Lysine: un Pop ad alta densità emotiva

Review dell'EP omonimo

5 Giugno 2021

Questa recensione è molto sentita, dal momento che è sempre gratificante scrivere di gruppi della scena romana, soprattutto se comprendono compagni di musica, come in questo caso, e non solo perché si tratta di persone a me care ma perché mostrano quanto il sottosuolo musicale sia vario, determinato
e  geniale nella sua filosofia DIY (visto che l’EP in questione è stato registrato, mixato e masterizzato letteralmente in casa).

Dopo un lungo periodo di pausa, pandemia inclusa, i Lysine se ne escono con l’EP omonimo, il quale presenta tre tracce su cui il gruppo ha lavorato in questi anni di attività.
Lysine EP si apre con la sincopata Empty Room, il quale portamento ritmico ricorda i primi Fleetwood Mac su cui si poggia la fantasiosa performance vocale pulita e di ampia estensione.
Nei restanti due brani, che assumono più un carattere Indie Pop/Rock, sentiamo una particolare attenzione ai suoni e alle progressioni melodiche, a mio parere di alto livello compositivo.
Ne è un esempio la massiccia intro di Desert Divers, in cui, fra i synths e arpeggi lounge, un fraseggio di chitarra in calda distorsione fa una breve toccata e fuga.
Take Care va a chiudere il discorso ricco di sentimento che i Lysine portano avanti, infatti si tratta di una ballata buckleyana, a tratti arrivando a sfiorare derive Post-Rock, dove un’altra espressiva linea vocale canta «Try not to lay between your fears»… molto saggio direi.
Tenete d’occhio i ragazzi, che sono imprevedibili e se ne potrebbero uscire presto con cose nuove!
Non si sa mai!
buon ascolto!

 
 

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