Ritornano all'Anfiteatro del Venda i concerti

Intervista a Rares, Post-Nebbia, Jesse De Faccio e Colombre

Sabato 8 agosto 2020 live a Galzignano Terme (Padova)

7 Agosto 2020

Sabato 8 agosto sull'Anfiteatro del Venda tornano i grandi concerti dedicati alla musica indipendente. Nella cornice naturale dei Colli Euganei quattro nomi forti e unici della scena italiana che spaziano dal pop al funk, dal soul al punk!

Li abbiamo voluti intervistare per presentarveli! Questa versione scritta - curata da Rossella Puca - è presa dal podcast audio realizzato da Indica - Nuove Narrazioni Sonore.

Abbiamo posto ad ognuno dei nomi della line up 4 domande per capirne le differenze e valorizzare la particolarità e le sensibilità.

1) Se doveste parlare della vostra attitudine musicale in uno o due frasi come la descrivereste?

2) Musica pre e post covid: questa attitudine come è cambiata lungo questi strani mesi?

3) Parlateci della vostra uscita più recente? (tutti sono usciti con qualcosa di nuovo)

4) Come state vivendo il tornare a suonare dal vivo e come lo vive il vostro pubblico?

RARES

• La cosa che vorrei essere…vorrei essere più rock! Mi rimprovero un po’…ma vabbè, è un po’ tardi, mi tengo quello che ho…che non è rock!

• Musica pre e post covid, per quanto mi riguarda sono nel bel mezzo di un percorso riabilitativo. Il covid mi ha un po’ demolito la musica, dentro e fuori. Non la sto ascoltando. L’unica isola felice è quella manciata di mie canzoni e dei miei amici, caratterizzati da un aspetto familiare. Non ho voglia di ascoltare e di scoprire, è un momento particolare che capitano sempre nella vita… ma mai così lunghi. Tuttavia bisogna essere positivi…la musica è una bomba!

• La mia ultima uscita che è anche la prima è Curriculum vitae che è un disco rock fatto con gli strumenti, gli amici, l’amico Marco Giudici. È un bel disco, son contento, mi piace.

• Tornare a suonare dal vivo è una delle cose più emozionanti che mi sia successa, nonostante la mia ipocondria. La cosa bella è il pubblico perché hanno voglia di sentire la musica. Nonostante vi sia qualcosa che aleggia… magari per colpa della costrizione a stare seduti. Ma vedo comunque il pubblico molto attento, accorto. Tornare a suonare è veramente bellissimo.


POST NEBBIA

• La mia attitudine alla produzione è quella di unire una componente a livello di groove molto hip hop, crassa, con accordi un po’ più sognanti, dalla natura psichedelica.

• Quando è iniziato il lockdown il disco era appena terminato. Mi sono messo a produrre altre cose per altre persone.

• La nostra ultima uscita è il remix del nostro ultimo singolo a marzo Televendita di quadri che contiene un feat. di Dutch Nazari che si è molto gasato e ha deciso di inserirci una sua strofa sopra. È ormai il nostro pezzo più popolare.

• Tornare a fare i live è strano ed emozionante allo stesso tempo. Fortunatamente nel nostro contesto possiamo anche combinare il format col pubblico seduto, ma spero che il prima possibile possiamo continuare a fare i concerti così come si son sempre fatti!


JESSE DE FACCIO

• La mia attitudine musicale è legata al mondo lo-fi non italiano, ed il punk. Mi piace definirmi, definirci, punk gentili.

• Nella situazione pre-covid la nostra attitutine era per così dire ‘normale’. Nel post-covid la musica sta facendo il possibile per riconquistare quella sorta di normalità, comprendendo anche come si potrà lavorare al meglio per il futuro.

• L’ultimo lavoro è Verde, uscito in piena pandemia, il 13 marzo 2020, è un disco con attitudine abbastanza punk da sentire ed ascoltare live, non è proprio il momento migliore, ma fortunatamente stiamo cominciando a portarlo in giro. Ascoltatelo.

• Il ritorno ai live per me e per i miei ragazzi è sicuramente una grande emozione, la prima è stata davvero molto “nostra”. Il pubblico ha reagito bene, come sempre, anche se dobbiamo ancora appieno scoprirlo perché siamo appena ripartiti, spero che le cose migliorino affinché il pubblico possa godersi l’esperienza al 100%, è per questo che vi invito tutti all’Anfiteatro del Venda!


COLOMBRE

• Secondo me l’attitudine nel fare le cose è qualcosa che ti conquisti nel corso del tempo, non è un fatto grave, delicato, come quello che è accaduto negli ultimi mesi a sconvolgere la tua attitudine. Io per quel che mi riguarda ho deciso comunque di far uscire il disco nonostante le difficoltà perché non penso che esista un momento perfetto per fare le cose. Quindi anche quest’estate nonostante la difficoltà di andare a suonare con la band come avrei voluto ho deciso comunque di reinventarmi e suonare in una formazione trio, con violino e violoncello, cosa che non avevo mai fatto. C’è quella voglia di mettersi in gioco e di essere liberi nonostante le cose che succedono attorno.

• L’attitudine con la quale faccio le cose è molto legata alla libertà, al gioco, all’istinto con il quale vai a cercare qualcosa che alla fine porta alla tua forma, alla ricerca del tuo linguaggio. Mi piace cercare la mia strada piuttosto che seguirne una battuta. Se fossi in un bosco preferirei prendere una strada più piccola piuttosto che un sentiero segnalato.

• Il 20 marzo è uscito Corallo, il mio secondo disco, per Bombadischi, sono delle canzoni che ho scritto negli ultimi tre anni. L’ho chiamato così perché il Corallo rappresenta qualcosa di nascosto e di prezioso, che cresce lentamente, è difficile da raggiungere perché è nelle profondità e una volta raggiunto deve essere trattato con cura. È anche legato alla lentezza, perché le canzoni devono avere una dignità prima di essere incise, non puoi registrare tutto, occorre del tempo per ragionarci. Io sono solito scrivere tutto, anche arrangiare. Mi sono preso il tempo necessario per metterci dentro tutto il Giovanni possibile affinché potessi avere qualcosa di cui andar fiero senza rimpianti o rimorsi.

• Tornare a suonare dal vivo è stato emozionante lo dico senza alcuna retorica. C’era una grande voglia di farlo, un po’ repressa per via di questi mesi incerti e difficili. C’è stato un bellissimo scambio col pubblico che aveva anch’esso tanta voglia di partecipare, ascoltare, voglia di creare una situazione comunitaria che è per l’appunto il concerto.Alla fine non è che uno scambio fondamentale tra chi suona e chi ascolta. C’era tanta attenzione, dopo un po’ che non lo fai ti senti un po’ un neofita, è una situazione diversa rispetto a quello a cui sei abituato. È stato bellissimo perché questo ‘ritorno’ si è fatto insieme.


 
 

Links utili:

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Post Nebbia su Instagram

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