Rainbow-Freeday, la Risposta della Musica Indipendente al Black Friday

Giordano Sangiorgi di MEI e Audiocoop ci parla della nuova iniziativa a favore della musica indipendente

2 Dicembre 2020

In questi giorni durissimi per la filiera della musica indipendente, uno degli aspetti se non altro positivo è la voglia da parte di molti addetti ai lavori di fare finalmente rete, come probabilmente in passato non era ancora capitato.

In questo senso, si stanno moltiplicando le iniziative atte a dare visibilità e ossigeno alla realtà alternativa di questo paese, lontana dall’omologazione delle multinazionali.
E non poteva mancare, in questo senso, l’attivo intervento di Giordano Sangiorgi, che da sempre si è speso per questa causa, e oggi più che mai il suo apporto risulta fondamentale per il movimento.
In questo articolo approfondiamo il progetto ambizioso che sta alla base del Rainbow Free Day (che si terrà il prossimo Gennaio), che vuole essere una sorta di versione underground del Black Friday, spaziando da considerazioni sullo streaming a suggestioni e modi per migliorare quella che è la situazione attuale.

Diamo qualche coordinata iniziale, fornendo alcune informazioni su Giordano Sangiorgi, pescando dalla sua biografia.

“Personalità di spicco nel mondo della nuova musica italiana, promoter musicale e
culturale, ideatore e organizzatore del MEI, il Meeting delle Etichette Indipendenti, la più nota manifestazione delle produzioni indies in Italia. É Presidente di AudioCoop, il coordinamento delle piccole etichette discografiche indipendenti di area pop-rock italiane, già coordinatore del Tavolo della Musica, interlocutore del Governo e del Parlamento per la Legge sulla Musica , e’ portavoce della Rete dei Festival per emergenti.

Ha tenuto lezioni ai Master sulla Comunicazione e sullo Spettacolo delle Università Bocconi di Milano, La Sapienza di Roma e all’Università di Parma e altri istituti universitari, scolastici e professionali. Ha pubblicato “Indypendenti d’Italia” con Enrico De Angelis e Federico Guglielmi, e la sua autobiografia di promoter con “Romagna Nostra”

Ideatore degli Oscar degli Indipendenti: il PIMI – Premio Italiano Musica Indipendente e il PIVI – Premio Italiano Videoclip Indipendente, i due premi piu’ noti nel settore indie italiano . Ha collaborato attivamente a La Notte degli Indipendenti su Rai Isoradio, il programma settimanale di cinque ore a favore di tutta la programmazione indies italiana.

Ha attivato numerose partnership all’estero contribuendo a portare centinaia di artisti indipendenti ed emergenti italiani ad esibirsi all’estero.”

MM: Ciao Giuliano! Come nasce l'iniziativa Rainbow FreeDay, e quali obiettivi si pone?

GS: Nasce dal basso , da un gruppo di lavoro di oltre 50 realtà che vogliono fare conoscere al pubblico le produzioni culturali e musicali indipendenti.

MM: In quanto organizzatore del Meeting Delle Etichette Indipendenti (MEI), e non solo, la tua esperienza in ambito musica (più in generale "mondo") indipendente, è ormai più che ventennale.
Quali criticità trovi nella filiera della musica indipendente?

GS: Quella di non essere riuscita a conquistare il mercato digitale , come aveva fatto 25 anni fa con il mercato del supporto fisico, e averlo lasciato in mano alle grandi multinazionali monopoliste mondiali. Ciò significa lasciare in mano il mercato a pochi marchi nel mondo e a non contare più nulla in termini di mercato. Una colpa su questo ce l’hanno anche i Governi Europei e nazionali che non hanno fatto adeguata opera di contrasto al monopolio dei giganti del web, non hanno immesso risorse per l’innovazione nel settore per motori di ricerca europei e piattaforme di distribuzione musicali europee e nazionali, capaci di fare concorrenza ai giganti mondiali del web (e dell’evasione dal fisco, dai diritti e dalle paghe da caporalato che danno per i click ricevuti).

MM: Recentemente hai avuto udienza in senato come portavoce delle realtà STAGE e INDIES.
Vuoi spiegare cosa rappresentano, e quali tematiche hai proposto durante il tuo intervento?

GS: Siamo i portavoce delle piccole, micro-imprese e auto-produzioni del settore della musica e dello spettacolo, una voce che non porta nessuno e che rischia di non essere ascoltata, coperta come e’ dalle rappresentanze storiche legate ancora al secolo scorso. Le tematiche complessive sono quelle di fare si che tali aziende, che rischiano al 50% di chiudere, lasciando a casa dal lavoro oltre 125 mila addetti entro primavera, abbiano tutte le risorse adeguate per il mancato fatturato, e che i bandi non privilegino i colossi multinazionali della discografia, dei live, del digitale, ma supportino al contrario molto di piu’ tutta la filiera indipendente ed emergente del Made in Italy musicale, che, con questa pandemia e l’assenza di sostegno pubblico, rischia di scomparire per sempre.

MM: Nelle ultime settimane la band veronese C+C=Maxigross ha portato coraggiosamente alla ribalta un tema molto dibattuto, ma per il quale pochi si sono spesi attivamente: ha deciso di non pubblicare sulle piattaforme streaming (in primis il solito Spotify), il suo ultimo disco Sale, rendendolo fruibile esclusivamente all'interno delle piattaforme di download, come Bandcamp, quindi solo a pagamento.

GS: Sono totalmente favorevole a quanto fatto dalla band: è indispensabile trovare alternative concorrenziali ai giganti monopolisti del web e incentivare i Governi nazionali ed europei a fare piattaforme nazionali e internazionali per contrastare i colossi degli States, Cina e Russia, che rischiano di asfaltarci.

MM: Come ti poni rispetto alla questione streaming?

GS: Credo che gli indipendenti debbano impossessarsi di questo mercato come hanno fatto con il supporto fisico e con il live, per non lasciarlo in mano a pochi monopolisti, conquistando streaming, download e dirette live.

MM: Vedi la possibilità di un ritorno alle origini, oppure è giusto adeguarsi a queste dinamiche?

GS: É giusto guardare sempre al futuro, anche un passo più avanti, ma agendo sempre nel presente e portando avanti sempre il meglio del passato.

Grazie a Giordano Sangiorgi per il suo tempo dedicatoci!

 
 
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