Melanconia Trap

un "mixtape" accompagnato da un breve racconto

18 Luglio 2019

Mikky va a scuola, fa i compiti, va ad allenamento, fa ripetizioni, va a chitarra…. Non si ferma mai. Prende fiato un momento, poi torna a sprofondare nel suo libro di testo. Nell’ultima ora ha riletto la stessa parte trecento volte, ma niente, non gli entra. Studia, senza sosta, ed appena si ferma lo sguardo cade nell’unico fedele compagno: il telefono. Lo consulta, poi guarda fuori e sospira. Nessun coetaneo è lì fuori, sono tutti come lui, dentro qualche percorso formattato da adulti o da applicazioni per smartphone. Prigionieri incolpevoli di un mondo produttore di ansia da prestazione e inquietudine, tra aspettative altissime e terrore del fallimento, tra valutazioni e giudizi continui. Le uniche illusorie libertà, gli unici modi di superare tutti i recinti imposti, stanno lì in quel dispositivo multimediale: nelle chat, nelle immagini, nei video, nelle musiche. Gli adulti che gli impongono questa vita non comprendono le sue vie di fuga: non appena cerca di condividere con i genitori le sue passioni viene sgridato e quasi deriso: “Ma che schifezze guardi? Ma cosa ascolti? Ma che roba è?”
Ora sono arrivate le vacanze e con loro la noia delle lunghe giornate afose che tolgono la voglia di uscire: per andare dove se fuori continua a non esserci niente se non l'aria irrespirabile?
Mikky s'accorge che adesso possiede del tempo libero  ma non sa che farne e se ne sta chiuso in camera nella penombra delle tende abbassate con le cuffiette nelle orecchie. Se ne sta lì fino a sera attendendo il ritorno dei genitori che sicuramente lo rimproverano perché non ha concluso niente, anche se cosa doveva fare non è dato a sapersi. Dopo cena esce a fare quattro passi nel buio per assaporare quell'illusione di refrigerio che l'oscurità porta con sè. Cammina a lungo in compagnia delle amate cuffiette piene di suoni e quando rientra, mentre si stende sul letto in attesa che il sonno lo trasporti ad un nuovo giorno che si ripeterà uguale al precedente, si ritrova a ripetere ossessivamente delle parole, in rima. Una litania accompagnata da un narcotico e depresso battito che viaggia nella sua mente al ritmo inquieto del palpito del cuore. Corre al computer e registra istantaneamente, con i pochi mezzi a disposizione, un pezzo di 90 secondi e lo aggiunge alla sua playlist su spotify. Nel giro di poche ore riceve decine di feedback e commenti che lo fanno sentire finalmente parte di una comunità di creature a lui simili. 

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Ora so di dire qualcosa di antipatico alla maggior parte dei miei coetanei e di tutti quelli che fanno parte della generazione cosiddetta “adulta”. So che spesso avete ragione di lamentarvi per certi comportamenti giovanili che mal si combinano con la vostra proiezione del mondo.
Ciononostante vi chiedo di non cadere nella TRAPpola di tutte le generazioni precedenti e di prestare attenzione a ciò che Mikky ascolta perché la musica sa essere, in certi casi, rivelatrice dei sentire più profondi.

Mikky soundtrack: Lil Godvz, nvrmore, ooooo, Islamiq Grrrls, Misogi, Sadvibe, Nøir x Faxmyex, Haski, N.O.N. , L3T0

 
 

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