a cura di Mirco Salvadori

Anime gentili e isole lontane

Ian Hawgood & James Murray

25 Marzo 2020

Cosa può generare lo scontro tra due elementi carichi di tensione che collidono e si amalgano dopo un lungo viaggio nel tempo. Cosa può accadere se il suono prodotto da un longevo e balbuziente registratore a bobine, accompagnato dalla voce di un synth di vecchia generazione penetra nelle texture create dall'innovazione digitale.

L'intensa e struggente materia che costantemente avvolge le nostre anime si palesa, inizia a pulsare e trasmettere segnali di limpida purezza. La natura umana si manifesta in tutta la sua fragile e maestosa potenza, portando con sé antichi e impagabili segnali di esperienze meccaniche e futura speranza nella potenza onirica del sogno digitale.

Due fuoriclasse si sono riuniti per offrirci questo magnifico ascolto, hanno scelto un nome che in italiano suona come Bobine Lente, un'immagine che rende perfettamente il dipanarsi di questo suono e delle immagini che contiene. Ian Hawgood e James Murray sono gli artefici di questo ennesimo viaggio nell'infinito e vasto spazio dell'introspezione indotta dal suono. Quelle bobine trasportano la preziosità di un linguaggio che sa penetrare a fondo. Si potrebbe quasi creare un parallelo tra questo disco e certi lavori di Bill Viola come, per esempio, l'immersivo e travolgente Ocean Without A Shore. Quelle Farewell Islands, quelle isole lontane e disperse nell'oceano in tempesta che continuamente minaccia le nostre piccole e fragili imbarcazioni, sono come i corpi ripresi mentre oltrepassano le barriere del tempo rappresentate dalla liquidità dell'acqua che scrosciando violenta divide, crea un confine tra vita e morte, tra definitiva rinuncia e riappropriazione e diritto all'esistenza. Il continuo incessante rombo dei droni e dei loop, supportati dall'incessante lavoro del noise che si espande dai veccchi tracciati su nastro, ricorda il liquido riversarsi del furioso elemento capace di creare quella barriera oltre la quale si cela la magia di una tessitura sonora che riporta alla vita perchè di vita risuona.

 

L'elemento poetico è la costante di questo avvincente album, la poesia declinata in suono creato da due anime gentili, lontane tra loro come le isole che descrivono. L'una vive a Varsavia, l'altra a Londra, una fitta corrispondenza digitale ha loro permesso di comporre questa ennesima e travolgente lirica che aggiunge un ulteriore tassello di fascino ad un genere capace di rinnovarsi mostrando senza timore il suo lato più sensibile e suadente.

 

Ian Hawgood è owner della label Home Normal: https://www.homenormal.com/

James Murray è owner dalla label Slowcraft: http://www.slowcraft.info/

 

Farewell Island è uscito il 13 Marzo su etichetta Morr Music: https://www.morrmusic.com/release/ECC2/slow-reels/farewell-islands

 
 

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  • Farewell Islands by Slow Reels
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