Libri e Cucina: il connubio irresistibile di Luna'sTorta a Torino.

Continuano le interviste libraie della nostra webzine

3 Agosto 2020

Con questo nuovo appuntamento di interviste librarie ci siamo spostati in Piemonte, precisamente a Torino per chiacchierare con Silvia e Ilaria del loro bellissimo progetto: Luna'sTorta. Se non la conoscete, il consiglio è quello di andarci appena possibile. I motivi saranno ben chiari dopo aver letto le loro risposte alle nostre otto domande!

Care Silvia e Ilaria, lo diciamo subito, avete un sito carinissimo, molto curato e simpatico. Girandolo si trova la vostra sezione bio, nella quale vi presentate come le lunatiche, e le vostre attività che vanno da menù a tema di luna ai consigli letterari. Con Luna'sTorta, infatti, avete creato un connubio davvero irresistibile: libreria&cucina. Ci dite come vi è nata questa idea?

Intorno ad un tavolo, con cibo, una buona quantità di vinello, e molta insoddisfazione per quanto riguardava la nostra vita lavorativa dell'epoca, pur amando l'ambito in cui eravamo inserite. Abbiamo così messo a frutto i nostri lavori precedenti - libraia e organizzatrice di eventi- e lì ci è nata la bizzarra idea di creare un luogo che riunisse più anime: lettura, eventi culturali, buon cibo e goloserie in genere. Abbiamo in questo senso avuto il classico colpo di fortuna perché il vecchio propietario di Luna'sTorta (locale che frequentavamo e che ci aveva ispirato) proprio in quel periodo ha deciso di vendere... et voilà!

Siete situate a Torino, in via Belfiore, che rapporto avete con il vostro quartiere?

Il quartiere ci ha accolto con affetto, un po' sulla scia del bel clima creato dal precedente proprietario. Poi, con l'andare del tempo, ci siamo adottati a vicenda: noi accogliendo gli insegnanti, gli studenti, gli attori, i musicisti, i bambini, gli anziani e chi più ne ha più ne metta e tutti loro ricambiandoci con assiduità e partecipando entusiasti alle nostre iniziative (dalle colazioni, ai pranzi, agli eventi serali, all'acquisto di libri). Riassumendo in una parola: siamo in sinergia con San Salvario perché siamo noi stesse siamo parte di San Salvario, abitandola da diversi anni e parlando dunque la stessa lingua.

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Ecco, come dicevate, create molte occasioni di scambio e socialità: dalle colazioni alle presentazioni, dai pranzi ai reading, dagli eventi serali all’acquisto dei libri. Di certo anche per questo molti sono gli articoli o le recensioni che sottolineano il vostro ruolo come un punto di riferimento per la città: come la vivete?

Con orgoglio. Il nostro è un lavoro faticoso e difficile e, fare cultura da privati spesso non è remunerativo: il fatto che ci sia un riconoscimento da parte delle persone cui ci rivolgiamo ci gratifica e dà un senso a quello che facciamo.

Nello specifico, come create e selezionate i titoli presenti? Tematiche che vi stanno a cuore, autori e autrici che vi appassionano o con altri meccanismi ancora?

La scelta dei titoli che proponiamo è diretta conseguenza della collaborazione che abbiamo con molti editori indipendenti, che sentiamo affini perché trattano tematiche che sono quelle che interessano anche noi e i nostri lettori. Il fatto di non occuparci unicamente di libri, dobbiamo essere oneste, ci permette di fare una selezione del tutto personale a volte anche scartando titoli che porterebbero grosse vendite.

Il lockdown, stando all'Ufficio studi della AIE (Associazione Italiana Editori-ndr), ha visto una contrazione del fatturato ad aprile del 20% e a luglio di circa l’11%. Un parziale recupero, in una situazione per nulla rosea, dove si rileva anche una propensione all'acquisto che premia negozi e librerie a discapito dell’online. Avete avuto anche voi la stessa percezione? 

Durante il lockdown ci siamo ritrovati nell'insolita situazione per cui la spedizione dei libri da parte degli store online non era considerata prioritaria e quindi i tempi di consegna erano più o meno quelli che poteva garantire una libreria. L'online non era nemmeno più avvantaggiato dalle scontistiche, visto che era da poco passata la nuova legge sul libro che ha messo un tetto di sconto massimo del 5% per tutti. Eravamo tutti ad armi pari. E a quel punto si è rivelato fondamentale il ruolo del libraio: durante il lockdown eravamo ogni giorno in libreria per rispondere a telefonate, mail, consigliare il libro più adatto per un regalo, per dimenticare di essere in quarantena, per approfondire qualche argomento, per viaggiare almeno con la mente. In questo Amazon non poteva aiutare: ci andava qualcuno che sapesse cosa proporre e (soprattutto) con cui chiacchierare e scambiarsi impressioni sulle cose lette. Quindi sì, è una tendenza che abbiamo riscontrato anche noi, le nostre vendite sono aumentate e l'interesse che si è manifestato nei giorni di chiusura è proseguito nel periodo successivo. Crediamo che da questo punto di vista il Covid abbia un po' permesso di far riscoprire il ruolo del libraio.

Inevitabile ora chiedervi se ci sono riforme che state aspettando per il vostro settore oppure esigenze di cui vorreste vedere risposta?

È veramente complesso spiegare in poche righe come funziona la filiera del libro e quali sono i problemi collegati. Comunque sì, ci sono riforme che noi indipendenti ancora aspettiamo e che riguardano soprattutto la regolamentazione dei grossi gruppi editoriali, che si ritrovano a gestire case editrici, distribuzione e store, non consentendo di fatto la libera concorrenza.

Per il futuro quali sono i prossimi progetti a cui state lavorando?

Questo è un grande punto interrogativo. Dopo la chiusura dovuta al covid e vista la situazione ancora precaria in Italia, è molto difficile per noi capire se e come sarà possibile proporre eventi e appuntamenti per la prossima stagione. Negli anni passati in questo periodo avevamo già il calendario definito almeno fino a gennaio, in questo momento non sappiamo neppure se organizzare qualcosa. Sarà un po' come tornare agli inizi, quando stavamo ancora imparando tutto e navigavamo a vista. Del resto lo diciamo da quando abbiamo riaperto: dopo il lockdown stiamo imparando un nuovo lavoro, che ha delle finalità uguali a quelle di prima ma delle modalità totalmente diverse. Sicuramente proseguiremo con i gruppi di lettura che siamo riuscite a inaugurare proprio in questi mesi. Per il resto, chi vivrà vedrà.

Per salutarci con degli spunti, ci dareste tre abbinamenti di letture e cucina per affrontare il prossimo periodo? 

1) L'incanto del pesce luna di Ade Zeno (Bollati Boringhieri) abbinato ad un calvados e a una torta al cioccolato e peperoncino, per immergersi in un noir psicologico, onirico e a tratti gotico con la giusta dose di melanconia, piccanti colpi di scena, assaporando una scrittura voluttuosa.

2) Patria di Fernando Aramburu (Guanda) abbinato al Baccalà aò pil-pil e al Sagardoa (un sidro di mele basco), per rimanere lucidi nella lotta e non dimenticare i legami con la propria terra e la propria famiglia.

3) Le nostre anime di notte di Kent Haruf (NN) abbinato ad una patata al cartoccio gigante e una media chiara, per non perdere la voglia di riscoprirsi e rimettersi in gioco e ricordarsi che davvero l'amore non ha età.

Non ci sono proprio dubbi: se siete già lì o se ci passerete, ora sapete dove andare a Torino per regalarvi un momento davvero speciale. Luna'sTorta vi aspetta!

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