"A casa e ritorno" di Chris Offutt - Recensione

La raccolta di racconti del 1999 recentemente ripubblicata da Minimum Fax

21 Novembre 2019


A casa e ritorno di Chris Offutt 
O del moto circolare

 

 

Scorrono lungo le strade dell'Illinois e del Nebraska, passano dall'operaia Detroit al profondo Kentucky, attraversano il Mississippi e si inerpicano fino al Colorado i racconti che Chris Offutt racchiude in A casa e ritorno, edito quest'anno da Minimum fax.

L'America profonda, distante dai più topici e narrati centri città, viaggia veloce tra le pagine e, così, nel giro di mezza frase vi trovate con una variopinta compagine di personaggi capace di solcare velocemente miglia su miglia.
Non aspettatevi, però, che questa varietà umana consenta un'intensa e immediata immedesimazione.

Troverete storie funamboliche e originali che di certo non sono state pensate per vedervi riflessa la quotidianità. Sono piuttosto una selezione ben strutturata di vite differenti come ci si aspetta da una buona antologia. Queste figure, come avrete quindi intuito, non diventeranno i vostri migliori amici. Nessuna sindrome dell'abbandono vi attende a libro concluso.

Eppure piano piano vedrete che nascerà un sottile legame tra tutti loro e voi, miei cari lettori. Questo perché non sono loro, come non lo è lo spazio in cui si muovono, il reale protagonista dei frammenti di vita narrati. Lo sceriffo e la giornalista, il camionista e il nuovo cognato, l'assidua ascoltatrice delle frequenze radio della polizia e l'alcolista sono solo agenti necessari a muovere trame che rimandano al vero principe della selezione: il moto.

Un movimento concentrico che prima è fame di viaggio e poi ineluttabile e melanconico ritorno al luogo di partenza.

In fondo questa spasmodica ricerca di un posto dove fermarsi, il miraggio di un ubi consistam, non è forse ciò che più di molto altro accomuna l'intera umanità?
Questo atavico bisogno, che attraversa tempo e spazio, ci assimila gli uni con le altre molto più di molto altro. Ci pone altresì indistintamente nel medesimo piano: non esiste estrazione sociale o generazionale che non si confronti con tale brama.

Non importano le motivazioni. Non interessa se la direzione è verso la città, la montagna o il paesino. Quello che interessa tutti quanti noi è quella necessità famelica di trovare un baricentro. Ed è proprio su questo che giocano i racconti di A casa e ritorno.

Chris Offutt ha quindi il pregio di ricordarci come tutti, indistintamente, brancoliamo in attesa di trovare un centro di gravità permanente e lo fa attraverso otto capitoli dalla prosa secca e piacevole che si leggono volentieri e lasciano durature sensazioni su cui riflettere. Non vi resta che dargli una possibilità, casomai non aveste ancora avuto modo di farlo. Una sana dose di realismo in un periodo ovattato da stucchevoli e temporanei buoni sentimenti che vi garantirà di passare agevolmente tra un panettone e un pandoro. E poi, nell'arte sottile e rischiosa che abita i racconti, questa rimane una prova superata che va di certo almeno spiata.

Chris Offutt, scrittore americano, classe 1958. Tra le sue pubblicazione, edite in Italia, trovate Nelle terre di nessuno, Mio padre il pornografo, Country dark e ovviamente A casa e ritorno.

Minumum fax è una casa editrice indipendente con sede a Roma, fondata nel 1994.

 
 
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