dal 23 al 26 giugno sul palco nel parcheggio dello Stadio Euganeo

I concerti della prima settimana dello Sherwood Festival 2021

Ascolta i podcast delle interviste agli artisti qui a lato!

28 Giugno 2021

Quest'anno la Sherwood Webzine è in festival per redarre appositi report settimanali dei concerti che si tengono sul palco dello Sherwood Festival 2021! Ogni report è scritto da un diverso redattore o redattrice, con peculiarità personali e penne dal multiforme ingegno!

Vuoi scrivere anche tu dei report musicali? Scrivici a [email protected], con oggetto: Report Musicali SF2021!


23 giugno 2021 - Little Albert + Krifi Wag

È il 23 di giugno, nel parcheggio dello Stadio Euganeo si patisce l’afa, ma alle 21.30 ricominciano finalmente, dopo un anno di stop forzato, i concerti sul palco del Festival di Sherwood.

Aprono le danze i Krifi Wag, i primi a calcare il palco della foresta dopo i Tre Allegri Ragazzi Morti, che avevano chiuso l’ultima edizione, quella del 2019. La band padovana propone un sound eclettico e sperimentale, senza compromessi, che spazia dall’alternative rock all’elettronica; i nostri sono una vecchia conoscenza di Sherwood, avendo suonato a Sherwood Open Live nel febbraio 2020. Proprio da quest'ultima esperienza è partita la chiacchierata molto interessante che abbiamo avuto modo di condurre allo stand Libri, media e produzioni (e in streaming sul sito di Radio Sherwood) nel dopo-Festival. L’intervista è partita dal significato del nome della band, che un significato reale non ce l’ha e non lo vuole neanche avere, ma vuole essere una rottura, nell’ottica per cui non sia sempre necessario fornire un significato preconfezionato all’arte ma per cui possa essere l’utente a darvi un significato personale di volta in volta. La band ha proposto sul palco tutte e cinque le nuove canzoni che andranno a comporre il nuovo EP di prossima uscita, a cui si accompagnerà un video e che sarà poi il primo capitolo di un progetto più ampio di 10 tracce completamente nuove. Un disco che sarà cantato prevalentemente in inglese, eccetto per un brano in italiano, che abbiamo avuto modo di ascoltare proprio stasera sul palco. Abbiamo parlato assieme anche della loro voglia di sperimentare, che nasce dalle varie influenze musicali, anche piuttosto diversificate, di ciascuno dei membri della band, i quali non hanno mai voluto essere inclusi e costretti all’interno di un solo genere; sperimentazione che però la band si sforza di esplorare senza per questo rendere meno diretta la ricezione della propria musica da parte dell’ascoltatore.

Abbiamo avuto modo di parlare anche della pandemia e di come questa abbia toccato la vita personale e musicale di tutti. Per i Krifi Wag, un evento tremendamente incisivo e confuso, che ha portato ancora più rabbia, ma anche più grinta nel loro sound e che avremo modo di sentire nel nuovo EP.

Dopo una breve pausa, accogliamo nello stand di Radio Sherwood Little Albert, alias Alberto Piccolo, già chitarrista dei Messa (con cui si esibirà il 16 luglio sul palco del Festival), fresco della pubblicazione, a marzo 2020, del suo disco d'esordio, Swamp King. Un disco in cui Alberto abbandona temporaneamente il doom metal, per spaziare tra il blues rock, il jazz e lo stoner, fino anche alla psichedelia. Un album che si ascolta più che volentieri su disco, ma ancora più volentieri live, come abbiamo avuto la fortuna di fare stasera sul palco di Sherwood.

Con Alberto, Guido (al basso) e Mattia (batteria) abbiamo avuto modo di parlare della genesi della band, che nasce a seguito di jam session e comuni percorsi di studi al conservatorio, nonché del collegamento tra questo progetto e i Messa, ovvero il blues, che secondo Alberto, è una costante sempre presente in ogni suo progetto, che viene adattata poi al contesto, che sia un approccio più tendente al metal come i Messa o più tendente al blues rock, come in Little Albert).

Abbiamo anche avuto modo di parlare di quelli che sono gli ascolti e le influenze della band, de Eric Clapton a Derek Trucks, Freddie King e Robert Johnson; ma, soprattutto, Jimmy Paige, che Alberto dichiara essere il motivo per cui imbracciò la chitarra da ragazzino. Proprio all’inizio della sua carriera da chitarrista risale la scelta delle cover inserite nel nuovo disco, ovvero Bridge of Sighs (di Robin Trower, riproposta anche dagli Opeth) e Outside Woman Blues (nella versione dei Cream), brani che ascoltava e cercava di replicare all’età di 8-9 anni davanti allo stereo e che abbiamo ascoltato live stasera sul palco di Sherwood. Stasera abbiamo anche avuto modo di sentire due nuovi brani: pur avendo pubblicato da poco il disco d’esordio, il motore creativo della band non si è mai fermato, per cui molto probabilmente a Swamp King seguirà ben presto un nuovo lavoro.

Qual è poi il set-up tipico con cui la band sale sul palco? Siamo di fronte a una band senza tanti trucchi, l’unica costante è sempre e solo la Gibson SG di Alberto, volumi alti a saturazione e fuzz. Il resto è opera della dinamica della band.

Concludiamo la chiacchierata con un commento anche da parte di Little Albert e della band sull’ultimo anno di pandemia, che per loro, come per tutti i lavoratori del settore dello spettacolo, è stato un anno di buio; un periodo al termine del quale è stato però bello, anche se strano, ritrovarsi e rincontrarsi, quando di colpo si è ripartiti, con molta voglia di suonare e le tante idee imprevedibili di Alberto; e questo è, come afferma Mattia, è il bello di suonare con Little Albert.


24 giugno 2021 - Falou Seck and The Melting Beats

Giovedì 24 giugno i Falou Seck and The Melting Beats hanno letteralmente fatto scatenare la folla con un concerto di musica originale basata sulla tradizione del West Africa con influenze funk, afrobeat e world music. Falou Seck, alla voce e percussioni, ha ricordato quanto sia importante vivere nella pace e provare a vivere tutt* insieme, accettando le diversità, perché la Terra in cui siamo appartiene a tutt*, nessun* esclus*.

Il live si è aperto con il sassofono potente e marcato di Luca Ardini, seguito con estrema precisione dagli altri musicisti, Andrea Marzari alla chitarra, Antonio Scalera al basso, Simone Coppiello alla batteria. La sinergia tra il pubblico e l’inebriante sound, i sorrisi germogliati in ogni angolo del Festival, le danze spontanee e la partecipazione del pubblico sono testimonianze di un concerto non solo ben riuscito, ma anche goduto appieno, dopo tanti, troppi mesi senza la musica. Dopo il concerto, i Falou Seck and The Melting Beats si sono diretti presso lo stand “Libri, media e produzioni” per fare una chiacchierata sull’imminente uscita del loro primo EP (del quale ci fanno ascoltare due estratti inediti) per la neofita etichetta discografica padovana “Noche Afrodelica”, sulle tradizioni percussive senegalesi e sul loro percorso artistico, che potete ascoltare nel nostro podcast dell’intervista.

25 giugno 2021 - Patois Brothers

La band reggae, dalla formazione di 6 elementi, Patois Brothers, si sono è esibita venerdì 25 giugno sul palco dello Sherwood Festival per la terza volta! I musicisti, incollati anche da una buona amicizia alla base, suonano insieme ormai da dieci anni, avendo debuttato nel 2013 col primo singolo e col primo album nel 2015.

A breve, a quanto pare, uscirà il terzo album, di cui è stato pubblicato in anteprima qualche singolo. L’anno di covid è sicuramente servito a riflettere ed “a mettere in gioco altre carte” (cit. intervista serale alla band).

Il nome, Patois Brothers deriva dal cd. slang giamaicano, Patois, una lingua creola basata sull'inglese parlata in Giamaica, Costa Rica e Panama.

Il concerto ha avuto l’onere e l’onore di traghettare nel ballo centinaia di persone cementate da un anno e mezzo di dura pandemia, riunite nel sotto palco da melodie e vibes positive, trasportanti in un mondo “altro”. Le ritmiche, ancorate al roots reggae music, spaziano anche verso altri generi, con la possibilità di guardare in là, verso le sonorità americane. La ricerca musicale è fondamentale per crescere e per tastare nuove strade, così come confermato dalla stessa band.

26 giugno 2021 - Galassia Club

Triplice fischio finale a Wembley dopo 120 minuti di passione per i tifosi italiani, che sancisce l’ingresso ai quarti di finale, per la nostra nazionale, di questi Europei di calcio, targati 2020, pur giocati nel 2021, ed è la volta dei GALASSIA CLUB sul palco di Sherwood.

La band suona alcuni brani dell’album omonimo uscito il 3 Aprile dello scorso anno, assieme ad alcuni inediti nati durante la “chiusura” dovuta alla pandemia, che in questo periodo dà segnali di cedimento speriamo definitivi, dopo l’illusione della scorsa estate.

I Galassia Club propongono un sound fresco che pesca a piene mani dalla tradizione italiana, con melodie accattivanti e riff di chitarra “catchy”, unite ad un sapiente uso di riverberi ed effettistica, che contribuiscono a donare piacevoli sfumature dream pop / neo psych ai loro pezzi. L’atmosfera è di festa e grande entusiasmo, con il pubblico che partecipa numeroso, per quanto possibile, accennando pure qualche passo di danza, ulteriore segnale di un agognato ritorno alla normalità. Da segnalare, verso la fine del live, l'entrata in scena di Jesse The Faccio, cantante padovano di casa qui in Foresta, che duetta alla voce con Tommaso Zoppello.

Dopo l’esibizione, l’intervista di rito per la webzine di Radio Sherwood, dove i nostri approfondiscono influenze, genesi della band, forniscono gustosi aneddoti da riascoltare all’interno del podcast, visibilmente felici e soddisfatti, aggiungo meritatamente.

 
 

 
 

    audio

loading... loading...