Viaggi astrali con gli Heaven Or Las Vegas: “Cose che Non ho Mai Vissuto”

Recensiamo il primo Ep della band padovava, una delle novità più fresche in circolazione

7 Luglio 2020

È facile fare musica oggi riprendendo dagli stilemi passati: ricopi e spacci per “pura ispirazione”, ti vesti di un passato che non è stato tuo e non hai mai vissuto. Molte volte questi progetti musicali sono patina e nient’altro, buoni per rientrare nelle playlist tematiche dello streaming.

Ma non è il caso degli Heaven or Las Vegas che dopo una serie di ottimi singoli racchiudono tutto nella loro prima prova sul lungo, ovvero l’ep Cose che Non ho Mai Vissuto (Dischi Soviet). Esso è un’ottima occasione per fare il punto della situazione sul sound del band e sul perché siano un’ottimo nome da tenere in considerazione, curiosi di sentirli dal vivo quando si potrà.

Abbiamo di fronte innanzitutto un lavoro di quattro tracce dove ognuna suona diversa dall’altra e ha una propria personalità. La personalità è proprio il valore aggiunto della band, la quale cita a pieno titolo shoegaze, post punk, un certo immaginario new wave per condirlo con richiami spaziali, quasi volti a specificare la loro naturale propensione al futuro. Riassumendo: non siamo di fronte a mera citazione ma ad lavoro con la propria dose di (attuale) originalità.

Il secondo motivo riguarda la capacità di scrittura: sono brani dal sound alternativo ma con un’anima profondamente pop. E forse la seconda canzone Pop Dream parla il tal senso. Questo permette ad ogni canzone di arrivare direttamente all’ascoltatore abbattendo ogni muro che vi possa essere, trasmettendo queste sonorità anche a chi non è pratico del genere suonato.

Terzo punto, le storie raccontante si infilano nel solco fra la propria intimità e l’apertura verso il mondo esterno, comunicando quando a volte sia difficile essere veramente se stessi nella realtà tangibile e drel motivo per il quale molti si creiano dei mondi fanstici dove rifugiarsi. Ovvero che sia musica, cinema, letteratura, studio ecc.. sono tutti vettori di un razzo che ci server per – mentalmente – fuggire e trovare noi stessi. Una specia di Safe zone auto creata per respirare.

Per chi vi scrive la canzone più bella del lotto è Cosmo Personale, proprio perché la più rappresentativa dei motivi descritti nel paragrafo precedente. Non vi resta che ascoltare il resto.

 
 
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