Laura Jane Grace: una vera anima trans ribelle

La recensione di Tranny - confessioni di una punk anarchica venduta, autobiografia della cantante degli Against Me!

3 Febbraio 2021

«If I could have chosen, I would have been born a woman

My mother once told me she would have named me Laura

I'd grow up to be strong and beautiful like her

One day, I'd find an honest man to make my husband

We would have two children, build our home on the Gulf of Mexico

Our family would spend hot summer days at the beach together

The sun would kiss our skin as we played in the sand and water

And we would know we loved each other without having to say it»

 (Against me! - The Ocean, dall'album New Wave, 2007)

 Tranny - confessioni di una punk anarchica venduta (edito in Italia per Tsunami Edizioni nel 2019) è la storia di un lento, lungo e doloroso percorso di accettazione della propria identità di genere. È la storia di Laura Jane Grace, leader e cantante del gruppo punk Against Me!, nata Thomas James Gabel.

Sarebbe tuttavia riduttivo affermare che questa biografia si limiti a raccontare la disforia di genere dell'autrice. È sì questo l'argomento principe, ovviamente, avendone segnato l'esistenza sin dalla primissima infanzia, ma si tratta altresì di un accurato memoriale della storia degli Against Me!, fondamentale per ogni appassionato che voglia approfondirne la storia e l'evoluzione, arricchito dalle pagine del diario di Laura, che ne seguono la carriera e la vita nel corso degli anni.

Il libro si apre con un ricordo della prima infanzia: un Tom di appena 5 anni, guardando Madonna ballare in TV, si rende conto che questo è quello che vuole essere: una donna, elegante, attraente. Ai suoi occhi, il simbolo stesso della femminilità. A questa rivelazione segue quasi immediatamente lo smarrimento: lui non potrà mai essere così, perché è nato maschio. È nato Thomas James Gable, un nome mai percepito come adatto a sé.

Seguono quindi decenni di depressione e sofferenza, da cui Laura trova temporaneo sollievo e distrazione nel rock, oltre che in droghe, alcol e sesso. Anni di indizi disseminati nelle canzoni tramite metafore (The disco before the breakdown), accenni (Searching for a former clarity) o aperte dichiarazioni che, col senno di poi, si rivelano piuttosto  esplicite (è il caso di The Ocean, il cui testo è riportato all'inizio di questo articolo).

Infine, la lenta accettazione di sé culmina nel 2012, anno nel quale Laura annuncia la propria transessualità alla moglie, alla band e, attraverso un'intervista a Rolling Stones, ai fan.

Una fine che è anche e soprattutto un nuovo inizio: per Laura, che può finalmente manifestare il proprio sé apertamente, senza dover più ricorrere a giri di parole nelle proprie canzoni, e che può finalmente iniziare la propria transizione; ma anche per la band, che trae nuova linfa vitale, con gli album Transgender disphoria blues e Shape shift with me.

Grande merito va al coraggio con cui Laura Jane Grace mette nero su bianco la propria sofferenza, i propri dubbi, le proprie emozioni e il proprio percorso di maturazione e accettazione.

Va menzionato anche l'ottimo lavoro fatto dalla traduttrice, Valeria Presti Danisi, che nella nota iniziale, spiega il dilemma davanti al quale si è venuta a trovare, ovvero dover distinguere il genere dell'io-narrante nel passare all'italiano. Infatti, nella versione italiana, la narrazione è rivolta al maschile nella prima parte, fino al coming out, per poi passare al femminile. Tale scelta, elaborata dalla traduttrice, sottoposta e approvata dall'autrice, si rivela una scelta azzeccata ed efficace nel coinvolgere il lettore nel percorso di transizione.

Concludendo, l'autobiografia di Laura Jane Grace è una lettura consigliata, non solo per gli appassionati degli Against Me! e del punk rock, che sicuramente troveranno la lettura interessante, ma anche e soprattutto perché, come perfettamente spiegato da Joan Jett in quarta di copertina, il libro "ci fornisce un ottimo punto di partenza per un discorso che può portarci ad ampliare la comprensione e l'empatia nei confronti delle persone trans".

 
 

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Qui la recensione di Stay Alive, l'ultimo album di Laura Jane Grace

 
 
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