La nuova scena cantautorale veneta (II Parte)

Viaggio alla scoperta degli alfieri veneti della tradizione cantautorale del Belpaese

31 Dicembre 2020

Recentemente diverse testate musicali hanno portato l’attenzione su quella che, per molti, è la nuova scena cantautorale italiana, partita negli anni '00 e ora, evoluta o declinata in maniera diversa, sempre più florida e, cosa significativa, sempre più apprezzata da un pubblico trasversale.

Molti nomi interessanti godono ora di una popolarità probabilmente impensabile solo fino a pochi anni fa, e noi di Sherwood, che dall’indie più o meno sommerso veniamo, non possiamo che apprezzare questa deriva.
Il sottoscritto, forse mosso da uno spirito campanilista (che lo ha spesso contraddistinto), notando la mancanza di artisti veneti tra quelli citati, ha ben pensato di rimboccarsi le maniche e scrivere un articolo per sopperire alla grave mancanza.

Fortunatamente, Sherwood Webzine ha risposto positivamente alla chiamata, ed ecco il risultato: non sarà solo un articolo, ma un approfondimento a puntate, dato il numero e la qualità della proposta del nostro umile e laborioso veneto.

Una doverosa premessa: gli artisti considerati all’interno di questa categoria sono esclusivamente coloro che firmano il disco a proprio nome (o con un moniker che nasconde una sola identità), cantando nella lingua di Dante (almeno per queste prime puntante). Quindi, onore a chi ci mette la faccia in prima e unica persona.
In calce trovate anche una playlist spotify per assaggiare con le orecchie quanto trovate in questo articolo (e nei prossimi); giocoforza sarà un report incompleto, vi chiedo quindi di scrivermi e mandarmi i vostri consigli a tema “Cantautori Veneti”.
Buona lettura e buon ascolto.

 

VALENTE – New Wave, Dark (Controllo)
Il cantautore mestrino Claudio Valente è attivo già da metà degli anni 80, periodo in cui ha militato negli Art Decò, band che si muoveva tra coordinate New Romantic ed Electro Pop, contribuendo a rendere celebre la scena veneta della New Wave di quella decade. E’ datato 2009 l’esordio solista, che mantiene la matrice degli esordi, la devozione a Bowie, ma allo stesso tempo amplia i propri confini sonori anche al territorio della musica cantautorale rock oriented. Al suo fianco, alla produzione, il talentuoso bassista Andrea Lombardini forgia il nuovo sound, come nell’ultimo ep, Controllo, uscito quest’anno.

 

ARTE MOLTO BUFFA – L’originale Indie Pop (Fino A Lunedì)
Dietro al moniker Arte Molto Buffa si cela Alberto Muffato, sempre di origine mestrina, fuor di dubbio uno degli esponenti più importanti e acclamati dell’indie anni zero: tra gli antesignani del “pop da cameretta”, dalla disarmante genuinità naif, lascia esterrefatti per come misceli alla perfezione gusto negli arrangiamenti, testi e melodia, con la semplicità dei grandi. L’esordio è per Aiuola Dischi nel 2007 con L’Aria Misteriosa, il brano che vi proponiamo nella nostra playlist arriva invece dal secondo album, Las Vegas Nel Bosco, edito dall’etichetta Lavorare Stanca, dietro alla quale si cela la mente di Fabio De Min (Non Voglio Che Clara), a garanzia di qualità.

 

UNòRSOMINòRE – Cantautorato, Dark (Il Demone Meridiano)
Da Verona, sempre per Lavorare Stanca, e sempre per la regia di Fabio Di Min, arriva Unòrsominòre, che ricordiamo anche per il tormentone (indie) Pezzali (presente all’interno della compilation celebrativa dei 10 anni di Fosbury Records, etichetta trevigiana che ha regalato autentiche perle musicali agli appassionati di musica dello stivale), dove il nostro dà la sua personale riflessione (anche) sullo sdoganamento musical/intellettuale della critica italiana nei confronti di celebrità mainstream alle prese con la fase discendente della propria carriera. Musica pe(n)sante / Canzone (im)popolare (dalla sua pagina facebook), eleganti trame chitarristiche si fondono a tappeti di raffinate drum machine elettroniche, che amplificano uno spleen esistenziale sfogato nei testi.

 

HERMAN MEDRANO – Hip Hop (L’Aperitivo)
Cambiamo completamente atmosfere con Herman Medrano, all’anagrafe Ermanno Menegazzo, rapper di stanza a Dolo, penna calda da ormai più di vent’anni. Ha all’attivo collaborazioni prestigiose con Piotta, Roy Paci, Caparezza (e decine di altri talentuosi artisti), ma, credo, soprattutto con Daniele “Bullo” Russo dei Catarrhal Noise (e Rumatera), imprescindibile compagno di concerti e avventure. Il sottoscritto mastica poco il rap in genere, ma il Medrano non può che trascinare trasversalmente con il suo talento cristallino nell’inanellare parole, dialetto veneto, ironia, goliardia, arguzia e critica sociale. Danzando tra le rime ci restituisce una lucidissima immagine della “venetudine”, scombussolando allo stesso tempo la pancia e la testa dell’ascoltatore. Da ascoltare dal vivo assolutamente (quando sarà possibile).


NICOLA LOTTO – Alternativo, Classico (Pare un ossimoro, spieghiamolo: alternativo, rispetto al cantautorato mainstream; classico, nella strumentazione) (Una Luce)
Da Padova viene invece Nicola Lotto, già membro dei Piccolo Digitale Mondo Antico, uscito con il suo progetto solista nel Novembre di questo distopico 2020 per la veronese VREC. Le coordinate del suo primo lavoro sono quelle di un cantautorato scuro, vestito da una strumentazione piuttosto classica, fatta di strumenti acustici, con chitarra e archi a farla da padrone, ma miscelati a certa elettronica, seppur minimale. Il nostro è artista poliedrico, attivo anche in ambito teatrale, in particolare nella forma del reading, che fa capolino anche all’interno della sua musica, esaltandone le timbriche calde e suadenti. Qui vi proponiamo Una Luce, dove duetta splendidamente con Edda, richiamando alla mente un Giulio Casale o un Cristiano Godano d’annata. La produzione è di un certo Andrea Liuzza, vecchia conoscenza per i lettori di Sherwood Webzine (e non solo), sapiente regista del tutto.

 

GIULIO CASALE – Alternativo, Classico (Vedi sopra) (Soltanto Un Video)
Come per la scorsa edizione, terminiamo la rassegna con un nome di spicco.
Questa è la volta del frontman dei trevigiani Estra, Giulio Casale, musicista, attore teatrale, poeta, artista a tutto tondo.
Il brano selezionato, Soltanto Un Video (premio miglior singolo 2019 per Rock Targato Italia), fa parte dell’ultimo album Inexorable (VREC), prodotto da Alessandro Grazian, di cui parleremo prossimamente in questa rubrica.

 

Ascolta la playlist Spotify!

 
 
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