Koralle e Kuranes - Beat Kiosk, l’estate lofi beat

I due producer uniscono le forze per un beat tape unico

2 Giugno 2021

Se dovessi pensare ad uno dei beat tape che più mi sono piaciuti nell’ultimo anno, sicuramente Fonografie di Koralle mi ha lasciato dentro il piacere per queste sonorità. Sapere che lui avrebbe unito le forze con Kuranes, altro beatmaker fra i miei preferiti, ha spedito l’attenzione a mille.

Tutti e due sono nati nella terra delle piadine, del mare e dello street food prima che venisse chiamato così. Un cibo preparto e servito in piccoli chioschi, dove la cura, il sapore, il gusto e anche la “ciccia” la facevano e la fan da padrone.

Se vi chiedeste ascoltando Beat Kiosk la connessione che c’è tra beat lofi strumentali e l’aspetto culinario dei chioschi delle piadine, rileggete quando scritto sopra, perché per me sono i motivi leganti i due mondi.

Ovvero, le strumentali sono cicciotte, spesse, si ascoltano bene e van giù senza difficoltà; scorrono e sono gustose quanto basta per volerne e rivolerne, senza contare l’aspetto legato alla cura dei dettagli sonori, uguale alla cura nella preparazione di un cibo sì semplice, ma che senza una doverosa attenzione viene fuori piatto e anonimo.

D’altro canto, poi, non manca sostanza per gli amanti dell’hip hop culture e del jazz. Le tracce sono tutte condite di riferimenti a quei mondi, nelle voci e negli strumenti dei sample inseriti, tanto che l’alchimia è spesso sospesa a mezz’aria fra lofi beat e jazz hop. Se crediate però si tratti di semplici reminder non è questo il caso, non vi verrà immediata voglia di cercare e scovare vecchi dischi, ma altra musica simile, prova che il sound portato dal duo si muove e cammina da solo, senza necessitare del passato a tutti i costi per avere un senso compiuto.

Perché lo sottolineo? Perché molte volte accade che certo indie rock – ad esempio – necessiti del compendio degli Stones o dei Beatles per essere assaporato nella sua interezza. In Beat Kiosk invece basta ascoltare queste porzioni musicali per stare bene, tutto quello che viene dopo è un più. Un più ovviamente positivo, ben venga la curiosità di scoprire le origini. Quello che voglio dire è che anche l’ascoltatore occasionale può rimanere colpito dal tape senza necessitare d’altro.

Ciò accade perché alla fine nella tempo-linea in cui viviamo queste produzioni calzano e ci parlano a pennello: immersi come siamo in città rumorose abbiamo solo voglia di un sound che rilassi e non rilanci casino; imbevuti in contesti urbani dove una via cammini all’ombra di portici storici e l’altra sei dinnanzi ad uno stabile rigenerato dal minimalismo moderno, cerchiamo un suono che rappresenti questa contrasto. Passato e futuro. Storia e nuovi stimoli creativo-visuali. Musica old school e attuale/futura.

Ascoltatelo durante il pranzo o la cena, con gli amici o da soli mentre camminate. In auto sotto la pioggia o sorseggiando under the sun. Avrete sazietà di pancia e di testa come si deve.

 
 

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