Il nuovo video di "N.X.T. S.X.R.R.Y. (for Party Rocking)" dei Negan

Vi ricordate quanto era bello uscire a fare macello? Divertirsi sguaiati senza pensare alle conseguenze? La domenica mattina con la testa rotta e un bisogno di antidolorifico assoluto?

I Negan di certo e ce lo raccontano nel loro primo singolo ufficiale uscito per È Un Brutto Posto Dove Vivere.

“N.X.T. S.X.R.R.Y. (for Party Rocking)” cita (forse) una celebre canzone EDM di circa dieci anni fa (si, è già passato tanto) e ridà linfa al concetto del “non scusarsi per fare casino”. Al di là di lockdown e coprifuochi vari la musica ci tiene liberi, senza peli sulla lingua e sconcertanti nei movimenti, liberi di essere quello che vogliamo e gridare quello che pensiamo, soprattutto se la nostra personalità deve divertirsi e condividersi nei momenti di svago con gli amici o sconosciuti presi letteralmente su in serata, con cui pare di uscire da una vita.

Ritrovo tutto questo dentro il video della canzone, in anteprima esclusiva per Sherwood Webzine: un corto animato narrante la discesa nella parte più vivace ed evasiva della notte, una discesa forte e impetuosa dentro il piacere che altro piacere genere a sua volta. L’essenza stessa dell’essere umani, dei piaceri del vizio e delle virtù insite e mai così ben esplicate.

Negan è un progetto nato da Pietro Falezza nel tardo 2017. A fronte dall'esperienza di No Wings For Icarus, Trè Hus, Umberto Emo, decide di virare su sonorità maggiormente punk, alternative e grunge, ascoltate massivamente crescendo. Così coinvolge alcuni amici di vecchia data in una vera e propria band: Fabio Lovigu (chitarra solista), Niccolò Xavier Bortolazzi (chitarra), Luca Toselli (batteria) e Simone Terracciano (basso).

Il video è stato curato da Rolando Danesi per il montaggio, e Miriam Ferrari per quanto riguarda le illustrazioni.

“Nxt Sxrry (for party rocking)” viene descritto da loro come una canzone che «attinge a delle sonorità dance/hard rock, in una dimensione tutta da ballare e che racconta di una vita notturna fatta spesso di abusi e di degenero».

Alziamo per bene il volume!