Inizia la rubrica che intervisterà i finalisti dell'Homeless Fest di cui Radio Sherwood è media partner

Intervista ai Punti di Flexo: i menestrelli del presente.

4 Gennaio 2021

Abbiamo già parlato dell’Homeless Fest!

In quanto media-partner, Radio Sherwood ha avuto la possibilità di intervistare i finalisti del contest.

Questa settimana è il turno dei Punti di Flexo, secondi classificati.

Bio:

Punti di Flexo sono Luca Cruciani, batterista-produttore e Sebastian Quirino, diplomato in Chitarra Classica al Conservatorio di Fermo. Già conoscenti dal Liceo e con entrambi altri progetti musicali alle spalle, cominciano a suonare insieme nell’ estate 2018. Dal 2019 girano le strade di varie città marchigiane con la pretesa di comprare birra di bassa qualità e sostituire le datate corde della chitarra di Sebastian. Durante questi anni lavorano anche al loro primo EP, prodotto da Benedetto Cordari e Manuele Marani.

Instagram dei Punti di Flexo


ROSSELLA: Ciao Luca, ciao Sebastian (Punti di Flexo) piacere di conoscervi!

Nelle vostre composizioni ho ritrovato tanto della tradizione cantautoriale italiana (Rino Gaetano in primis, Battisti, e senza scomodare per forza i big anche Grignani), con – ovviamente – uno stile personale spumeggiante quanto radiofonico. Quali sono i vostri ascolti, le vostre ispirazioni? (Ma soprattutto, ci ho preso? Hehe).

SEBASTIAN: Ringraziamo per l’accostamento a 3 mostri sacri del cantautorato italiano, sicuramente abbiamo subito l’influenza di quei cantautori che andavano per la maggiore qualche anno fa, anni ’70 anni ’80. Io sono cresciuto ai concerti di Venditti, De Gregori, PFM, ai quali andavo insieme a mio padre, che mi ha trasmesso la passione per la musica. Un grande impulso poi ci è stato fornito da tutta la scena indipendente italiana che ha riportato in auge un certo modo di fare musica e di comunicare. Stiamo cercando di raccontare le nostre storie in modo semplice e diretto, senza farci condizionare da schemi mentali precostituiti o dalla voglia di collocarci dentro ad un determinato genere musicale.

 

R: Nei vostri testi ci sono dei riferimenti politici, anche critici. Ha ancora futuro, quasi nel 2021, il cantautorato impegnato? Si, no, perché?

S: In realtà non vogliamo assolutamente trattare temi scomodi o infangare l’operato di nessuno, abbiamo infatti noi due, scuole di pensiero per certi versi totalmente opposte. Abbiamo semplicemente cercato di fotografare la società odierna con gli occhi da ventenni e studenti universitari, mantenendo sempre un tono ironico, un po’ come avveniva nei Cinepanettoni degli anni novanta. Per quanto riguarda il cantautorato impegnato crediamo sicuramente che ci sarà un futuro quando i tempi lo permetteranno, ma non è il nostro caso. Quando torneranno gli anni delle manifestazioni promosse dai giovani che crederanno davvero in qualcosa, giusto o sbagliato che sia, tornerà il cantautorato impegnato.

 

R: Cosa intendete esprimere con le vostre composizioni, coi vostri testi?

S: Ogni composizione ed ogni testo nasce da una storia, un’esperienza o un’emozione personale, non ci facciamo troppe domande quando lavoriamo. Ci limitiamo a descrivere un momento che ci fa sentire vivi o forse felici. Oggi sono in molti a farlo, ma fino a 10 anni fa in Italia questi concetti erano molto distanti dai giovani che si approcciavano al mondo degli inediti. Oggi la situazione è un po’ migliorata, la scena musicale in Italia è cresciuta. Forse siamo indietro a livello di sound o di ricercatezza, e ci stiamo ancora lavorando, ma grazie forse alla tecnologia ognuno può dire la sua in questo campo.

R: State progettando un album di debutto, bolle qualcosa in pentola?

S: Sì, abbiamo pronti tre dei pezzi che abbiamo proposto all’Homeless, in versione acustica, forse potranno costituire un piccolo EP di debutto, con il quale lanciare un piccolo segnale dentro alla scena locale.
Per quanto riguarda il live e le nuove canzoni possiamo anticipare che stiamo cercando di fare un bel passo in avanti, siamo infatti alla ricerca di un sound personale, in chiave elettrica molto più rock. Speriamo di riuscire a tirar fuori qualcosa di figo, che non contrasti con la nostra attitudine, con il nostro carattere e con i riferimenti che abbiamo.

R: Com’è stato suonare all’Homeless fest?

S: Sicuramente è stata una grande opportunità. Per noi è stato il primo live ufficiale, anche se stiamo lavorando da qualche tempo. Purtroppo non facendo questo di professione i tempi sono più dilatati del normale. Possiamo migliorare sotto tutti i punti di vista e ringraziamo questa iniziativa per avercelo fatto capire. Quest’anno è stata una situazione un po’ particolare, come tutti siamo arrivati un po’ scarichi e con poche prove alle spalle, ma è stata comunque una grande esperienza. Insieme agli organizzatori abbiamo ottenuto davvero un ottimo risultato, probabilmente nelle Marche è stata l’unica occasione per riparlare di musica e per portare sul palco delle storie personali.

Grazie ai Punti di Flexo!

La prossima intervista sarà con Caranna.

 
 

Guarda l'esibizione dei Punti Di Flexo

 
 
loading... loading...