertorio: una miscela di pop, punk, musica latina e reggae che loro stessi hanno ribattezzato come Tango-Punk. Marcello, Ponz, Jimmy e Don hanno mantenuto il ritmo del live sapientemente e sempre acceso, prova del loro percorso artistico molto attento alla componente performativa. Il pubblico estasiato ha richiesto più volte il bis, ed anche il coro “Se non canti l’ultima noi non ce ne andiamo” è ritornato prorompentemente post-pandemia, nonostante tutti non ne sentissimo la mancanza.

Scesi dal palco e pervasi dall’affetto del pubblico, in questa atmosfera in cui aleggia partecipazione e rispetto, i ragazzi ci dicono che suonerebbero un altro concerto ancora. Ci spostiamo dunque nello stand Libri, Media e Produzioni per parlare del loro ultimo album Machu Picchu, per la Garrincha Dischi di Bologna, ma anche della nuova collaborazione con i Cacao mental, che potete trovare nei podcast. 

1 luglio 2021 - Gian Maria Accusani

Ci sono nuvole inquiete sopra il cielo di Sherwood, come quelle nella testa per cui farsi prescrivere una pillola della felicità. La scelta di non prenderla e tenerne a mente il nome sarà fonte di gioia perenne, per un ragazzo chiamato GM. 

Gian Maria Accusani è solo e nudo sopra il palco della Foresta, seppur vestito d'abiti e aneddoti inesauribili da presentare fra le tante anime di una storia infinita.

Il Great Complotto e i suoi figli scorrono nei racconti dell'ex Gigolò Look tra Prozac+, Sick Tamburo e una chitarra per accompagnare con le note un'incredibile avventura che ha regalato ben oltre Dieci minuti di limbo di (nuova)era Futuritmi. Tutto è più veloce di una pioggia che cambia i connotati a parte del pubblico, tra chi resiste e chi è appena arrivato sulle acque delocalizzate dello stato di Naon, migrate per l'occasione verso il Brenta patavino dal Noncello di Pordenone.

Fiumi di parole senza Jalisse arricchiscono contorni di vita vissuta e vivente, dove ogni protagonista sembra stare sul palco a sorridere con un ragazzo friulano schietto e politropo che tra batteria, chitarra e voce ha trovato la sua strada senza disdegnare alcuna deviazione. 

Sorrisi, attenzione e momenti di pelle d'oca scorrono tra vecchietti del rock n'roll, giovani alternativi e turisti per caso. Elisabetta sorride sicuramente da lassù, dietro le quinte di un ragazzo diventato uomo a morsi di curiosità.

2 luglio 2021 - Cornea

 

Dopo la vittoria degli azzurri sul Belgio agli europei, si presentano sul palco di Sherwood i Cornea, band padovana post rock con varie influenze (dal doom metal allo shoegaze) che con la traccia di introduzione preparano il pubblico al viaggio che sta per intraprendere. Freschi del loro primo album Apart, Nicola (chitarra), Andrea (batteria) e Sebastiano (basso) ci hanno portato nel loro mondo in un viaggio quasi onirico, tra riff e ritmi spettrali ed emozionali. Terminata l'esibizione, abbiamo fatto quattro chiacchiere con i componenti della band, dove abbiamo ascoltato Kingdom, e parlato un po’ della loro storia, delle band che più li hanno influenzati e diversi altri temi, che potete ascoltare nel podcast dell'intervista.

3 luglio 2021 - Garrapateros

Dopo averli conosciuti ed ospitati allo Sherwood Open Live, è tornato a trovarci il trio bresciano Garrapateros!

La serata non è delle migliori, le previsioni mettono tempo incerto e il pubblico sembra quello rilassato della domenica e non quello più festaiolo del sabato sera.

Il live si apre, sotto qualche debole goccia di pioggia, con Ruta de carretera e sul palco troviamo Cannibal (percussioni, cajòn, handonic) e Nic (voce e chitarra), i due "storici" del gruppo, che iniziano a scaldare un il pubblico tra patchanka e flamenco.

Inizia a piovere un po' più forte ed è lì che il pubblico, sul più bello che sembra voglia spostarsi dai tavoli fronte palco verso zone più coperte, invece, si alza ed inizia a ballare e a lasciarsi coinvolgere dai ritmi calienti.

Il live prosegue tra Nube de Pegatina, Lagrimas Saladas, Poeta Encadenado, e c'è spazio anche per una cover italiana, quella di "Mi sa che stanotte" degli Assalti Frontali. E' sulle note di SOS (cover dei Macaco) che vediamo salire sul palco J (Junior), l'ultimo arrivato del gruppo. La canzone è molto rappresentativa della sua storia di migrante che l'ha portato sino in Italia e sul pezzo aggiunge una sua bellissima parte di freestyle.

Si prosegue ancora sotto una pioggia rinfrescante sino all'immancabile e trascinante pezzone di chiusura "Hijo de puta"!

 
 

 
 

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