In viaggio verso l'altrove - bvdub e il suo nuovo album

di Mirco Salvadori

9 Marzo 2020

"L'Ambient Music deve essere in grado di soddisfare molti livelli di attenzione all'ascolto senza imporne uno in particolare; deve essere altrettanto ignorabile quanto interessante". Questa è parte di una nota scritta da Brian Eno nel 1978 per la realizzazione di Ambient 1 (Music For Airports).

Siamo sicuri che la dicotomia tra l'ignorabile e l'interessante abbia ancora il suo valore iniziale? Sono trascorsi oltre quarant'anni dall'uscita di quel capolavoro di intuizione e  la disciplina ambient non ha mai cessato di essere e/seguita. Molte cose però sono cambiate, l'approccio musicale non è più 'scolastico', decine sono le contaminazioni e le integrazioni con altri mondi meno asettici, tutti elementi che portano alla domanda posta all'inizio: siamo ancora sicuri che questa dicotomia tra l'ignorabile e l'interessante abbia ancora un valore un senso, o ciò che ora ascoltiamo come Ambient è qualcosa che va ben oltre il semplice carpet sonoro che a tratti richiama l'ascolto per poi tornare ad essere piacevole e placido suono di accompagnamento?

 

Mai come in questo periodo ci siamo sentiti sotto attacco, mai come ora le nostre già insicure certezze vengono accerchiate da un malessere costante e in crescita. La violenza sui deboli, il sopruso, l'incomprensione, la rinascita di atroci ideologie che erroneamente credevamo morte, la sconosciuta minaccia proveniente da invisibili batteri rende decisamente arduo muoversi liberamente nel vasto territorio dell'ascolto. Sorge un bisogno irresistibile e costante di rifugio, di isolamento virtuale in quel mondo che ci permette di sentirci parte pulsante di una realtà ancora in grado di immaginare, sognare, stringersi in un abbraccio gli uni con gli altri. Poche sono le miscele musicali che permettono queste emozioni, questi viaggi extra-mondo, giusto per parafrasare, citando un racconto che riesce a far sopravvivere il sentimento, perfino l'amore stesso, in buie epoche di pieno sfacelo nei rapporti non solo tra umani.

 

Quale altro suono potrebbe meglio accogliere queste istanze, questo bisogno di riportare vicino al cuore ciò che pian piano da lì si sta allontanando se non la magia di armonie trasformatesi da compagne silenziose di attese asettiche in indispensabile magica forza immaginativa, cinematica propulsione per il nostro incontenibile bisogno di fuga.

Il mondo ci ha mentito dieci volte, recita il titolo del nuovo album di bvdub che vedrà la luce il 6 Aprile per i tipi della sempre lungimirante Glacial Movements, etichetta romana di Alessandro Tedeschi. Dj e soundartist, figura estremamente affascinante che al pari di un maudit d'antàn sceglie la notte e l'nsonnia come compagne, Brock Van Wey ha contribuito alla reinterpretazione del genere ambient partendo da spiagge assai lontane, bagnate dal mare sempre mosso della house o in tempesta dei rave. Il suo è stato un avvicinamento graduale ma meravgliosamente devastante.  Una discografia che si può definire prolifica, visto il relativo poco tempo trascorso dalla sua prima release datata 2006. Un lento avvicinamento iniziato con l'rrinunciabile battito minimal, attraversando poi le immense distese governate dalla presenza ipnotica delle voci che al pari di sirene rapivano l'ascolto. Con  Ten Times the World Lied giunge all'approdo - per ora - finale con un suono rinnovato e pregno di quell'irruenza romantica che da sempre lo qualifica come uno dei migliori esponenti del nuovo pensiero musicale legato alla disciplina ambient.

Per saperne vi più sull'artista vi invito ala lettura dell'intervista che ha rilasciato a Diserzioni esattamente due anni or sono: https://www.sherwood.it/articolo/6315/a-human-letter-from-the-air

In tempi nei quali non si costruisce ma si distrugge, non ci si confronta ma ci si scontra, non si da ma si prende, si rifiuta di scoprire, vedere, trovare, ci si scorda di mantenere e distribuire, si è incapaci di governare e rompere le assurde regole che mantengono in vita questa realtà sempre più inaccettabile, si deve ricorrere all'antico antidoto inventato per combattere l'ansia e il malessere: il suono, come quello che oscilla, lentamente ondivago, insinuandosi tra le tracce nel nuovo lavoro di bvdub.

E' lento e maestoso l'iterare infinito delle mille onde che vanno ad infrangersi dolcemente sulle difese create dallo stato di veglia perenne. Insistono, accarezzano, coprono di morbida e montante schiuma la dura parete di certezze inventate a difesa dell'inquietudine. Sorrette dal profondo e costante respiro di un oceano di suono carico di salvifica purezza, nascono e prendono forma, coprono le distanze rilasciando nell'aria l'eco del loro imponente passaggio. Si innalzano schiumando di insostenibile dolcezza e finalmente si abbattono con il fragore del silenzio, irrorando di nuova speranza un cuore sofferente per l'eccessiva esposizione alla mancanza di umanità.

 

Al pari dei buoi muschiati ritratti sotto una tormenta di neve, nella copertina di Ten Times the World Lied, anche noi abbiamo bisogno di ritrovarci con i nostri simili, abbiamo bisogno di calore e scambio, sguardi di intesa e comprensione per non sentirci isolati nell'affrontare il nostro personale lungo e infinito viaggio, spinti da un suono che giunge da lontano e sempre ci accompagnerà verso un altrove da sempre cercato.

Official Site: http://www.bvdub.org/
Bandcamp 1: https://bvdub.bandcamp.com/
Bandcamp 2: https://bvdubdarla.bandcamp.com/
Bandcamp 3: https://bvdub-apollo.bandcamp.com/

 
 

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