Ascolta in anteprima il primo album di Belvedere "Note Vocali"

Vi presentiamo il nuovo nome del Nu Soul Lo-Fi italiano

3 Luglio 2020

Sherwood Webzine vi presenta in anteprima il primo album di Belvedere! Il disco "Note Vocali" è davvero una chicca, un'uscita unica nel suo genere per il sound e per come è stato concepito. Il lavoro è stato curato da Luca Fois (Gli Occhi di Chi Ha Fatto il Vietnam) ed esce per la label Buio Presto.


Ascolta qui sotto "Note Vocali"


Chi è Belvedere?

«Mi chiamo Federico Gnesutta vengo da Morsano al Tagliamento, provincia di Pordenone. Il nome del progetto viene dalla strada dove abitavo e dove sono cresciuto, era il luogo di ritrovo di tutti i ragazzini quando ero piccolo ed è dove ho iniziato a suonare i miei strumenti che sono chitarra, pianoforte e batteria. Il progetto nasce dall'esigenza di esprimermi col canto dato che in passato ho sempre solo suonato. I miei ascolti sono stati vari nel corso degli anni (ho suonato anche in un gruppo metal come batterista) e l'incontro con l'hip hop, nella sua accezione lo fi si è dimostrato un legante molto valido tra tutte le mie influenze.

Il tutto si è concretizzato quando ho contattato Luca Fois per congratularmi per il suo disco. Non avevo intenzione di fare un disco in realtà, stavo ancora ricercando, ma avevo scritto un po' di pezzi. Abbiamo iniziato a collaborare durante la quarantena ed è stato amore. Amore ai tempi del Covid.

Io non avevo niente per registrare, solo una chitarra ed ho usato il telefono per mandargli i brani. Brani che lui poi ha editato, mixato e masterizzato. Da qui il nome del disco Note Vocali.

Io sono un musicista da cameretta, mi piace studiare da solo, cercare gli accordi. Non mi è mai piaciuta l'istruzione musicale perchè è limitata. Penso che una persona debba imparare la tecnica si, ma che debba cercare l'anima, il mood, il motivo per cui suona da solo, come un asceta in una caverna.»


La produzione

Luca Fois parlandoci della lavorazione del disco ci ha detto «in piena quarantena, dopo che non ci si sentiva forse da più di un anno, quando Fede mi ha inviato su Whatsapp un vocale nel quale suonava Escamotage (il pezzo con cui si apre l’album), è scattato qualcosa. Ho immediatamente importato la nota vocale su Reaper, l’ho messa (più o meno) in griglia con un editing rapidissimo e grossolano, ci ho costruito sopra una batteria hip hop classica, ho esportato il tutto in salsa Lo-Fi (che poi, già di base era Lo-Fi trattandosi di un vocale di Whatsapp), e ho passato la bozza risultante a Fede. Ho capito che era gasato quanto me, allora gli ho chiesto quanti altri pezzi avesse da parte. Così, in poco meno di quattro settimane, è nato Note Vocali.

Tutto ciò che si sente nell’album, tranne le batterie, le texture sonore e il basso dello skit strumentale Nota Vocale, è registrato con il telefono. Pianoforte, armonizzazioni, sovraincisioni di voce e chitarra: erano tutti messaggi vocali che Fede mi inviava su Whatsapp, rigorosamente senza alcun metronomo di riferimento. Va detto che se lui non fosse un artista così intonato e preciso nell'esecuzione, non avremmo mai potuto fare un album del genere, soprattutto non in questo modo.»

Buio Presto

«Buio Presto è una bedroom label indipendente che ho creato con Alessioego poco più di un anno fa. Si tratta di una label dichiaratamente Lo-Fi, ma non inteso come genere musicale, piuttosto come concetto, estetica sonora, mood. Le sfumature attitudinali della label si muovono tra emo e hip hop.»


La nostra recensione

Note Vocali è un compendio leggero, vibrante e mistico dei frammenti delle fragilità quotidiana che in tutti si manifestano. Quei “forse non so che” girovaganti nella testa di ogni essere umano in quanto tale. Ascoltarlo, fin da subito, è come prendere uno vetro, specchiarvisi, rompere tutto e cercare di ricomporne l’essenza, ma nel farlo soffermarsi su di ogni sfumatura di luce riflessa in quella serie di piccoli frammenti.

L’album è un lavoro istintivo, melanconico, senza però risultare triste o negativo. Sono passaggi senza i quali non potremmo mai approdare agli scorci di felicità insiti alla fine di ogni strada che decidiamo di intraprendere. Se Federico aka Belvedere ha fatto delle sue incertezze una forza creativa, prendendone ispirazione, ha segnato un passo importante nel flusso di canzoni “indie” che ora vengono pubblicate. Certe storie di certe figure emerse negli ultimi 5 anni risultano eccessivamente in perdita per risultare tali. Quelle di Fede, invece, proprio perché dal sapore semplice e quotidiano sanno di verità e autenticità. Immergersi nel suo mondo non è difficile e ci si lascia trasportare dalla corrente piacevolmente.

Per quanto riguarda il sound, diciamolo, è innovativo nel nostro panorama. Se in Italia stiamo vedendo crescere una nuova onda Nu Soul che unisce voci e storie “indie” a beat “urban”, grazie ad artisti come Joan Thiele, Cecilia, Venerus e Arashi, Belvedere crea il suo spazio esplorando la componente Lo-Fi dell’urban, caratteristica confermata dal produttore «siamo contenti che in questo disco riescano a convivere così bene il cantautorato italiano e l’Hip Hop Lo-Fi. In genere, le derive dell’Hip Hop Lo-Fi con dei vocals “moody” registrati sopra vengono definite Neo-Soul, ma non saprei se identificare questo album all’interno di questa definizione. Il fatto è che forse i nuovi generi musicali sono i mood, e se intendiamo il Neo-Soul più in questo senso che in senso prettamente musicale, si può trattare di un album neo-soul italiano.»

Non ci resta dunque che premere play e lasciarsi andare!

 
 
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