Lou Mornero - Grilli

Il primo full-length del cantautore milanese per la Cabezon Records

25 Gennaio 2021

ll cantautore milanese, Lou Mornero, dopo quattro anni dall’EP omonimo di debutto il 22 gennaio 2021 ha pubblicato per la Cabezon Records il suo primo full length.

Lou Mornero

GRILLI è una vera e propria evoluzione delle basi gettate nel 2017, nel quale il cantautore ha affidato le sue canzoni ad Andrea Mottadelli per curarne arrangiamenti ed affidargli l'intera produzione. Il legame tra i due, a tratti simbiotici, ha reso i ruoli di autore e produttore sovrapponibili, tant'è che l'opera può definirsi un lavoro a quattro mani.

L'album è viscerale, racchiude arrangiamenti poliedrici dai fitti rimandi elettronici e riferimenti musicali molto variegati: elettronica sì, ma senza tralasciare sonorità blues e alternative rock, con uno sguardo precipuo orientato alla musica contemporanea.

Dalla traccia fluviale d'apertura, omonima, Grilli, per l'appunto, si comprende benissimo un approccio tutt'altro che minimal: un testo in repeat curioso composto da un'unica frase: Quelli che parlano e non tacciono mai, su un letto di scricchiolii arpeggiati di chitarra e synth dai bassi incipienti. Sin dall'ascolto ho risentito dei rimandi latenti al mondo alternative italiano degli anni '90, dai CSI sino ai Marlene Kuntz.

Sul prosieguo del disco, La cosa vuota, porta la narrazione a dei risvolti imprevedibili: dall'incipit folk su sottofondo di grancassa e chitarra si approda alla coda della traccia: un exploit tribal-elettronico con echoes ancestrali. 

Nel cuore del disco, attraverso Aquario, l'asticella electro arriva all'apice, tra chorus aspirati e synth pixellati dal saveur dance-hall.

Una traccia curiosa attira la mia attenzione per mezzo della titolazione: Happy Birthday Songwriter (con Paolo Saporiti), tra l'altro singolo di lancio. Un pezzo emozionale, anch'esso in italiano, con l'intervento del contrabasso, che assume i tratti di una vera e propria dedica peculiare. 

Dai toni fittamente più noir, per via della composizione in minore e della lirica 'scura', Caro Mio, che in maniera circolare si trasforma in elicoidale nel prosieguo. Assoli prismatici, arpeggi acustici e synth, un pezzo difficile da metabolizzare al primo ascolto.

L'intero progetto nasce e vive in appartamento dal momento che Lou e Mottarelli ci si sono dedicati rispettivamente dalle loro scrivanie e home studio di Milano e Londra.

A fare eccezione è il brano Ouverture che invece è stato invece registrato quasi interamente presso il Bella Studion da Iggy B, all'interno del complesso del celebre Strongroom studio di Londra (Nick Cave, Prodigy, Arctic Monkeys). Da NON nomen-omen qual è, chiude il disco non senza lo 'sfogo' elettrico di assoli prodigiosi in doppietta con bassi sinuosi. (Non cliccate 'stop' prima della fine, nella coda è racchiuso un finale imprevedibile).

In finale, GRILLI, è un album corposo, ben fatto e pensato, un disco italiano meritevole di ascolti che fa ben sperare, in questi preludi noiosi del 2021, ad un buon destino!

 
 

LOU MORNERO

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