Sexadelic Shooting Star: se solo questi frammenti di spirito potessero suonare

Recensione del nuovo album dei Malus

27 Maggio 2020

Capita spesso che qualcosa colga la propria attenzione inaspettatamente e ora è la volta dei Malus, usciti ad aprile con il loro nuovo album Sexadelic Shooting Star.

Ma si rimane colpiti per quale motivo? Perchè suona fottutamente bene, suona internazionale, suona come se non fosse italiano... Molti progetti nostrani si sente come si ispirino ma non arrivino.

Non è solo questione di scrittura, ma anche di design sonoro... Arrangiamento, mixaggio, master, tutte quelle attività "da studio" che spesso passano in sordina ma che svolgono un ruolo di primo piano nella resa finale.

Il fatto di sapere che sono in forza italiana in quanto di Bassano del Grappa (Vicenza) non ci fa altro che essere a nostro modo orgogliosi. Abbiamo di fronte un album compatto e coerente dall'inizio alla fine, oltre che nel suono nelle atmosfere evocate. Perché, sì, è un disco che crea atmosfere particolari: quella dell'alba sbucata tornando a casa da una lunga notte cittadina a fare baldoria; la calma dopo la tempesta ed impeto dei nuovi inizi; quella del buono rimasto alla fine di un amore selvaggio, dove lo sforzo si fa soddisfazione e sangue e gli stimoli idee, immagini, ricordi.

La commistione di referenze a cui fanno capo è molteplice: potremmo citare i Tame Impala nell'uso delle batterie (Lonerism), Mac Demarco nell'uso dinoccolato e mellifleuo delle melodie, sciolte tanto da percepirsi come frammenti eterei dello spirito. The Bright Side of the Moon, citando i Floyd. Abbiamo l'approccio al suono sospinto dagli ascolti della PFM, la più recente e jazzy Unknown Mortal Orchestra (IC-01 Hanoi) e gli Yellow Days nella vena soul.

C'è molto anima in Sexadelic Shooting Star, molta della sensulità di Nancy Sinatra immersa in oppioidi acidi. Questo disco è da legalizzazione immediata dell'erba più profumata perché sarebbe un peccato non accompagnarne le movenze ariose e aperte, quanto dovrebbe essere la mente. Non si vuole fare hippismo spicciolo ma tant'è la sensazione di esternazione del proprio es dovuta alla positività trasmessa che tanto vale fare 10 dopo aver fatto 8.

Su tutte le canzoni risaltano Saint Lawrence Night e Clouds Carpet. Consigliatissimo da ascoltare nelle "attività" post quarantena.

 
 

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