Gianluca de Rubertis - La violenza della luce

Il terzo album solista dell'artista de Il Genio pubblico il 16 ottobre per la Sony Music

23 Ottobre 2020

Ricorderete tutti il singolo-fenomeno Pop Porno che, nel 2008, destò enorme curiosità nel panorama musicale italiano.

Gianluca De Rubertis, ex componente del duo Il Genio, classe 1976, dopo una carriera costellata di plurime produzioni con altrettanti artisti (tra gli altri Roberto Dellera, Amanda Lear, Mauro Ermanno Giovanardi, Federico Fiumani), e due album Autoritratti con oggetti (2012) e L'universo elegante (2015) licenzia il suo terzo disco solista La violenza della luce pubblico il 16 ottobre 2020 per Sony Music.

L'album mostra una semplicità stilistica di un certo calibro. Le narrazioni schiette e disincantate disvelano un De Rubertis cantastorie di tempi moderni, tra contraddizioni oscure e vissuti esistenziali difficili da narrare.

L'album di fitte otto tracce, si presenta come un concept-album senza concetti, così come definito dall'autore, nonostante si rinvenga una linea rossa che tratteggia tutto il disco che si muove su malcontento, sentimentalismo melanconico e ricerca spasdomica della felicità.

Partenza a bomba con l'autentica Voi Mica Io composta su sinuosità sintetiche e chorus di rimando al soliloquio-amletico-critico. De Rubertis è un fiume in piena contro le apparenze, gli ego invadenti, e forse, contro il mondo intero. Dopo uno sferzante J'accuse tagliente come un rasoio, la nausea collettivista si trasforma in un manifesto autocritico, come per dire: nessuna eccezione, nemmeno per me stesso.

La luce fioca del palcoscenico si illumina fino a svelare una carezzevole Solo una Bocca. La traccia involge l'urgente esigenza di essere stretti, seppur da mani leggere conosciute o sconosciute, per sentirsi amati e di conseguenza vivi. I beat leggiadri si miscelano con eleganza ai violini armoniosi prima, ai riff lontani di chitarra sull'outro, una composizione ricercata che dona un'amara spensieratezza.

Dopo scarichi nevrotici, consapevolezze di solitudine è tempo di abbandonarsi alle pulsioni trepidanti: Versateci del Vino magari subito, per azzerare la memoria e concedersi al ritmo irrazionale ed alcolico di balli e labbra gigantesche.

Le melodie del synth in combinato disposto con beat profondi disegnano pezzi orecchiabili pop cantautoriali. Nel singolo Pantelleria si palesano brandelli di ricordi, con un cipiglio nettamente nostalgico dei tempi andati, delle strade burrose percorse e delle persone andate.

La traccia omonima appare come una camicia vintage d'altri tempi: un sound tipicamente anni '80 si modula sul ritornello con synth ed echi siderali. Il basso conduce ad una narrazione poetica e a tratti inconcludenti, i violini proprio come in una suite vivaldiana, si ergono all'orizzonte maestosi, mentre la luna si fa mille selfie nel mare. Pensieri confusi che galleggiano nei bicchieri.

La chiusura è affidata ad elettronici interrogativi, profondi, cruciali e terribili, che si pongono quei pochi uomini ancora alla ricerca della vera felicità (Dimmi se lo Sai).

La Violenza della luce è un album di ombre, raziocinio e spiragli di luce. Un disco meravigliosamente poetico, da goderne fino in fondo.

TRACKLIST

01. VOI MICA IO
02. SOLO UNA BOCCA
03. VERSATECI DEL VINO
04. CHE CI FACCIAMO NOI
05. PANTELLERIA
06. LA VIOLENZA DELLA LUCE
07. NEL CUORE DEL CUORE
08. DIMMI SE LO SAI

 
 

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